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I sindaci dei Comuni costieri alla Pisana per arginare l’erosione, ma quante assenze…

22 giugno 2023 | 16:40
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I sindaci dei Comuni costieri alla Pisana per arginare l’erosione, ma quante assenze…

Alla Pisana i sindaci del litorale laziale insieme per combattere l’erosione. Assenti i rappresentanti di Minturno, Formia, San Felice Circeo e Ponza

Roma – Rischio crolli delle falesie, gravi danni alle case e agli stabilimenti balneari, arretramento della linea di costa. Ma anche problemi relativa alla lentezza della burocrazia che non permette agli Amministratori locali di svolgere il proprio lavoro. Sono queste le principali problematiche tracciate da (quasi) tutti i sindaci dei Comuni costieri del Lazio, convocati dalla XII Commissione consiliare permanente “Tutela del territorio, erosione costiera, emergenze e grandi rischi, protezione civile, ricostruzione”. L’audizione, che si è svolta presso la sala Mechelli, del Consiglio Regionale del Lazio, ha fatto emergere problematiche con cui i primi cittadini del litorale laziale hanno a che fare ogni giorno ed oggi con ancora più attenzione, essendo alle porte il picco della stagione estiva. Da Montalto a Sperlonga, passando per Fiumicino ed Ardea, ogni Sindaco ha dunque parlato dei problemi più rilevanti del territorio.

Quante assenze

Se è vero che erano presenti (quasi) tutti i sindaci, o loro delegati, del litorale laziale, da sottolineare l’assenza dei rappresentanti di Minturno, Formia, San Felice Circeo e Ponza. Una grossa parte del sud pontino, quindi, non ha preso parte all’audizione.

L’audizione

Cerveteri, come detto dalla sindaca Elena Gubetti, combatte in particolare con 2 problematiche, pur avendo soli 3 chilometri di costa. Il primo è dovuto ad un intervento passato, che mise in sicurezza Torre Flavia con pannelli in cemento (dunque con tecnologie superate), deviando di fatto le correnti da Ladispoli a Cerveteri. Il secondo invece riguarda l’area protetta della stessa torre Flavia, un meraviglioso monumento naturale, al cui interno però entra il mare, rovinando l’ecosistema.

A pochissimo chilometri di distanza, anche Ladispoli non se la passa benissimo. Negli ultimi 50 anni la costa è arretrata di parecchio, ed in generale negli ultimi 20 si è intervenuti solo d’urgenza, per tutelare case e stabilimenti. Questo però non risolve il problema. Il Comune ha ricevuto 6 milioni di euro ma, come ha dichiarato il sindaco Alessandro Grando, è necessario rivedere le autorizzazioni ambientali, spesso lunghe e che bloccano le procedure.

Difficile è anche la situazione a Fiumicino, come spiegato dal responsabile Aree tecniche Massimo Guidi. Si tratta di un territorio che ha 24 chilometri di costa e che, negli ultimi mesi ma non solo, ha dovuto fare i conti con numerosi mareggiate che hanno distrutto case e stabilimenti balneari. Vittime di tutto ciò sono state, in particolare, Focene e Fregene, due frazioni dove l’erosione causa gravi danni. Da non sottovalutare, poi, la questione economica: in particolare a Fiumicino sud, il Comune ha a che fare con la manutenzione delle scogliere, e ciò comporta avere costi più elevati.

A Montalto di Castro, come spiegato dall’assessora al Demanio marittimo e urbanistica Marco Fedele, l’erosione è un problema che dura da anni, nonostante il Comune abbia potuto beneficiare di un importante progetto nel 2010. Ma ciò non è bastato per arginare il problema. E nel 2017-2018 sono stati dati al Comune 2,5 milioni di euro per la realizzazione di opere ed infrastrutture: fondi che sembrano molti, in realtà non sufficienti. La flora e la fauna sono aggredite dall’erosione. Sottolineata anche l’importanza di mettere in sicurezza il fiume Fiora.

A Tarquinia massima priorità, come dichiarato dal sindaco Alessandro Giulivi, alla tutela dell’Oasi naturale delle faline, creando una barriera affinchè il mare non entri all’interno delle vasche, oltre che il ripascimento delle spiagge.

Anche Pomezia, un territorio con 9 chilometri di costa lineare circa, ha i suoi problemi. Come spiegato dal sindaco Veronica Felici, si tratta di un comune limitrofo a quello di Ardea ed inoltre si trova tra Ostia ed Anzio: ciò vuol dire che subisce erosione costante. I problemi coinvolgono non solo gli stabilimenti balneari o le abitazioni, ma anche altre attività fondamentali come la pesca.

Civitavecchia, come ricordato dal vicesindaco, Manuel Magliani, fu colpita dalla mareggiata del 2018, ottenendo un contributo di 400mila euro. Ma tra pandemia e rincari, il Comune ce ne ha dovuti mettere altri 300mila, ristrutturando così l’anfiteatro. Volontà dell’Amministrazione è quella di ripristinare la barriera soffolta.

Spostandoci di pochi kilometri troviamo Santa Marinella, che affronta il problema erosione da anni. Con ben 24 chilometri di costa, è soprattutto una città turistica, in particolare nella frazione di Santa Severa che gode di un finanziamento da 3 milioni di euro. Ma come sottolineato dal vicesindaco Roberta Gaetani, l’auspicio è quello di snellire le procedure. A Santa Marinella, poi, non manca la storia, che va “difesa” anche dalla violenza del mare: beni monumentali e archeologici, le peschiere romane, Villa Saracena, Castello Odescalchi, quest’ultimo vittima di erosione. Annunciato poi un finanziamento, insieme al comune di Civitavecchia, per una pista ciclabile che parte dal Forte Michelangelo e giunge al Castello di Santa Severa: parte del tratto sarà sull’acqua.

Per quanto riguarda Ardea il sindaco Maurizio Cremonini ha dichiarato come non soffra di particolari problemi legati all’erosione, bensì alcune problematiche legate all’attraversamento di ben 7 canali (su 9 chilometri di costa), come quello dell’inquinamento.

Ad Anzio sarà convocato un Tavolo per quanto riguarda il problema della falesia: ad annunciarlo il viceprefetto Francesco Tarricone. La falesia, che è causa proprio intensa azione erosiva del mare sulla costa rocciosa, interessa gran parte dei chilometri costieri. 7 km di costa sono a rischio con ben 18 stabilimenti interessati: dei frangiflutti sono stati installati grazie all’intervento della Regione e altre interlocuzioni sono in corso.

Poco distante, poi, c’è Nettuno: il commissario straordinario Francesco Ambrosino si è soffermato sull’aspetto idrogeologico e sui conseguenti rischi, sottolineando le difficoltà nell’arginare il fenomeno, sottolineando come Nettuno sia terra di bonifica. Accento puntato anche sulle frane dovute alle falesie.

Per quanto riguarda Ostia a fare una sottolineatura è stata Sabrina Alfonsi, assessora all’Agricoltura, ambiente e Ciclo dei rifiuti. Essendo ormai entrati a pieno titolo dentro l’estate, ed attendendone il suo picco, è stato ricordato come Ostia abbia sofferto e continui a soffrire questo fenomeno, con un impatto devastante anche per la stagione turistica. E tra gli altri, anche per questo l’Assessora ha richiesto l’insediamento di una commissione tecnica che analizzi il profilo multi-disciplinare. Questo, oltre che per tutelare la costa, anche per mettere insieme i migliori cervelli a beneficio della sicurezza. Auspicata anche la convocazione di un tavolo interregionale tra le Regioni interessate dal passaggio del Tevere.

Spostandoci verso Gaeta, il sindaco Cristian Leccese ha sottolineato come tratti di costa sono falesie, attraversate da infrastrutture, fortemente in difficoltà proprio a causa dell’erosione. Su Sant’Agostino, ad esempio, c’è il rischio che la strada possa non esserci più entro qualche anno.
Senza contare il restringimento delle spiagge ed i conseguenti problemi non solo naturalistici ma anche turistici. Il Sindaco ha sottolineato come l’erosione sia un problema da affrontare in maniera strategica.

A Latina c’è la convinzione, secondo le dichiarazioni dell’assessore Gianluca Di Cocco, che la Regione Lazio debba coordinare tutti gli interventi da fare sulla costa, sottolineando come sia fondamentale il tempo di azione. Velocizzare i tempi burocratici e proteggere l’economia agricola le due sfide dell’Amministrazione comunale.

Anche il sindaco di Fondi, Beniamino Maschietto, si è soffermato sui problemi specifici del suo territorio, caratterizzato da circa 13 chilometri di costa, dove l’erosione colpisce e non poco.

Il sindaco di Sabaudia, Alberto Mosca, ha spiegato come sul territorio sia presente una falcata dunale di 20 chilometri lineari, con un arretramento della costa pari al 30%. E nonostante gli interventi di ripascimento morbido di enti sovracomunali, gli effetti sortiti non sono stati quelli sperati. Auspicato dunque un Tavolo tecnico, con la Regione Lazio capofila, per trovare soluzioni adeguati.

Più o meno dello stesso avviso è il sindaco di Sperlonga Armando Cusani, che si augura una Cabina di regia permanente tra la Regione ed i territori costieri, oltre che il ripascimento morbido. Accento puntato sulla riduzione delle spiagge e le troppe rocce che frastagliano la costa. 

Anche l’assessore al Demanio  di Terracina Gianluca Corradini, è dello stesso avviso, considerati i 13 chilometri di costa ed i rischi che ciò comporta per il territorio. Auspicato quindi un Tavolo congiunto e permanente.

Per quanto riguarda Ventotene, posto l’accento ancora una volta sulla falesia, giudicata un pericolo per la sicurezza.

Dichiarazioni

“Siamo riusciti ad aprire un confronto serio e costruttivo tra ben 24 comuni del litorale laziale – dichiara la sindaca di Pomezia Veronica Felici – Ci siamo seduti attorno ad un tavolo ed abbiamo deciso di avviare un percorso di sinergia e di leale collaborazione per fronteggiare l’emergenza relativa all’erosione costiera e per portare idee e soluzioni agli organi competenti. Voglio ringraziare la Regione – continua – che, oltre ad occuparsi di blue economy, rappresenta il soggetto istituzionalmente deputato alla progettazione e realizzazione delle opere di difesa delle coste e degli abitati costieri, alla relativa manutenzione ed all’attività di vigilanza e monitoraggio su di esse. L’Amministrazione comunale è pronta a mettere in campo tutti gli strumenti di propria competenza per permettere al nostro territorio di avere la corretta risposta al problema“. conclude.

Il sindaco di Tarquinia, Alessandro Giulivi, afferma: “Il fenomeno dell’erosione costiera è un problema generalizzato di tutto il litorale laziale e necessita di una strategia d’azione comune concertata a livello regionale. Un progetto per dove e come intervenire sulla base delle priorità specifiche per salvaguardare il patrimonio del litorale che è fondamentale per l’economia della nostra regione

“Purtroppo ritardi legati ad una mancata programmazione, all’improvvisazione e all’assenza di visione da parte di chi ha governato la il Comune di Latina negli anni precedenti. Da neo assessore alla Marina e al Turismo mi sono già rimboccato le maniche per creare le condizioni di un lavoro sinergico con la Regione, affinché si possa finalmente programmare per tempo gli interventi sul litorale” dice l’assessore al Demanio marittimo di Latina Gianluca Di Cocco.

Il vice sindaco di Civitavecchia, Manuel Magliani, sottolinea: “Ringrazio il Presidente della XII Commissione, Nazzareno Neri, perché dà ai comuni costieri l’opportunità di confrontarsi con un interlocutore importante su un tema che la nostra Giunta ha sempre affrontato come priorità. Abbiamo rappresentato le iniziative assunte, anche per mettere in rete gli sforzi degli altri enti locali e della Regione. In particolare ho rappresentato la bontà del progetto consistente nella rifioritura della barriera soffolta a protezione della Marina e del water front alle battute finali dell’iter di autorizzazione. Vogliamo attirare l’attenzione della regione sui nostri progetti che sono a questo punto cantierabili e quindi in grado di dare tempestivamente risposte al fenomeno dell’erosione costiera” conclude.

L’erosione, e più in generale la ‘blue economy’ sono tematiche importantissime che ci hanno visti in prima linea. Non solo in termini di stanziamenti, 30 milioni nel triennio 2019/2021 e altri 15 per il biennio 2022/2022 per la sola tutela della costa sia come ente attuatore sia come trasferimenti ai Comuni. Ma anche in termini di soluzioni. Il piano delle coste come detto, ma un più globale percorso sull’economia da lasciare come opportunità alle nuove generazioni. In questo senso va ricordata l’inaugurazione dell’università del Mare nel X Municipio di Roma“. A dirlo la Consigliera regionale del Pd Michela Califano.

“La salvaguardia dell’ecosistema costiero e marino deve rientrare in una ‘politica del mare’ che coniughi l’ambiente con lo sviluppo economico. Se da un lato è essenziale proteggere le nostre coste e l’ecosistema ad esse collegato, dall’altro è necessario che la Regione Lazio supporti le realtà imprenditoriali e tutto l’indotto commerciale e turistico del litorale”. Così il consigliere M5S Adriano Zuccalà, nel suo intervento durante la Commissione regionale competente che oggi ha ascoltato i sindaci e le associazioni di categoria del litorale laziale”.

“E’ imprescindibile, in questo senso  la piena attuazione del Piano di Utilizzo degli Arenili nelle comunità locali, per far sì che si arrivi negli anni ad una riconversione ecologica delle strutture balneari esistenti, che sono per lo più in cemento, in strutture più leggere ed ecocompatibili. Il comparto del turismo balneare è trainante per l’economia del Lazio e merita di essere sostenuto, superando però la logica cementizia degli anni 60 e attuando la vera blue economy all’insegna del Green Deal europeo” conclude.

Ferrara-Ieva (M5S): “Il mare di Roma non trattato a dovere”

In Commissione regionale per la tutela del territorio e l’erosione costiera sono stati ascoltati gli Amministratori Locali del litorale laziale. Per il Lido di Ostia, in rappresentanza l’assessore all’ambiente di Roma Capitale Sabrina Alfonsi. L’assessore però non si è soffermata sui veri problemi del litorale lidense, evitando accuratamente di affrontarli. Per esempio l’assessore Alfonsi ha trascurato di dire che in regione si devono sbrigare a completare la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) sul Piano di Utilizzazione degli Arenili (PUA). Perché se è vero che è importante investire ed ottenere notevoli risorse finanziarie per combattere l’erosione costiera è anche vero che è altrettanto importante per il PUA, strategico e decisivo per l’imprenditoria locale”. E’ quanto si legge in un comunicato di Paolo Ferrara, rappresentante al Consiglio Nazionale M5S per la circoscrizione Centro Italia e Vicepresidente dell’Assemblea Capitolina, Paolo Ferrara ed il capogruppo consiliare per il M5S del Municipio X, Alessandro Ieva

“Invece nell’attesa di approvazione della VAS, si preferisce tenere le imprese del territorio nella più totale incertezza – si legge ancora – E si preferisce sprecare milioni di euro in interventi isolati, fini a sé stessi, che nulla risolvono per l’economia locale e la tutela del territorio. Perché se è vero che i gestori degli stabilimenti balneari soffrono economicamente per l’erosione della costa, nulla si risolve per le spiagge libere, mangiate anch’esse dal mare ma che sono l’unica alternativa possibile per chi non può spendere per noleggiare ombrellone  e sdraio. L’assessore all’ambiente Alfonsi si è dimenticata che si tratta delle sorti del Mare di Roma, le cui spiagge hanno un valore grandissimo non solo per il turismo ma anche per l’immagine di Roma come Capitale d’Italia. Ecco che oppone un silenzio assoluto sulla mancanza di servizi sulle spiagge di Roma. Si sta aspettando muti ed annichiliti, l’ennesima tragedia in mare? O forse il Municipio risolverà offrendo ai cittadini la gestione condivisa dei beni comuni – in questo caso il mare e le spiagge – come per il verde di giardini e parchi? Mai vorremmo che il sindaco Gualtieri si ricordasse del Mare di Roma solo per un bel piatto di spaghetti alle vongole: sappiamo che non sono altrettanto gustosi e gradevoli ma i problemi ed i cittadini del Municipio X sono di gran lunga più importanti” concludono.

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