Il Cisu analizza un vecchio avvistamento: ma nulla è come sembra…
In un vecchio articolo proveniente da un quotidiano del nord, “L’eco del Chisone” del 17 aprile 1954, leggiamo una notizia particolare per quegli anni, quando i dischi volanti iniziavano ad affacciarsi alle finestre mediatiche del tempo, con trafiletti che avvertivano di strane cose che si vedevano nei cieli. Un po’ in tutta Europa si vedevano volare nei cieli quelli che venivano definiti dischi o piatti volanti. Eravamo a soli 7 anni dal primo avvistamento ufficiale di Ufo, accaduto il 24 giugno 1947 con testimone l’uomo d’affari Kenneth Arnold.
Ma veniamo al racconto come descritto dal giornale: durante il Congresso Nazionale della Confederazione Coltivatori Diretti a Roma (quindi nei giorni 7 ed 8 Aprile 1954), verso le 19, “i cittadini che si godevano il sole del tramonto sulla terrazza del Pincio si accorsero con terrore di una cosa strana. La gente iniziò ad alzare la voce, le mamme e le bambinaie strappavano precipitosamente i fanciulli ai loro giochi innocenti e correndo si rifugiavano sotto i capaci platani e le gigantesche palme della splendida terrazza romana”.
Nel cielo era apparsa una strana cosa tonda, brillante e rossa, che sembrava infuocata, e che si muoveva ad una certa velocità ondeggiando, e la gente immaginava che i suoi piloti avessero bisogno di esaminare il terreno sottostante, forse per un atterraggio.
Non c’erano cellulari o cabine telefoniche, per cui la folla impaurita corse verso i posti telefonici pubblici, forse in qualche bar, per avvertire i pompieri, la polizia ed i giornali. Dopo le segnalazioni, per qualche minuto i punti nevralgici della città rimasero col naso per aria. Comando militare, polizia, carabinieri, prefettura e forse anche il Sindaco alzarono gli occhi per visualizzare lo strano oggetto.
Nel frattempo lo sferoide rosso si avviava verso ovest, nella direzione del mare, dopo alcuni ondeggiamenti più marcati. In molti tirarono un sospiro di sollievo pensando che in seguito ci sarebbe stato un atterraggio in Spagna o in Tunisia. Chissà perché proprio laggiù.
Dopo mezzora, però, si scoprì l’arcano. La strana cosa era un ‘pallone termico’ di colore rosso lanciato in segno di giubilo dai coltivatori diretti, la cui luminosità era data dalla fiammella ‘che ardeva all’interno e che, producendo gas di carbone, ne assicurava il sostentamento in aria’. Palloni che venivano usati molto spesso dai contadini, che li usavano nei distretti rurali specialmente dell’Italia Centrale. Gli abitanti della Capitale, invece, non conoscendoli, avevano preso quell’innocente piccola mongolfiera per un disco volante guidato dai marziani.
Sembra che abbiamo molti punti di contatto con gli avvistamenti di oggi, con ben poche differenze. Oggi non si parla di marziani o di dischi volanti, e la spiegazione degli avvistamenti simili riguarda sia le lanterne cinesi, vere e proprie piccole mongolfiere, che i palloni ripieni di elio. La psicosi sembra simile, ma mentre nel 1954, anno passato alla storia come quello del primo grande flap, ovvero ondata di avvistamenti in Italia, benché solo a partire dall’ottobre successivo, i testimoni erano o sarebbero dovuti essere meno smaliziati di quelli di oggi. Purtroppo invece si commettono gli stessi errori di interpretazione, magari dovuti proprio alla confusione mediatica creata dai media, gli stessi che prima parlavano di marziani ed ora di alieni. Niente di nuovo sotto il sole settant’anni dopo…
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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