Dagli Stati Uniti altre “notizie” sugli “Ufo di Mussolini”, ma mancano le prove
Altre affermazioni su alieni portati dall’Italia del duce all’Area 51
Di tanto in tanto ritornano sulla stampa quelle vecchie notizie sul famigerato ‘Ufo di Mussolini’ che fecero la loro comparsa nel 1996 dopo venne ricevuta anonimamente per posta copia di telegrammi che risalirebbero al 1933, nei quali si menzionava l’atterraggio di un “aeromobile sconosciuto”.
Partendo da questo, ma senza analisi storiche o archivistiche serie, ci si era subito divisi fra coloro che credono senza prove e quelli che non credono proprio perché prove non ce ne sono. Mancando quindi le analisi, non possiamo dare fede alla veridicità di queste affermazioni almeno fin quando i pretesi documenti non verranno analizzati dagli archivisti e da esperti indipendenti di documentazioni storiche (che infatti finora hanno snobbato la vicenda). Su questa base, ovvero su poco più di niente, si è alimentata e gonfiata negli anni una leggenda contemporanea, come tutte le leggende difficile da confutare per mancanza di oggetti da analizzare. Ad alcuni protagonisti della ribalta mediatica americana questa storia è comunque piaciuta, e la settimana scorsa è emersa in pompa magna come ennesima prova di quanto certe teorie siano basate sul nulla. E’ il caso del nuovo “whistleblower” del Pentagono secondo il quale gli Stati Uniti avrebbero recuperato parecchi velivoli extraterrestri nel corso di 70 anni, e fra questi proprio il disco volante che sarebbe precipitato nel nostro paese, recuperato dai militari, con tanto di informativa trasmessa dal regime fascista al Vaticano e da Papa Pio XII agli Stati Uniti, le cui forze armate avrebbero quindi preso in consegna il tutto dopo la guerra.
A parlarne è David Grusch, 36 anni, veterano dell’Air Force ed ex ufficiale dei servizi segreti. Oltre a varie altre affermazioni, su cui si è aperta una controversia negli USA, Grusch ha apertamente affermato che il “Vaticano era coinvolto” nella prima missione mai realizzata di un programma segreto degli Stati Uniti per il recupero di velivoli alieni (dove per “alieni” non si intende stranieri ma proprio extraterrestri).
Come una lunga serie di più o meno illustri predecessori, per lo più ex militari che periodicamente si fanno avanti per raccontare di aver vissuto o appreso di sensazionali eventi collegati all’argomento che ci interessa, Grusch non ha finora fornito alcuna prova o documento a sostegno di queste affermazioni.
“Nel 1933 c’è stata la prima operazione di recupero in Europa, a Magenta, in Italia“, ha dichiarato a NewsNation domenica scorsa. “Hanno recuperato un veicolo parzialmente integro, e il governo italiano lo ha spostato in una base aerea sicura in Italia fino al 1944-1945″.”Il Papa ha fatto da intermediario e ha detto agli americani cosa avevano gli italiani, così siamo riusciti a recuperarlo”, ha detto Grusch riguardo alla presunta missione post-bellica. Secondo l’informatore, il Vaticano era “certamente” consapevole dell’esistenza degli alieni e che avvistamenti di UFO durante il regime di Mussolini erano ampiamente conosciuti. Ovviamente, i documenti e i dati erano e sono classificati (cioè coperti da segretezza), e la credibilità della storia dovrebbe essere basata sulla sua reputazione perché “ho le credenziali e sono stato un ufficiale dei servizi segreti”. Grusch è un ufficiale decorato che ha servito in Afghanistan e ha lavorato anche per la National Geospatial-Intelligence Agency e la National Reconnaissance Office, ma soprattutto ha lavorato negli ultimi due anni per la task force che il Pentagono ha creato per l’approfondimento dei fenomeni aerei non identificati (UAP).
La scorsa settimana, ha affermato l’esistenza del programma di recupero degli UFO, non basandosi però neppure su una conoscenza diretta dei fatti e documenti, ma basandosi su ciò che gli sarebbe stato raccontato in interviste con ufficiali dei servizi segreti. Dopo qualche tempo “le persone hanno iniziato a farmi confidenze […] si sono avvicinate a me […] conosco molti ex alti ufficiali dei servizi segreti che mi hanno confidato di farne parte.” Il Dipartimento della Difesa ha respinto le accuse di Grusch, affermando al Post che l’All Domain Anomaly Resolution Office (AARO, che ha preso il posto della UAP task force) “non ha scoperto informazioni verificabili che possano confermare l’esistenza di programmi riguardanti il possesso o la retro-ingegneria di materiali extraterrestri nel passato o attualmente”.
Il Vaticano non ha risposto immediatamente alla richiesta di commento del Post.
Coincidenza curiosa, le affermazioni di questo nuovo personaggio sono giunte dopo che il governo ha intensificato le indagini sulle segnalazioni di UFO negli ultimi anni, e subito dopo che la NASA ha tenuto un dibattito (leggi qui)con una seguita conferenza stampa per confermare che l’argomento presenta un certo interesse, merita approfondimenti, ma finora non sono emerse indicazioni che ci siano cause extraterrestri..
Nell’ambiente ufologico serio degli USA c’è chi sta scavando per approfondire e verificare le affermazioni dell’ex ufficiale (che nel frattempo ha dato le dimissioni). E’ presto per trarre conclusioni, ma non pochi si sono anche fatti la domanda: “a chi gioveranno queste affermazioni?” Ci sono dietro dinamiche militari o di intelligence, che sono rivolte ad altri soggetti? I mass media russi e cinesi stanno cavalcando la cosa. Il 10 giugno il New York Times ha apertamente titolato il dubbio: “Il governo americano vuole farci credere agli UFO?”.
E dal nostro punto di vista, queste “rivelazioni” saranno un’ulteriore spinta verso la normalizzazione ed accettazione dell’argomento, a livello istituzionale oltre che a livello popolare? O invece si tratta di una trappola che ha come vero obiettivo contrastare la crescente legittimazione dell’ufologia come argomento serio e meritevole di studio, per riportarla fra le “bufale” del folklore contemporaneo? Forse a qualcuno questi recenti sviluppi non sono piaciuti.
Cisu – Centro Italiano Studi Ufologici
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