L'INTERVISTA |
Altri sport
/
Sport
/

Karate, Avanzini: “Dovevo fare la differenza agli Europei: ho vinto l’oro”

22 febbraio 2023 | 16:00
Share0
Karate, Avanzini: “Dovevo fare la differenza agli Europei: ho vinto l’oro”

L’Azzurro delle Fiamme Gialle sogna le Olimpiadi del 2028. Maniscalco: “Ha una tecnica buonissima”

Ostia – Sicuro delle sue possibilità e sicuro di sé, come racconta a Il Faro online, anche il suo allenatore alle Fiamme Gialle Stefano Maniscalco.Matteo Avanzini, giovanissimo under 21 e già con l’oro europeo al collo, promette di crescere ancora nel karate e prendersi le vittorie più grandi nei pesi massimi della disciplina. Da pochi mesi alle Fiamme Gialle, il titolo continentale conquistato lo scorso 5 febbraio, lo proietta verso un radioso futuro e sicuro presente. Sicuro come lui. Convinto delle sue possibilità, come confessa in questa intervista, con la sincerità di un ragazzo che sa dove vuole arrivare e con l’educazione di una famiglia che lo ha fatto crescere nei valori e nell’amore per il karate.

Nel kumite Avanzini è il migliore in Europa e la vittoria è arrivata dopo l’edizione di Tampere del 2021. Lì Maniscalco lo ha visto ed è rimasto folgorato dalla sua agilità nei movimenti e dalla sua tecnica fluida. 1,92 con movimento di gambe e braccia precise e forti. Forti come lui. Convinto anche che la strada è lunga e ha tantissimo da imparare dai grandi e dai suoi allenatori che lo seguono insieme a Matteo Fiore e Sofia Ferrarini. Maniscalco e Loria accudiscono i loro allievi e li fanno crescere al Centro Sportivo delle Fiamme Gialle a Castel Porziano, per fare in modo che la storia del karate Fiamme Gialle abbia nel presente, come nel futuro, i successi di un passato folgorante e indimenticabile.

Una volta acciuffata la finale europea under 21 Matteo ha ricominciato da capo. In semifinale ha incontrato l’avversario che a Tampere lo aveva strappato dal sogno dorato. E allora un pezzo della rivincita è arrivato lì, ma l’orgoglio di un campione lo sa. La rivincita arriva soprattutto su se stesso. E allora Avanzini ha vinto in finale e ha ottenuto un oro che è ricco di gioia e di orgoglio personale. Il talento di un altissimo karateka di oltre 1,90 appunto e innamorato di un karate che ha iniziato a praticare da bambino (vivace e mai fermo) a Milano. Indirizzato alla palestra del Maestro Brescia dall’orgogliosissimo papà Stefano.

Il sogno più grande di Matteo sono le Olimpiadi. Il karate è stato inserito nella Gold List di Los  Angeles 2028 e i karateka italiani desiderano percorrere le tappe dei successi di Tokyo. Avanzini lo desidera ardentemente. Pieno di gioia il suo arrivo alle Fiamme Gialle, una squadra eccezionale che Matteo ha sempre ammirato profondamente e oggi ne fa parte, pronto a segnare sui passi dei Giganti i suoi passi di Giovane Gigante del karate gialloverde. Sicuro di sé e voglioso di imparare. Fino al primo gradino del podio. E il prossimo impegno è la Youth League. La prima del 2023.

Caro Matteo, hai appena vinto il titolo europeo under 21. Il tuo primo oro internazionale della carriera. Come hai vissuto questa splendida emozione?

“Sono felicissimo, sicuramente. Dopo l’argento di Tampere 2021 volevo la mia rivincita. Sapevo che sarebbe arrivata la medaglia, ma il colore lo ha fatto la voglia di vincere. Ero preparato e a livello tecnico ero superiore agli avversari e sapevo che poi avrei vinto. Mi sono incontrato in semifinale con l’avversario che mi aveva battuto a Tampere e l’ho superato e intanto mi ero preso la mia rivincita. Per poi beccarmi in finale con il bosniaco molto forte, detentore del titolo della Serie A di Atene. E battendolo agli ultimi 4 secondi. Emozioni ancora più forti e tangibili”.

…eri già appagato in semifinale, dopo aver vinto sul tuo avversario in finale a Tampere? Una bella rivincita in attesa della finale..

“Assolutamente no. Avevo battuto il mio avversario di Tampere e non ero appagato (ride). E mi sono detto: “Bene così, ma adesso voglio la rivincita contro me stesso. L’argento di Tampere mi pesava, sapevo che avrei potuto e dovuto fare di più. Mi stava stretto il secondo posto e non mi stava bene ripetere quello che era stato nell’edizione precedente. Una volta arrivato in finale, mi sono calmato e mi sono detto: Va bene, adesso ci siamo e dobbiamo fare la differenza. Questa volta è quella buona”.

Fai parte da pochi mesi della squadra di karate delle Fiamme Gialle. Un team leggendario che in passato ha segnato la storia della disciplina. Come stai vivendo questa esperienza?

“Un Gruppo Sportivo fantastico, mi sono trovato subito bene. Compagni di squadra e allenatori meravigliosi. Lo dimostrano anche i risultati, che sono anche aumentati da quando sono entrato. Il gruppo è unito e coeso, riusciamo sempre a intervallarci e a dare il meglio di noi. Uno per tutti e tutti per uno. Ero entusiasta di entrare alle Fiamme Gialle e l’entusiasmo non si è spento e spero non si spenga mai, fino alla fine della mia carriera”.

“Mi seguono Stefano Maniscalco, Salvatore Loria e Massimiliano Ferrari a Milano, che saluto. Mi segue insieme a sua figlia Sofia”.

Caro Stefano, Matteo è il nuovo arrivato in squadra. Puoi descrivere le sue caratteristiche tecniche? Come lo hai conosciuto?

“Matteo è un atleta che ho sempre seguito. E sin dal Campionato Europeo di Tampere. Lì è nato l’amore per questo karateka splendido. Vedevo una struttura fisica di 1,92 muoversi come un 70 kg, quello che mi aveva colpito di lui. Mi ha colpito la sua stretta di mano, forte e sicura. Viene da una famiglia per bene, Stefano Avanzini è una bravissima persona, insieme alla mamma di Matteo. Un campione nasce anche dall’educazione famigliare, quindi quando ho conosciuto i suoi genitori ho capito lui come era. E cosa fare. E’ un ragazzo che ha tanta voglia di diventare forte, io, Savio e Luca siamo qui per questo. A 18 anni cambiare città e allontanarsi dagli affetti non è facile. Allenarsi e fare un cammino diverso, avere una responsabilità e indossare una divisa, avere delle regole non è facile. Ce la stiamo mettendo tutta. Devo essere comprensivo, ma a volte anche duro con lui, ma giusto sempre. Come peso massimo, ha una buona base tecnica anche perché faceva il kata (il suo Maestro Mauro Brescia lo ha preparato bene). Riesce a esprimere delle buone combinazioni di braccia e gambe e dobbiamo lavorare per affinarlo sempre di più, stiamo andando verso il 10 pieno”.

…Caro Matteo torniamo a te. Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

“Ci arriveremo al 10… (ammicca). Combat Games quest’anno, si qualificheranno i primi otto nel ranking mondiale, sono sesto, puntiamo al primo gradino del podio. Speriamo che nel 2028 potrò partecipare alle Olimpiadi, è un sogno e spero di avveri”.

Perché un giorno, hai scelto il karate? Come è arrivato nella tua vita e come mai te ne sei innamorato?

“Ho cominciato a sei anni nel 2010. Mi ha indirizzato mio padre verso questo magnifico sport, anche perché ero molto vivace da bambino. Mi indirizzò verso la palestra del Maestro Brescia. E pian piano sono arrivato ai professionisti delle Fiamme Gialle”.

(foto@Fijlkam)

https://linktr.ee/ilfaroonline

Il Faro online – Clicca qui per leggere tutte le notizie di Sport
ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.
ilfaroonline.it è anche su TELEGRAM. Per iscriverti al canale Telegram con solo le notizie di Sport, clicca su questo link