La musica come medicina: a Ladispoli un concerto di solidarietà per i bimbi meno fortunati

Ladispoli – Nonostante le tante brutalità con cui ogni giorno il mondo è costretto a fare i conti, c’è chi si differenzia, chi non accetta di doversi arrendere a ciò, ed ha come unico (ma grande) obiettivo quello di donare un qualcosa al prossimo. E’ il caso della Twins Father’s Band che, nella speciale sera del solstizio d’estate, ha incantato il lungomare di Ladispoli a suon di musica d’alta classe, di fronte una platea di persona divertita ed emozionata di prendere parte ad un evento così. Il motivo del concerto? Sostenere l’operato straordinario di SOS Villaggi dei Bambini, che si prende cura dei bimbi meno fortunati e a cui è stato donato il ricavato. E i membri dell’improvvisata band di medici è composta da Emanuele Caroppo, Alessandro Cina, Emiliano Santacroce, Silvio De Santis

Tuttavia non solo musica: al Riva Palo Resort di Ladispoli è andato in scena anche un gustoso aperitivo, a cui si è lavorato con la massima attenzione e precisione. Ed in una serata dal caldo afoso, ma con il mare a rinfrescare corpi ed anime, tanti hanno potuto divertirsi: dagli anziani ai bambini, passando per i giovani.

“Se mi aspettassi una cosa così bella? Si, avevamo già fatto un evento simile a febbraio e tutti eravamo fiduciosi che sarebbe potuto essere una bellissima esperienza. Tante persone hanno deciso di ritrovarsi sul lungomare per fare del bene” ha detto uno scatenato Andrea Alabiso a ilfaroonline.it, titolare della struttura, che non si è fermato un attimo per cercare di rendere tutto perfetto.

Tante le voci che hanno deciso di prestarsi ai nostri microfoni. Tra queste c’è quella di Francesca Landi, responsabile Comunicazione di SOS Villaggi dei Bambini, che non ha nascosto l’entusiasmo: “Ogni volta è sempre una sorpresa, non ci si abitua mai. La beneficienza si costruisce, non si può attendere. E preferisco non essere ottimista per non rimanere delusa” ha detto, per poi aggiungere commenti sul territorio: “Io sono originaria di Ladispoli, e devo dire che risponde sempre bene. Questa città è aperta ad eventi di solidarietà e la gente ha voglia di partecipare e mettersi in gioco”, poi ci dà una notizia: “Vogliamo creare un gruppo a Ladispoli di volontari per SOS Villaggi dei Bambini”.

Sui giovani ci concentriamo molto nella stessa chiacchierata. Spesso tacciati come menefreghisti, se non nullafacenti, Landi ha sottolineato: “Io credo che i giovani, a dispetto di quel che si dica, siano molti disposti a fare volontariato ed a partecipare. Dunque non mi meraviglia: nel valore dei giovani, degli studenti, di coloro che lavorano ma che comunque dedicano il tempo a tutto ciò”.

E a proposito di beata gioventù, non ce n’è molta solo tra i tavoli che si gode il concerto e mangia buon cibo. Ma se ne intravede anche tra coloro che a questo evento hanno lavorato all’interno dell’organizzazione. E’ il caso di Giulia, 26enne, attivista di SOS Villaggi dei Bambini. Anche lei ha voluto rilasciare qualche dichiarazione: “Io credo che i giovani siano molto di più di ciò che si pensa, semplicemente non sono valorizzati o non sono in prima linea: spesso si trovano dietro le quinte, si fanno vedere poco, ma il loro ruolo è fondamentale”. Lei, tuttavia, in prima fila ci sta da tempo ormai: “Sto in questa associazione da un anno. Durante il lockdown ho sofferto, perchè facevo l’attivista in altre associazioni: dopo la pandemia ho scoperto questa meravigliosa associazione. Il nostro obiettivo è quello di creare tanti gruppi di giovani, partendo proprio da LadispolI: se ci riuscissimo, sarebbe una cosa meravigliosa” ha concluso.

Un clima di festa, dunque. Reso possibile soprattutto, come detto, ai Twins Father’s Band: un gruppo di amici medici, operanti al Policlinico Gemelli di Roma, che si svestono del camice ed indossa abiti da cantante, o del batterista, ma anche del chitarrista. La band, che si è comunque fatta valere anche da un punto di vista qualitativo, dimostra una grande sintonia nonostante il poco tempo a disposizione tra lavoro e vari problemi quotidiani. A raccontarcelo è stato il cantante della band, Emanuele Caroppo, che dopo aver chiuso il concerto con “Rewind” di Vasco Rossi, ha voluto parlare ai nostri microfoni. E lo ha fatto in toni non banali:

“La medicina non può occuparsi solo delle malattie, ma anche della felicità. Noi crediamo che la musica ci permetta a fare cose serie ma divertendoci: in questo modo facciamo prevenzioni e diamo salute. Perchè proprio con SOS? Perchè crediamo che per coloro che abbiano perso le cure parentali, o rischino di perderle, il nostro sostegno sia fondamentale. A loro non manca nulla, noi diamo il nostro piccolo contributo a farli conoscere ancora di più. E lo facciamo in queste serate, cercando di portare in felicità ed allegria”. Cose che, tra l’altro, ha funzionato per tutta la sera. Caroppo ha poi raccontato degli aneddoti: “Con i ragazzi abbiamo pochissimo tempo per provare: ognuno è troppo impegnato con la propria attività. Ma siamo legati da una profonda amicizia, motivo per cui c’è una grande sintonia. Ladispoli? Può e deve ancora fare molto. Lo dobbiamo al territorio, all’Italia intera. Mentre cantavo, guardavo all’orizzonte, verso il mare: l’orizzonte porta verso il futuro. E con tutto ciò si può e si deve andare oltre” ha concluso.

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