La protesta dei raider in Campidoglio: “Strade buie e insicure, sono un rischio”

22 marzo 2023 | 19:09
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La protesta dei raider in Campidoglio: “Strade buie e insicure, sono un rischio”

Il Comune tende una mano e apre un tavolo permanente per i diritti e le tutele del comparto food delivery

Roma – I riders scendono in piazza e non per lavorare ma per protestare contro le “strade insicure” di Roma. “I riders chiedono sicurezza. Non è possibile morire per fare una consegna. La città e buia e le strade sono dissestate”, urlano le decine di riders in presidio nella piazza del Campidoglio, per chiedere che si faccia qualcosa per la situazione che sono costretti a vivere per poter lavorare. All’assemblea pubblica, indetta da Filt-Cgil Roma-Lazio, Fit-Cisl Lazio, UIL trasporti Lazio, tante le testimonianze.

“Siamo la categoria più debole e più colpita. La mia schiena è a pezzi e non è una metafora. Non sarebbe così se ci fossero strade asfaltate. La mia speranza è vana, ma sarebbe opportuno che le cose iniziassero a funzionare», dice una ragazza. “Mi sono rotto un braccio un anno fa e ho ancora problemi. Ho preso una buca, la strada era talmente disastrata che con la pioggia non si vedeva nulla. Quello che chiedo al sindaco è di darci maggior sicurezza e di poter utilizzare le corsie preferenziali che usano autobus e taxi”, racconta un altro rider.

“Dopo i tragici episodi che si sono succeduti in questi mesi, in cui alcuni rider hanno perso la vita, è necessario reagire facendo tutto il possibile per garantire la salute e sicurezza della categoria e per sostenere la qualità dell’occupazione”, ribadiscono i segretari generali della Filt-Cgil di Roma e Lazio, Fit-Cisl del Lazio e Uil Trasporti Lazio, Eugenio Stanziale, Marino Masucci e Maurizio Lago.

L’Amministrazione capitolina è intervenuta con l’Assessora alla Scuola, Formazione, Lavoro Claudia Pratelli, che ha assicurato: “Roma deve diventare anche capitale dei diritti e del lavoro di qualità. Le lavoratrici e i lavoratori ci hanno chiesto di istituire un tavolo permanente e noi abbiamo detto convintamente di sì: serve sperimentare risposte nuove – e magari anche inedite – per i nuovi lavori, ma serve anche ribadire e promuovere in questo comparto i diritti consolidati”.

“I “nuovi lavori” troppo spesso presentano condizioni di lavoro medievali, scarsissime tutele e pochi diritti, con il rischio tutto scaricato all’esterno delle imprese e sulle spalle dei lavoratori. È un tema di ordine nazionale ma noi vogliamo dare il nostro contributo. Lo abbiamo fatto con un primo atto assembleare volto ad istituire 16 punti sosta ” _sos riders_ nella città”, presso le biblioteche comunali, per fornire ristoro e riparo ai lavoratori e delle lavoratrici. Adesso però andiamo avanti e avviamo un tavolo permanente con il mio coinvolgimento e quello dell’assessore alla mobilità Eugenio Patanè””.

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