Atletica, Sibilio: “L’anno di Napoli e voglio esserci anch’io. Pronto a tornare”
L’atleta delle Fiamme Gialle fermo da giugno per un infortunio. Obiettivo Mondiali di Budapest
Roma – “Si dice che il 2023 sia l’anno di Napoli: spero anche io di farne parte. E di far rinascere questo sud, a volte messo un po’ in disparte e preso sottogamba. Quest’anno il Napoli ha fatto vedere che con il lavoro si possono raggiungere grandi obiettivi. Anche io voglio ottenere risultati importanti e magari festeggiare con loro. Sì, sono molto più di un tifoso. Ho già preso il biglietto per i quarti di Champions con il Milan…”. Napoletano doc, Alessandro Sibilio, non sta più nella pelle per festeggiare i successi della sua squadra del cuore, nello stadio Maradona che ospita anche i suoi allenamenti, e soprattutto è pronto a tornare in pista a quasi un anno dall’infortunio che gli ha negato Mondiali ed Europei. La data per l’esordio nei 400 ostacoli c’è, e il doppio finalista olimpico di Tokyo la rivela nella puntata di questa settimana di AtleticaTalk: “24 maggio, Meeting di Savona, come due anni fa”.
Diventare Uomo – L’azzurro delle Fiamme Gialle torna a parlare per raccontare la sua condizione fisica e quanto sia stato difficile, ma per certi versi utile, restare ai box per un’intera stagione dopo il fantastico 45.08 nei 400 di Nocera Inferiore e il guaio muscolare che l’ha tenuto fermo da fine giugno. “Vorrei gareggiare, vorrei spaccare il mondo per l’agonista che sono. Ma sono anche pronto mentalmente ad aspettare il mio momento. L’infortunio di Rieti è stato più grave del previsto, si è trattato di una lesione totale del retto femorale: stop completo di quasi 60 giorni. Mi è mancata troppo la maglia azzurra, ho dovuto saltare Monaco dove avrei potuto dire la mia, ma anche a Eugene avrei potuto essere protagonista perché non è stata una finale come quella di Tokyo. Guardo il lato positivo, l’aver imparato tante cose: la stagione scorsa mi ha messo davanti a cos’è lo sport e l’atletica, mi ha fatto maturare e diventare uomo. Abbiamo ricominciato senza rischiare di combinare guai più pesanti”.
Tra il record di Mori e la staffetta – Direzione Mondiali di Budapest (19-27 agosto), con diverse tappe intermedie: “Sono ancora giovane e c’è tutto il tempo per dimostrare quello che valgo – le parole del 23enne allenato da Gianpaolo Ciappa – Questa deve essere una stagione di ripresa, prima di un grande 2024 con gli Europei di Roma e le Olimpiadi di Parigi. Ecco perché il 9 giugno vorrei partecipare alla mia prima Diamond League, proprio a Parigi, per sfidare i più forti. Tra gli obiettivi c’è sicuramente la ‘Coppa Europa’ in Polonia a fine giugno. E se mi chiedete del record italiano di Fabrizio (Mori, ndr), beh, dico che è una persona e un atleta pazzesco, che ha fatto la storia: anche soltanto essere accostato a lui per il fatto di poter attaccare il suo 47.54 mi fa sentire onorato. L’anno scorso mi sarei potuto avvicinare in maniera sostanziosa al suo record, quest’anno spero di fare altrettanto, è certamente un obiettivo”. Come pure il rilancio della 4×400 con cui a Tokyo (dopo il 47.93 dei 400hs nel mitologico 1° agosto 2021) ha superato per due volte il primato italiano (fino a 2:58.81) che resisteva dal 1986. “Amo la staffetta, amo il corpo a corpo, mi esalta. Nella staffetta di Tokyo siamo stati 4 leader. Senza una pedina, forse è venuto a mancare qualcosa. Quest’anno, lo dico ai miei compagni, sono pronto a dare ancora di più: dobbiamo essere tra le 16 che vanno a Budapest”.
Per il Sud – Legatissimo alle proprie radici, il pensiero di Sibilio è per tutti quei ragazzi che hanno difficoltà ad allenarsi vista la carenza di strutture: “Si può e si deve fare di più per gli impianti del sud, c’è un problema fondamentale di logistica. Io sono fortunato, sono un atleta di livello alto e quindi riesco a gestirmi. Ma tanti giovani non si possono allenare in maniera continua. Il movimento c’è e bisogna dare la possibilità a tutti di esprimere il proprio potenziale”. E quando la voce dell’atletica (e del calcio) su Sky Sport Nicola Roggero gli chiede se a Savona gli piacerebbe gareggiare con la maglia del suo Napoli, risponde sicuro: “Con quella di Osimhen sarebbe un onore…”. (Fonte fidal.it)(foto@Colombo/Fidal)
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