Ostia, medico e infermieri picchiati da un paziente. Insorgono i colleghi: “Dateci più sicurezza”

Ostia – Avrebbe scagliato la propria ira contro infermieri e medici, aggredendoli e picchiandoli e mettendo a soqquadro il pronto soccorso, scatenando caos e paura. Protagonista della vicenda un giovanissimo ragazzo che avrebbe trasformato il Grassi di Ostia in un teatro di violenza. E non è di certo la prima volta che il personale sanitario viene aggredito, “colpevole” solo di fare il proprio lavoro.  Secondo quanto si apprende, il ragazzo si è presentato al Pronto soccorso la scorsa sera, intorno alle 21.30 lamentando una forte cefalea ed uno stato di confusione mentale. Da subito è apparso molto nervoso, rissoso e scontroso con tutto il personale all’interno della struttura. Ma il peggio è arrivato quando i sanitari si sono avvicinati per fare i necessari test alcolemici e tossicologici: sembrerebbe infatti che il ragazzo fosse positivo all’Ecstasy. Una droga che, tra le altre cose, provoca forti mal di testa.

Ma una volta scoperti i risultati, non ci ha visto più ed ha sfugato tutta la sua rabbia e frustrazione, aggrendo due vigilantes e gli infermieri. Ma ad avere la peggio è stato il medico: quest’ultimo infatti prima è stato colpito al volto, poi spinto a terra ed a seguito ne è nata una colluttazione, causando (oltre che escoriazioni al medico) lo stop del pronto soccorso. E neanche l’intervento delle forze dell’Ordine ha placato (non subito, almeno) la situazione. Per la calma infatti si è dovuto aspettare fino a notte fonda. Questa vicenda non ha lasciato indifferente nessuno e sono piovute a valanga dichiarazioni di solidarietà, condanna per l’accaduto ed anche richieste per un aumento della sicurezza.

Medico aggredito: tanta solidarietà

“Ancora una volta un operatore sanitario, nello specifico un medico del Pronto Soccorso dell’Ospedale Grassi di Ostia, è stato aggredito da un paziente all’interno della struttura sanitaria”. “A lui la piena solidarietà di tutto l’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma, dichiara il Presidente dell’Ordine delle Professioni Infermieristiche di Roma Maurizio Zega. Ma ormai con le aggressioni non è solo questione di polizia, che pure ci deve essere: sembra diventato è un fatto culturale, frutto di mentalità sempre più diffusa. Gli infermieri, i medici e gli operatori sanitari nonostante svolgano un lavoro quotidiano tra i più preziosi e delicati continuano ad essere vessati e aggrediti. Non c’è proprio bisogno di dire altro”. conclude.

“Ancora una volta gli operatori sanitari sono al centro di inaccettabili episodi di violenza. La UGL Salute ha fatto della loro sicurezza una battaglia che prosegue senza sosta. Chiediamo che in ogni ospedale siano garantiti posti di pubblica sicurezza in funzione 24 ore su 24, che i lavoratori più esposti frequentino corsi di autodifesa e che i Pronto Soccorso vengano isolati dal transito di persone esterne” – dichiara il Segretario Nazionale della UGL Salute Gianluca Giuliano – commentando gli ultimi episodi di violenza avvenuti nel fine settimana all’Ospedale Grassi di Ostia. “Serve una vera rivoluzione culturale per sensibilizzare i cittadini alla valenza sociale e civile del ruolo ricoperto degli operatori sanitari” conclude il sindacalista”.

Mirella Arcamone, presidente Commissione Politiche sociali e abitative, commenta: “Piena solidarietà ai sanitari aggrediti lo scorso 8 luglio all’ospedale Grassi di Ostia. Un episodio gravissimo che evidenzia, ancora una volta, le difficoltà e la precarietà nella quale vivono medici, infermieri e personale tutto, impegnati nel nostro ospedale, che, ricordiamolo, serve un territorio vastissimo. È assolutamente necessario garantire ai professionisti del Grassi di lavorare in massima serenità. Chiediamo – si legge ancora – alla ASL RM3 di attivarsi presso il Ministero della Salute e la Regione Lazio per ottenere, di conseguenza, dalle Forze dell’ordine un controllo ancora più stringente in termini di orari e di contingente“.
“Da quando ci siamo insediati – dice – nello specifico con la commissione che presiedo, abbiamo costantemente chiesto alla Direzione della ASL RM3 l’aumento del personale, carente in tutti i servizi del nostro Municipio, attraverso concorsi ad hoc e tutto quanto nelle sue possibilità. È un fatto che il personale sanitario guardi al nostro territorio con il pregiudizio di una terra di frontiera che ne fa un posto di lavoro per niente attrattivo. È necessaria un’azione realmente efficace per invertire la tendenza e porta il personale sanitario a allontanarsi il prima possibile dai nostri servizi, ospedale in primis” conclude.

“Il Pronto soccorso dell’Ospedale Grassi di Ostia é stato il teatro dell’ennesimo atto di aggressione verso medici e personale sanitario. Una situazione insostenibile di cui da tempo denunciamo la gravità. É indifferibile potenziare il presidio delle forze dell’Ordine ed estenderne la coperture all’orario notturno, quello più a rischio. I professionisti sanitari di Ostia hanno il diritto di lavorare in sicurezza e di poter esercitare in serenità la loro professione”. Così in una nota Francesco Bucci, delegato alla Sicurezza di Forza Italia per il Municipio Roma X.
“Come già abbiamo fatto in passato in passato – continua Bucci – chiederemo al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi di attivarsi anche per l’ospedale Grassi. Il disagio sociale che si registra sul litorale non può trovare come valvola di sfogo il Pronto soccorso del Grassi, per questo serve mettere in sicurezza il reparto di emergenza urgenza” conclude.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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