Scomparsa Orlandi-Gregori, primo ok alla Commissione parlamentare d’inchiesta
Via libera della Camera, ora il provvedimento passa al Senato. Pietro Orlandi: “Fatto un primo passo, penso si possa arrivare alla verità”
Roma – Via libera della Camera dei deputati all’Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla scomparsa di Emanuela Orlandi e di Mirella Gregori. La Camera ha approvato la proposta di legge con 245 voti e nessun contrario. Il provvedimento ora passa al Senato. Applausi in aula rivolti alle famiglie Orlandi e Gregori alle quali si è rivolto, nel suo intervento, il deputato Francesco Silvestri (M5s) durante le dichiarazioni di voto. Il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi, aveva assistito ai lavori in aula già nella discussione della proposta di legge lunedì scorso.
“Sono felice che sia stata approvata alla Camera e spero che passi velocemente al Senato. E’ un momento importante per la mia famiglia, per conoscere finalmente la verità sulla storia di mia sorella”, commenta Maria Antonietta Gregori, sorella di Mirella.
“Il mio commento non può che essere positivo, il primo passo è stato fatto, ora c’è il passaggio al Senato e se, come presumo, le cose andranno allo stesso modo, la Commissione di inchiesta potrebbe essere costituita già per la fine di aprile”, afferma Pietro Orlandi, fratello di Emanuela, che continua “Rinnovo la mia fiducia. Ho sentito gli interventi in aula e sono stati tutti molti positivi, hanno espresso la voglia di andare avanti. Hanno parlato tutti con la massima libertà senza ciò che percepivo negli anni passati, quando addirittura si faceva attenzione a nominare il Vaticano”.
“Per me 40 anni non sono mai passati – sottolinea -. E’ partita ora una inchiesta in Vaticano e c’è questa possibile Commissione di inchiesta parlamentare: più di questo non potevo sperare. Io penso che si possa arrivare alla verità”.
“Quella fiducia che avevo riposto nel Vaticano appena avevano annunciato l’apertura di un’inchiesta, sta sfumando. Dopo due mesi e mezzo non ci hanno ancora comunicato nulla”, continua Orlandi. “Se si apre un’inchiesta vuol dire che si ha la voglia e la volontà di arrivare alla verità e si dovrebbe quanto meno sentire il nostro avvocato, che da anni chiede un incontro perché abbiamo elementi importante che potrebbero portarci alla verità – spiega Pietro Orlandi – Da parte loro dovrebbe essere l’interesse primario chiamarci e chiederci quali sono questi elementi, invece niente. Io in questo momento pongo molta più fiducia nella Commissione parlamentare perché ho visto la volontà a fare le cose perbene e mi auguro si prosegua così”. (fonte Adnkronos)
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