SERIAL KILLER

Historical Crimes. “Gli angeli sterminatori”, la coppia neonazista di serial killer

17 luglio 2023 | 12:41
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Historical Crimes. “Gli angeli sterminatori”, la coppia neonazista di serial killer

Abel Wolfgang e Marco Furlan si sentono nazisti ed ariani e vogliono purificare con la morte chi si è messo sulla strada del vizio o del peccato, secondo la loro mente degenerata

Verona – E’ il primo caso, in Italia, di una coppia di serial killer. Abel Wolfgang e Marco Furlan, laureati, dell’alta borghesia veronese, dopo una infanzia conflittuale con i genitori, si accomunano in una visione di vita che li porta ad odiare gli ebrei, gli zingari, gli omosessuali e di chi si pone fuori dalla loro logica moralizzatrice. Si sentono nazisti ed ariani e vogliono purificare con la morte chi si è messo sulla strada del vizio o del peccato, secondo la loro mente degenerata.

Il loro primo omicidio, hanno 41 anni in due, accade nell’agosto 1977 a Verona. Chi ne fa le spese è un nomade di 30 anni, tale Guerrino Spinelli. Viene bruciato vivo nella sua auto. Due anni dopo è la volta di un cameriere omosessuale, Luciano Stefanato: viene massacrato a colpi di bastone e finito poi a coltellate. A dicembre dello stesso anno la terza vittima è un tossicodipendente, Claudio Costa, ucciso con due coltelli da cucina.

I tre omicidi vengono rivendicati con un volantino delirante, scritto in alfabeto runico, con svastiche ed aquile naziste disegnate sopra. Nessun motivo di lucro, inimicizia, vendetta o crisi amorosa. Solamente un desiderio di moralizzare costumi corrotti per evitare degrado e perversione. E così uccidono anche una prostituta, Maria Baretta, nel dicembre 1980. Ma questo è solo l’inizio. Ora sono pronti alle stragi.

Sentono che devono occuparsi di luoghi di perdizione, dove si trova un alta concentrazione di peccatori, come spiegano nei loro volantini. Decidono di cercare un omicidio di massa. Appiccano quindi il fuoco ad un riparo di tossici e bandati, sul LungoAdige a San Giorgio di Verona. Fortunatamente il bilancio delle vittime è inferiore alle loro aspettative: un morto e due ustionati gravi.
Gli “angeli purificatori”, come si autodefiniscono in un altro volantino di rivendicazione, uccidono questa volta due frati con martello, coltelli e scalpelli. La loro unica colpa era di essere troppo progressisti. Ma la serie di efferati delitti non ha tregua. Tornano a volere una strage e ci riescono questa volta, complice un luogo molto affollato.

Il 14 maggio 1983 viene dato alle fiamme il cinema a “Luci rosse ”Sexi Center” di Milano. Nel rogo fatale muoiono ben sei spettatori dei trenta presenti in sala. Gli altri, seppure intossicati riescono a fuggire. La coppia diabolica fa anche una trasferta a Monaco in Germania. Qui attaccano una discoteca dove perde la vita una cameriera di 20 anni.

Tornati in Italia tentano una nuova strage nella notte del 4 marzo 1989 alla discoteca di Castiglione delle Stiviere dove stavano ballando ben 400 persone. Travestiti da Pierrot introducono due taniche di benzina che riversano nei bagni. Ma il forte odore allarma gli addetti alla sicurezza che evacuano prontamente il locale e catturano i due pazzi.

Abel, Marco ed i loro avvocati tentano nel processo una difesa estrema, adducendo che si tratta di ossessione maniaco depressiva. Viene chiesta la semi infermità di mente e alla fine il verdetto li vede condannati a 27 anni di reclusione, una pena che sembra lieve all’opinione pubblica. Nel 2010 Furlan ottiene la libertà vigilata stante la sua buona condotta. Wolfang viene liberato nel 2016, seppure avesse tutti i media contrari a questo accorciamento di pena detentiva.