Il Papa contro maghi, tarocchi e oroscopi: “I cristiani non credono alle superstizioni”

2 luglio 2023 | 13:12
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Il Papa contro maghi, tarocchi e oroscopi: “I cristiani non credono alle superstizioni”

All’Angelus l’appello a tutti i credenti a non smettere di pregare per la pace in Ucraina “senza trascurare le altre guerre. Interessiamoci di quello che accade, aiutiamo chi soffre”

Città del Vaticano – “Il cristiano non crede alle superstizioni, come la magia, le carte, gli oroscopi o cose simili. Tra
parentesi: tanti, tanti cristiani vanno a farsi leggere le mani: per favore!”. Affacciato su una rovente piazza San Pietro, colorata da 15mila fedeli, Papa Francesco tuona contro i credenti superstizioni che ricorrono alla magia o ai tarocchi.

L’occasione è il tradizionale Angelus domenicale, unico appuntamento pubblico del Pontefice in questo mese di luglio (leggi qui). Francesco commenta il brano odierno del Vangelo nel quale Gesù afferma: “Chi accoglie un profeta perché è un profeta, avrà la ricompensa del profeta”. “Ma chi è il profeta?”, si interroga Bergoglio, prima di strigliare i cattolici che consultano i maghi.

“Profeta – ammonisce – è ciascuno di noi: infatti, con il Battesimo tutti abbiamo ricevuto il dono e la missione della profezia. Profeta è colui che, in forza del Battesimo, aiuta gli altri a leggere il presente non come una cronaca, ma sotto l’azione dello Spirito Santo, che aiuta a comprendere i progetti di Dio e corrispondervi”.

In altre parole, spiega il Papa, “il profeta è colui che indica agli altri Gesù, che lo testimonia, che aiuta a vivere l’oggi e a costruire il domani secondo i suoi disegni. Quindi tutti siamo profeti, testimoni di Gesù”. Il Santo Padre fa notare che nel brano evangelico odierno Gesù “chiede pure di accogliere i profeti; dunque è importante accoglierci a vicenda come tali, come portatori di un messaggio di Dio, ciascuno secondo il suo stato e la sua vocazione, e farlo lì dove viviamo, cioè in famiglia, in parrocchia, nelle comunità religiose, negli altri ambiti della Chiesa e della società”.

Lo Spirito ha distribuito doni di profezia nel santo Popolo di Dio: ecco perché è bene ascoltare tutti. Ad esempio, quando c’è da prendere una decisione importante, fa bene anzitutto pregare, invocare lo Spirito, ma poi ascoltare e dialogare, nella fiducia che ciascuno, anche il più piccolo, ha qualcosa di importante da dire, un dono profetico da condividere. Così si ricerca la verità e si diffonde un clima di ascolto di Dio e dei fratelli, in cui le persone non si sentono accolte solo se dicono quello che piace a me, ma si sentono accettate e valorizzate come doni per quello che sono.

Dopo la benedizione, il pensiero del Papa va all’est Europa e a tutti quei luoghi del pianeta in cui infuriano conflitti: “Anche in questo periodo estivo non stanchiamoci di pregare per la pace, in modo speciale per il popolo ucraino, tanto provato. E non trascuriamo le altre guerre, purtroppo spesso dimenticate, e i numerosi conflitti e scontri che insanguinano molti luoghi della Terra; tante guerre ci sono oggi… Interessiamoci di quello che accade, aiutiamo chi soffre e preghiamo, perché la preghiera è la forza mite che protegge e sostiene il mondo”. (foto © Vatican Media)

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