Uruguay-Italia, le pagelle degli Azzurri: Desplanches predestinato (7,5), Casadei spremuto (4,5)
I ragazzi di Nunziata si arrendono sotto i colpi di un superiore Uruguay, che vince il Mondiale Under 20. Una sconfitta che però non cancella il meraviglioso percorso fatto fino a La Plata
La Plata- Non è aria di vittoria nelle finali, almeno non quest’anno. Dopo le sconfitte delle 3 squadre impegnate nelle competizioni europee, ora tocca all’Italia Under 20 doversi arrendere, nella finale del Mondiale, al cospetto di un superiore Uruguay (leggi qui). La partita non è stata di certo spettacolare (anzi…) ma la Celeste si è dimostrata superiore o, comunque, più pronta per l’evento. La sconfitta tuttavia non cancella il percorso meraviglioso dagli Azzurri di Nunziata, ma un punto di partenza verso un futuro che si spera possa essere roseo e glorioso.
Le pagelle degli Azzurri
Desplanches: 7,5
Predestinato. Se lo vorrà, potrà avere una carriera straordinaria. Non sarà passato inosservato agli occhi degli esperti il suo talento cristallino, dimostrato non solo tutto il Mondiale, ma soprattutto questa sera: nel primo tempo è autore di un intervento magistrale che salva un colpo di testa, nel secondo tempo chiude lo specchio a ben 5 giocatori. Il futuro è tutto per il portiere del Trento.
Turricchia: 5.
Spaesato. La gioventù e la tanta pressione possono avere spesso la meglio in partite così importanti, come dimostra il caso Turricchia che soffre maledettamente in entrambe le fasi: in difficoltà quando si tratta di difendere, nullo in fase offensiva. Passare subito oltre.
Ghilardi: 6,5.
Efficace. Non bada all’estetica, ma preferisce la pragmaticità, come un difensore italiano “vecchia scuola”. Ruvido nei suoi interventi ma efficace, salva più di un’occasione. Partita gagliarda: può solo che migliorare.
Guarino: 6.
Concreto. Gira voce che su di lui, che attualmente milita nell’empoli, abbia messo gli occhi Maurizio Sarri, tecnico della Lazio, che solitamente con i giocatori non sbaglia. E la finale di oggi sembra confermare questo parere. Non grandi spunti, ma personalità da vendere.
Giovane: 5,5.
Migliorabile. Si può e si deve sempre fare di più, e questo è l’insegnamento che si porterà dietro il giocatore dell’Ascoli, che deve fare i conti con clienti non facili.
Casadei: 4,5
Spremuto. Nel corso della sua giovanissima carriera ha già vestito maglie prestigiose, come quella dell’Inter prima e del Chelsea poi. Ha giocato un Mondiale strepitoso, che certifica la sua classe. Ma oggi, forse complice le tante aspettative su di lui e la stanchezza dovuta ad una competizione difficile, non ne azzecca una. Battuta d’arresto che, certamente, non lo fermerà.
Prati: 5.
Graziato. Si vede poco, per non dire mai. Diventa protagonista suo malgrado per un’espulsione a causa di una tacchettata sul ginocchio di un giocatore avversario, ma viene graziato dal Var.
Faticanti: 6.
Ordinato. Gioca solo un tempo, ma è uno dei migliori dei suoi. In un contesto difficilissimo, complice la pressione dell’Uruguay, cerca di mettere ordine. (Dal 46′ Zanotti: 6. Approccio giusto per il velocissimo laterale dell’Inter, che dopo il vantaggio della Celeste s’innervosisce forse un po’ troppo).
Baldanzi: 6.
Accerchiato. Ha già dato prova delle sue potenzialità non solo nel corso del Mondiale, ma già nella grande stagione disputata ad Empoli. Non appena prende palla, i giocatori avversari lo accerchiano dandogli poca possibilità di imbucare. Mezzo punto in più per l’impegno e per il timore reverenziale che incute ai suoi coetanei. (Dal 90′ Lipani: sv).
Pafundi: 6.
Incoraggiamento. Non si può e non si deve chiedere nulla di trascendentale ad un ragazzo di 16 anni, che ha già avuto modo d’incantare durante la semifinale con una punizione magistrale. Roberto Mancini ci ha visto lungo e già gli ha dato modo di respirare l’aria della Nazionale maggiore, ed anche oggi ci prova, seppur senza troppi successi. Ma cosa dovrebbe fare di più? (Dal 56′ Esposito: 5,5. Entra senza troppa convinzione e non riesce a sprigionare il suo talento).
Ambrosino: 5.
Macchinoso. Uno dei più deludenti tra le fila azzurre, ma per dovere di cronaca non solo per colpa sua. Una partita in generale giocata con poco coraggio e propositività non può che penalizzare il centravanti, che però ha la colpa di non farsi vedere. (Dal 56′ Montevago: 5. Nè più ne meno del discorso riguardante Ambrosino, non cambia nè la sostanza nè le sorti del match). (Foto: Twitter @Azzurri)