Statua a Coccia di Morto, Anselmi: “Polemiche pretestuose: abbiamo chiare le priorità”
“Pensiamo che la bellezza e la cura siano fondamentali per chi in una città ci vive. Non mancano, poi, i milioni spesi ogni anno per il sociale e per i servizi alle fasce più deboli della popolazione”
Fiumicino – “La polemica sulla statua installata alla rotonda di Coccia di Morto (leggi qui) è una delle cose più pretestuose e stucchevoli delle ultime settimane”. Lo dichiara l’assessora al Bilancio e candidata al Consiglio comunale per Sinistra Italiana- Reti civiche, Anna Maria Anselmi.
“Ovvio, la statua può piacere o non piacere – prosegue -. C’è chi pensa che l’Urlo di Munch sia un brutto quadro, eppure ha un valore inestimabile. O chi pensa che il palazzo del nostro Comune non sia bello, eppure il modellino è esposto al Moma di New York come esempio apprezzato di architettura. Insomma, il gusto è soggettivo e non può essere un parametro. Parliamo, comunque, dell’opera di un artista di livello internazionale, che ha esposto all’Ermitage di San Pietroburgo, a Dresda, a San Paolo del Brasile. Per tacere delle tantissime mostre fatte in Italia, dal Complesso Monumentale del Vittoriano al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo”.
“Da assessora al Bilancio, però, voglio affrontare la questione soldi – sottolinea Anselmi -. La fetta principale dei fondi stanziati, 200 mila euro, sono per le opere di riqualificazione dell’area: la collinetta sotto la statua sarà sistemata a verde, tutta l’area circostante sarà ricoperta di macchia mediterranea. Poi ci sono le luci e l’impianto di irrigazione, necessario perché il verde resti verde. In più, quello che adesso sembra solo un muretto di cemento sarà rivestito di travertino davanti al quale sarà installata una lamiera di corten con la scritta “Città di Fiumicino” e il logo della Città. Insomma, un benvenuto a chi entra a Fiumicino. Cosa non da poco: negli stessi fondi rientra la macchia mediterranea che ricoprirà l’area adesso sterrata tra il nuovo plateatico e via di Coccia di Morto“.
“Forse qualcuno preferiva che tutto restasse nel degrado e senza cura, che la nostra città sia brutta e poco accogliente. Noi no – aggiunge ancora Anselmi -. Noi pensiamo che la bellezza e la cura siano fondamentali prima di tutto per chi in una città ci vive, oltre che per chi la viene a visitare. Togliere aree al degrado ha un costo: sarebbe strano il contrario. E produrre opere d’arte, che siano sculture, pitture, canzoni, libri, poesie è un lavoro e il lavoro si paga. Se consideriamo il prestigio dell’artista che ha realizzato la statua, il costo di 120 mila euro, appare perfino ridimensionato. Ma, aggiungo, sapete quanto spende il Comune, ogni anno per il sociale e cioè per i servizi alle fasce più deboli della popolazione? 17 milioni di euro. Il bilancio comunale ammonta a più di 100 milioni l’anno. Abbiamo ben chiare quali siano le priorità”.
“Aggiungo che una legge dello Stato, non un nostro vezzo, prevede che il 2% delle somme destinate alla costruzione di edifici pubblici sia investita in opere d’arte – sottolinea ancora Anselmi -. E’ una legge del 1939 (poi rivista nel 1949) voluta dal ministro fascista Bottai. Le conclusioni sulla scarsa conoscenza della storia e delle leggi di chi fa polemiche sceme, la lascio a chi legge”.
“La verità è che chi ora sta facendo polemica sulla statua non ha argomenti veri e alza i toni puntando sul sempre verde ‘benaltrismo’ – conclude Anselmi -. E’ la campagna elettorale che alcuni preferiscono fare urlando, altri portando proposte concrete supportate dai fatti e dall’esperienza degli ultimi anni, quelli che hanno trasformato il nostro territorio da ex borgata romana in una città con un’identità sua”.
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