Atletica, Sabatini-Caironi-Contrafatto: le Tre Meraviglie Azzurre verso Parigi 2024
Sul podio insieme al Mondiale dopo Tokyo. Sabatini: “Non ho parole”. Caironi: “L’emozione non passa mai”
Parigi – Sono tornate insieme sul podio per scrivere una nuova storia leggendaria. Amiche e campionesse. L’Italia domina i 100 metri femminili T63 ai Campionati del Mondo di Atletica Leggera, dopoché lo aveva fatto alle storiche Paralimpiadi di Tokyo. Prima, seconda e terza, sempre loro.
Ambra Sabatini con l’oro e con il nuovo record del mondo in tasca, Martina Caironi con l’argento cucito addosso e Monica Contrafatto con il bronzo della gioia nel cuore. Le prime due atlete plurimedagliate delle Fiamme Gialle e la terza atleta plurimedagliata dell’Esercito. (leggi qui)
Le Azzurre applaudite dal mondo dello sport e dal mondo paralimpico. A margine della gara di ieri sera, si sono presentate unite e insieme ai microfoni delle televisioni di tutto il mondo. E come riporta il comunicato stampa della Fispes (Federazione Italiana Sport Paralimpici e Sperimentali) hanno dichiarato le seguenti parole. Emozionate e felici: “Non ho parole, non me lo aspettavo per niente, era una gara difficilissima. Devo ancora realizzare di aver fatto il record, era un obiettivo che cercavo da tanto. Sono arrivata qui con molta tensione perché le ragazze mi hanno dato da fare per tutta la stagione, le ho prese a destra e sinistra dopo Tokyo e invece eccomi qua. – ha detto la Sabatini – Mi sono riconfermata ed è grandioso perché era difficile. Loro sono migliorate tanto, Martina aveva fatto un record incredibile e io ho provato ad avvicinarmi più volte, Monica ha fatto il personale quest’anno, siamo tutte cresciute molto”.
Come riporta la nota della Fispes, più lucida è stata l’analisi di Martina: “Da Tokyo sono cambiate tante cose perché due anni sono tanti, ma siamo ancora qui e ancora nella stessa posizione. È stata una gara ad alto livello, personalmente non sono soddisfatta, probabilmente c’è stata un po’ di rigidità. L’emozione dopo tanti anni c’è ancora, soprattutto quando sei quella da battere. Ma sono contenta comunque di essere stata battuta così perché penso che sia l’unico modo per poterla digerire. Qua è andata così, la partenza mi è sembrata abbastanza buona. Non avendo Ambra vicina e vedendola con la coda dell’occhio, ad un certo punto ho cominciato a pensare, ma nei 100 non si deve pensare”. La plurititolata azzurra pensa ora alla prossima sfida del lungo di sabato: “La cosa positiva è che da una piccola delusione posso tirar fuori le energie per una gara di testa nel salto in lungo.”
Ancora più lontano va lo sguardo di Monica: “Siamo le tre meraviglie dell’atletica paralimpica italiana e spero che lo saremo ancora a lungo. Quest’anno ho fatto il personale a 42 anni, quindi il fisico ancora regge. Adesso vacanze e poi a settembre ricominciamo il nostro anno immerse nell’allenamento e se Dio vuole, ci rivedremo a Parigi”.
Foto Augusto Bizzi/FISPES
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