Turismo in Italia: prospettive e forme di investimento nel settore

Un settore interessante per chi ha a disposizione capitale da investire è quello del turismo, in particolare puntando sul territorio italiano. Tradizionalmente uno dei pilastri dell’economia nazionale, il turismo si è confermato un importante fattore di ripresa per il Paese nel periodo post-pandemia. Puntare su questo settore può quindi portare a un ottimo ritorno sull’investimento, in particolare se si decide di investire tenendo in considerazione le tendenze del mercato attuale.

Il turismo in Italia in numeri

Come nel resto del mondo, anche in Italia la crisi sanitaria ha portato a un notevole rallentamento del settore turistico. I dati diffusi da Bankitalia nel 2021 e relativi al 2020 indicano un calo della spesa dei viaggiatori stranieri nel Belpaese di tre quinti rispetto al 2019. In un contesto di generale crisi, è però da notare che la quota di mercato dell’Italia è cresciuta dal 3,4% al 3,7% a livello globale. Già nel 2021 si sono notati i primi segnali di ripresa, che nel 2022 ha accelerato rapidamente. Il primo bimestre dello scorso anno ha visto un aumento del 166% negli arrivi dall’estero rispetto al 2021. I dati che abbiamo ora a disposizione indicano poi che la crisi sembra del tutto superata: in diverse aree del territorio nazionale sono stati raggiunti numeri di arrivi superiori a quelli del periodo precedente alla pandemia. Il ruolo centrale del turismo è poi confermato dai fondi del PNRR dedicati al settore, che ammontano a 2 miliardi e 400 milioni e contribuiranno a dare nuovo impulso a questa fetta del mercato.

Investimento diretto nel settore immobiliare

Un modo per sfruttare le forti potenzialità del settore turistico, per chi ha a disposizione i fondi sufficienti, è acquistare un immobile in una località con buone attrattive per turisti stranieri. Una proprietà da mettere in affitto aiuta a diversificare il proprio portafoglio con un asset dalle prospettive ottime. Sono sempre di più, infatti, i turisti che decidono di soggiornare in un appartamento indipendente per alcuni giorni o per qualche settimana, preferendo questa opzione al tradizionale hotel. La tendenza è confermata dalle cifre relative agli affitti turistici brevi, che mostrano un aumento rapido nel post-pandemia, iniziato già nel 2021 e che non accenna a rallentare. Per evitare di dover dedicare diverse ore alla settimana all’organizzazione dell’affitto dell’immobile, molti proprietari decidono di delegare a un’agenzia per la gestione di case vacanza le varie fasi del processo. Queste agenzie si occupano tra le altre cose di aspetti amministrativi e burocratici, di pubblicizzare la proprietà sui canali più adeguati, di comunicare con gli ospiti e assisterli durante la permanenza, di pulire la casa dopo ogni soggiorno, sollevando dall’onere i proprietari.

Investire in start-up turistiche

Naturalmente l’acquisto di un immobile non è una spesa che chiunque possa affrontare, ma ciò non significa dover rinunciare del tutto a investire nel settore turistico. Sono infatti numerose le start-up o le imprese che operano in questo campo e che cercano investitori, con livelli di rischio più o meno alti. Con un occhio ai trend del momento, le compagnie che puntano sull’ecosostenibilità sono da tenere in considerazione. L’approccio green è infatti sempre più apprezzato e per diversi turisti, in particolare quelli provenienti dai Paesi del Nord Europa, può essere un importante elemento che ne influenza le scelte. Una tendenza simile è quella che predilige lo slow tourism, cioè i viaggi all’insegna di spostamenti in bicicletta o tram, dove la qualità ha la precedenza sulla quantità di posti visitati. Sono infine da considerare per i propri investimenti le start-up o imprese che combinano servizi turistici e tecnologie digitali, con un approccio all’avanguardia che nei prossimi anni continuerà ad acquisire centralità.