Migranti, Parolin: “Tutti d’accordo nel fermare gli scafisti, ma l’Ue deve agire insieme”
Il Segretario di Stato vaticano dopo le parole del Papa contro gli scafisti: “Chi ha un minimo di buon senso non può non essere d’accordo”
Città del Vaticano – “Ci sono persone che si arricchiscono alle spalle di questa povera gente ed è veramente indegno. Il Papa lo ha detto chiaramente che bisogna fermare i trafficanti, c’è stato anche commento della premier Meloni su questo. Si è detta d’accordo col Papa e credo che tutte le persone che hanno un minimo di buon senso convengono su questo richiamo”.
Così il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, commenta le parole del Pontefice, che per la prima volta in dieci anni di pontificato ha condannato pubblicamente, durante l’Angelus, l’opera degli scafisti. Ma questo, precisa Parolin, è “solo una parte di un problema molto più ampio”.
Quindi il richiamo all’Europa: “Le soluzione vanno trovate a livello politico con la collaborazione di tutti gli Stati europei. La Santa Sede ha sempre insistito su questo e sull’importanza di agire insieme. Non si può pensare che ogni Paese sia lasciato solo. Serve un atteggiamento più positivo quando si affronta questo tema”.
E a chi gli chiede se è il Papa che è vicino alla politica sui migranti della Meloni o la Meloni ad essere ora vicina alla politica sui migranti di Bergoglio, il porporato spiega: “Entrambi sono vicini alla realtà. Il problema non sono solo gli scafisti. Certamente questi speculano sulle vite umane, e va affrontato anche questo. Ma non ci si può ridurre a combattere solo gli scafisti, ci sono delle priorità. La prima su tutte salvare vite umane. Questa è la base di tutto e qualsiasi politica deve partire da questo: salvare vite. A questo poi deve seguire l’integrazione, ma anche gli aiuti ai Paesi che sono in conflitto che sono i punti di partenza di questa povera gente. E’ un tema complesso, con varie sfaccettature e non si può certo ridurre a una sfaccettatura sola”.
Il Segretario di Stato rilancia poi alcune idee per evitare tragedie come quella di Cutro, come la “regolarizzazione dell’immigrazione o i corridoi umanitari. Ci sono tante forme ma bisogna avere la volontà politica di farlo e farlo insieme. Bisogna avere un atteggiamento positivo – rimarca -. Se ci si lascia guidare solo dalla paura e dal timore non si troveranno mai soluzioni accettabili”.
Quello avvenuto in Calabria, ammonisce Parolin, “è un dramma enorme che ha scosso tutti, per questo la Chiesa ha richiamato tutti a ripensare le politiche sull’accoglienza. Abbiamo offerto una serie di principi, riflessioni e orientamenti su questo che dovrebbero essere tenuti in conto”.
E sull’operato del Governo italiano il cardinale non si sbilancia: “Difficile dare un giudizio, credo che si debba fare il possibile per risolvere il problema Regolarizzare i flussi è importante, una migrazione sicura evita che si ripetano queste tragedie, ripeto serve un atteggiamento più positivo. Purtroppo siamo dominati dalla paura e si dovrebbe superare questo atteggiamento. E’ vero che il Papa ha fatto questo richiamo per la prima volta ma davanti a questa tragedia non si può non dire che c’è chi specula e ci guadagna sul traffico di esseri umani. Quindi bisogna operare su più fronti: fermare gli scafisti ma dare sempre priorità a salvare le vite, questo è il punto fondamentale”.
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