Cadavere in mare a Fregene: al setaccio le liste passeggeri di traghetti e crociere
Si stanno esaminando le liste dei passeggeri di traghetti e crociere in partenza e in arrivo Civitavecchia, per le rotte con la Sicilia, la Sardegna e la Spagna, per verificare l’eventuale scomparsa di qualche passeggero che manca all’appello dai registri di bordo
Fiumicino – Sembra senza soluzione il giallo del cadavere affiorato in mare a sei miglia dalle coste di Fregene, sul litorale romano, il giorno di Ferragosto e avvistato da un diportista che ha subito allertato la Guardia Costiera (leggi qui).
Nulla ancora trapela dall’autopsia, effettuata nelle scorse ore. E mentre gli inquirenti attendono i risultati dell’esame autoptico, gli inquirenti provano a fare luce sull’identità della vittima. Gli uomini e le donne della Capitaneria di Porto, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, stanno esaminando le liste dei passeggeri delle navi da crociera e dei traghetti in partenza e in arrivo Civitavecchia, per le rotte verso la Sicilia, la Sardegna e la Spagna, per verificare l’eventuale scomparsa di qualche passeggero che manca all’appello dai registri di bordo. La vittima, infatti, potrebbe essersi imbarcata e non essere mai giunta a destinazione.
Nella zona negli ultimi giorni non risultano denunce di persone scomparse, compatibili con le caratteristiche del cadavere ripescato il 15 agosto. Da qui l’ipotesi che possa essere un passeggero di una nave. L’unica certezza è che la morte non è sopraggiunta per cause naturale. L’uomo, dell’apparente età fra i 50 e 60 anni, riporta infatti una ferita alla testa, simile più ad un’abrasione che ad una frattura, che sembrerebbe compatibile con il contatto con un corpo contundente.
Quella dell’omicidio sembra essere l’ipotesi più accreditata al momento. Il corpo, sempre secondo il medico era in acqua da almeno 12 ore e, altro indizio che avalla l’ipotesi omicidio, è che la vittima non aveva acqua nei polmoni. La morte, dunque, è sopraggiunta prima che il corpo finisse in acqua. Da qui anche l’ipotesi che qualcuno abbia potuto gettare il cadavere in mare.
L’ombra della criminalità organizzata
La Procura di Civitavecchia, titolare dell’indagine, è in attesa anche del risultato delle impronte digitali. Sulla t-shirt, indossata dalla vittima, c’era stampato il logo di una discoteca del Testaccio, sequestrata alla criminalità nel 2013. Non si esclude dunque, al momento, un legame con la criminalità organizzata che da tempo insiste sul litorale romano e nella Capitale.
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