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Sottomarino disperso nell’oceano: “Trovati rottami vicino al Titanic”

22 giugno 2023 | 19:27
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Sottomarino disperso nell’oceano: “Trovati rottami vicino al Titanic”

La Guardia costiera degli Stati Uniti rende noto che il ritrovamento dei detriti, effettuato da un sottomarino controllato da remoto, è avvenuto nel corso delle ricerche, nell’area che circonda il relitto

Washington – Sono stati ritrovati dei detriti nel corso delle incessanti ricerche del sommergibile Titan, disperso da domenica nell’Oceano Atlantico. La Guardia costiera degli Stati Uniti rende noto che il ritrovamento, effettuato da un sottomarino controllato da remoto, è avvenuto nel corso delle ricerche, nell’area che circonda il relitto del Titanic. Le autorità “stanno valutando le informazioni”. Non è chiaro se quello che in gergo viene definito ‘debris field’ sia collegato al sommergibile.

A bordo del sommergibile sono presenti 5 persone che, a partire da domenica, dispongono di una riserva di ossigeno sufficiente per 96 ore circa (leggi qui): il tempo sarebbe quindi scaduto. In questi giorni, la salute dell’equipaggio è stata messa a rischio anche dall’ipotermia soprattutto in caso di incagliamento a profondità notevoli, con una temperature prossima allo zero. Un’altra preoccupazione importante riguarda le temperature all’interno del sommergibile. Se il Titan si trovasse incagliato vicino al Titanic, a 3.800 metri di profondità, il termometro nel veicolo segnerebbe gli 0 °C, e senza elettricità non ci sarebbe la possibilità di generare calore.

Una nave della marina canadese con a bordo un team di medici specializzati in medicina subacquea e una camera iperbarica, che può contenere fino a sei persone, è arrivata nella zona dove si stanno coordinando le operazioni di ricerca e salvataggio che si sono intensificate dopo che sono stati captati rumori provenienti dal fondale martedì e di nuovo ieri. Ancora non si è certi delle cause e delle origini dei suoni – che potrebbero provenire dall’interno del sommergibile – ma intanto l’area della ricerca è stata ampliata ad una zona che equivale in superficie a circa 10mila miglia quadrate – 26mila Km quadrati – e in profondità scende fino a 2,5 miglia, circa 4mila metri.

La guardia costiera americana ha assicurato che le operazioni di ricerca del sommergibile scomparso sono ancora “una missione attiva di ricerca e salvataggio”. Alla domanda se ritiene che l’ossigeno si sia ormai esaurito nell’abitacolo, l’ammiraglio John Mauger ha detto a Sky News: “Continuiamo ad avere nei nostri pensieri l’equipaggio e le loro famiglie mentre procediamo con le ricerche e il salvataggio, pur essendo consapevoli del tempo”.

“A questo punto è ancora una missione attiva di ricerca e soccorso, usiamo tutto il nostro equipaggiamento, compresi i veicoli operati a distanza”, ha detto ancora l’ammiraglio. Intanto, su richiesta americana, il governo britannico ha inviato sul posto un sottomarino e un aereo da trasporto con materiale specifico.

Un sottomarino telecomandato nelle ultime ore “ha raggiunto il fondo del mare” e ha iniziato la ricerca del batiscafo, ha reso noto la Guardia Costiera degli Stati Uniti su Twitter spiegando che ”la nave canadese Horizon Arctic ha dispiegato un Rov”, ovvero un sottomarino a comando remoto, ”che ha raggiunto il fondo del mare e ha iniziato la ricerca del sottomarino scomparso”.

La guardia costiera americana ha potuto contare fino a ieri sull’aiuto di cinque navi di superficie che hanno partecipato alle ricerche e oggi il numero dovrebbe è passato a dieci, come annunciato dal capitano Jamie Frederick. “Quello che posso dirvi – ha spiegato – è che stiamo cercando nell’area in cui sono stati rilevati i rumori e continueremo a farlo”.

A bordo della OceanGate Expeditions il britannico Hamish Harding, Shahzada Dawood ed il figlio Suleman Dawood, pakistani, l’amministratore delegato e fondatore di OceanGate, Stockton Rush, il francese Paul-Henri Nargeolet.

(Fonte: Adnkronos)