Il Fatto

Minturno, ragazzini allo sbando: il parroco chiude l’oratorio per le troppe bestemmie

14 maggio 2023 | 16:50
Share0
Minturno, ragazzini allo sbando: il parroco chiude l’oratorio per le troppe bestemmie

Bestemmie tra ragazzini di dieci anni, distrutte le nuove porte da calcio, rifiuti abbandonati: il parroco costretto a chiudere l’oratorio

Minturno – Insulti, parolacce e… bestemmie nel campetto oramai distrutto. Per questo motivo il parroco ha dovuto chiudere l’oratorio. Teatro della triste vicenda è la parrocchia di San Biagio, vescovo e martire, a Marina di Minturno. La decisione di chiudere per qualche tempo l’oratorio è stata presa da don Maurizio Di Rienzo, che, raggiunto telefonicamente da ilfaroonline.it spiega cosa è accaduto: “Non è la prima volta che chiudo l’oratorio, è accaduto anche lo scorso anno. Qui c’è un campetto da calcio che è a disposizione di tutta la comunità. Ma chi ci gioca, e stiamo parlando di ragazzini tra i dieci e i dodici anni, oramai ha esagerato”.

Il parroco ci racconta che “insulti e bestemmie erano all’ordine del giorno. Qualche catechista, già nei giorni scorsi, passando, aveva sentito le tante volgarità gridate dai giovanissimi che si lanciavano parole pesanti”. A gravare la situazione lo stato di degrado in cui i piccoli calciatori lasciano la struttura. Don Maurizio ha trovato rifiuti di ogni tipo fuori dai bidoni, lattine di bibite, bottigliette e anche gratta e vinci. Ma non solo: “L’interruttore delle luci spesso viene lasciato acceso anche quando vanno via. E le porte nuove, comprate sette mesi fa, sono state divelte e distrutte”. Insomma, chiudere l’oratorio era inevitabile.

C’è un problema educazione? Per don Maurizio l’argomento è più complesso e non andrebbe limitato al solo ambito educativo: “A quella età si inizia a riflettere prima di fare una scelta. Certo, non tutti sono così, però nelle dinamiche di gruppo le cose cambiano“. “Purtroppo non riesco ad assicurare la presenza fissa di adulti che possano vigilare ed educare i più piccoli in questi contesti”.

Colpa della società? “I ragazzi oggi non hanno più il senso del limite – risponde il parroco -. Anche i bambini sono cambiati. M interrogo sempre su quanto fanno a scuola e sui messaggi sul rispetto che ricevono. Che senso ha celebrare la giornata dei calcini spaiati se poi insulti il tuo prossimo?“.

“Se c’è qualcosa su cui interrogarsi oggi non sono i videogiochi. Si preferisce giocare virtualmente invece che dal vivo. Ma attenzione, non sto dicendo che smartphone e tecnologia sono la causa. Paradossalmente, se hai lo smartphone e resti a casa non distruggi nulla. E’ facile dare la colpa a qualcosa, ma la realtà è che a questi ragazzi mancano le capacità di costruire relazioni significative. I social, in questo senso, per loro, non sono un un demone ma alle volte diventano un ancora per avere relazioni. Bisogna vigilare perché capita che queste relazioni si trasformino in bullismo e sexting. Ma il social, lo smartphone, non sono la causa, bensì l’effetto. Manca un vero approccio con gli adulti e la realtà. Alle volte penso che se non ci fossero queste tecnologie non parlerebbero con nessuno. Su questo tutti noi dobbiamo interrogarci e agire”, conclude don Maurizio.

Il Faro online, il tuo quotidiano sempre con teClicca qui per leggere tutte le notizie di Minturno
ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizieclicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.
ilfaroonline.it è anche su TELEGRAM. Per iscriverti al canale Telegram con solo le notizie di Minturno, clicca qui