Gli incendi distruggono il litorale laziale: il Wwf punta il dito contro le Istituzioni
Franca Maragoni, Vice-Presidente WWF: le amministrazioni con la loro indifferenza verso il fenomeno degli incendi favoriscono il degrado del territorio”
“Finalmente è arrivata la pioggia, troppo tardi per l’enorme superficie di bosco andati in fumo. Fino a ieri mattina bruciava ancora il Monte Concutella ma la devastazione era iniziata 2 giorni prima con l’incendio appiccato alle pendici di Monte Leano e poi ancora Campo Soriano, Monte Pannozzo, Monte Romanelli (esattamente 3 anni dopo e nella stessa area come fa notare il comitato 12 Agosto di Casaletti), Valle Fasana e Santo Stefano, Monte dell’Acquasanta. Sarà sufficiente per i criminali incendiari che hanno utilizzato tutto il tempo disponibile prima delle piogge e ogni volta prima del buio?”
E’ quanto si legge in una lettera scritta dalla Vice-Presidente WWF del Litorale Laziale Franca Maragoni, che prosegue:
“E i suddetti criminali sono sempre sicuri del successo perché sanno che è come sparare sulla croce rossa. Appiccare il fuoco in aree difficilmente raggiungibili da terra e solo dai mezzi di spegnimento aerei; aree sconosciute, nella maggior parte delle volte, ai volontari che arrivano da località vicine e che poco conoscono il territorio collinare di Terracina; assenza di un sistema organico e moderno di controllo del territorio per cui gli interventi partono solo dopo la segnalazione di singoli cittadini e sono coordinati a livello regionale e si perdono minuti e a volte ore preziose; difficoltà di una corretta bonifica dopo lo spegnimento delle fiamme.
Insomma ce ne sarebbe per bocciare numerose amministrazioni, purtroppo quella di Terracina è in buona compagnia. Amministrazioni che con la loro indifferenza verso il fenomeno degli incendi favoriscono il degrado del territorio. Avete presente Itri? Vogliamo fare il bis e tris su Fondi, Terracina, Sonnino e oltre? Purtroppo un territorio soggetto a incendi presenta un suolo non solo sterile, e quindi difficilmente recuperabile dal punto di vista biologico, ma incoerente e franoso per la mancanza di apparati radicali capaci contrastare lo scivolamento a valle.
E ancora purtroppo sappiamo che il governo centrale e regionale preferisce erogare fondi per l’emergenza, intervento di canadair a esempio, piuttosto che spendere in prevenzione: formazione, cura del territorio, nonché effettuare il dovuto catasto delle zone incendiate che deve essere adottato dai Comuni che provvedono a classificare e a vincolare le aree incendiate, ai fini dell’applicazione delle sanzioni a chi non rispetta il divieto di pascolo sulle suddette aree.
Infatti l’art. 3 del DL 120 del 8.9.2021, convertito in Legge 8 novembre 2021 n. 155 dispone, una specifica “misura di salvaguardia”: “Il Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari dell’Arma dei Carabinieri e i Corpi forestali delle regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano, entro quarantacinque giorni dall’estinzione dell’incendio, provvedono a rilevare le aree percorse dal fuoco e a rendere disponibili i conseguenti aggiornamenti non oltre il 1° aprile di ogni anno alle regioni e ai comuni interessati su apposito supporto digitale. Gli aggiornamenti sono contestualmente pubblicati in apposita sezione nei rispettivi siti internet istituzionali e comportano, limitatamente ai nuovi soprassuoli percorsi dal fuoco rilevati, l’immediata e provvisoria applicazione delle misure previste dall’articolo 10, comma 1, della legge 21 novembre 2000, n. 353, fino all’attuazione, da parte dei comuni interessati, degli adempimenti previsti dal comma 2 del citato articolo 10. Il termine di applicazione dei relativi divieti decorre dalla data di pubblicazione degli aggiornamenti nei siti internet istituzionali”. Per quanto sopra, quindi, ci sentiamo di chiamare in causa, ognuno per le proprie responsabilità diversi enti oltre quello comunale che comunque avrebbe il ruolo più importante: Polizia Municipale, Carabinieri Forestali, Parchi Regionali, Vigili del Fuoco.
L’importanza di questo team istituzionale e di come ci avevamo visto giusto l’abbiamo avuta l’anno scorso quando siamo riusciti a mettere intorno a un tavolo istituzionale i soggetti nominati, insieme alla Protezione Civile locale e altre associazioni ambientaliste; abbiamo presentato un documento con alcuni punti, pochi in verità, che secondo noi potevano, se realizzati, aiutare la collettività ad evitare quello che invece avviene puntualmente ogni anno e che, quest’anno, ci sembra più grave di sempre. Ci sembra, perché purtroppo non abbiamo da anni il catasto dei suoli percorsi dal fuoco e non possiamo fare confronti. Di seguito le nostre proposte presentate durante la riunione in oggetto, sollecitata con nostra richiesta prot. 10192 del 14/02/2022.” (https://wwflaziogruppoattivolitoralepontino.com/2022/04/)
Azione di regolamentazione dell’uso del territorio
1. Ordinanza sul divieto di fuochi (anticipare la sua pubblicazione a Marzo)
2. Toponomastica strade collinari
3. Manutenzione straordinaria e ordinaria delle strade, strade bianche e strade vicinali
4. Installazione segnaletica verticale dei sentieri CAI
5. Obbligo ai proprietari della pulizia dei fondi, altrimenti interviene direttamente il Comune
6. Contrasto alla caccia di frodo
7. Contrasto al pascolo abusivo
8. Definizione e segnalazione delle aree assegnate
9. Applicazione, con il sostegno del Comune, del pascolo per zone assegnate, con recinto mobile, pascolo che così fatto contribuisce a tenere puliti i terreni e quindi ad abbassare il rischio incendi.
10. Sanzioni immediate ai trasgressori soprattutto sulle aree percorse dal fuoco
11. Cartellonistica efficace sull’uso delle aree a scopo ricreativo
12 Maggior controllo e sanzioni per i picnic in zone vietate, in particolare
13. nei giorni festivi durante il periodo estivo
14. il giorno di ferragosto
15. Regolamentazione del taglio dei rami vicini ai fili elettrici
16. Utilizzo di aree abbandonate all’uso privato (cava di Casaletti) come punto di coordinamento per mezzi e squadre
17. Individuazione di aree attrezzate per la raccolta di acqua da utilizzare in caso d’incendio
18. Sostegno ai privati dell’area collinare per la fornitura minima dell’acqua ad uso domestico
Azioni di formazione e informazione:
1. Conoscenza del territorio da parte degli operatori che intervengono, anche da chi segnala
2. Telesorveglianza Utile alla individuazione precoce di incendi, abbandono di rifiuti, atti di vandalismo
3. Ai margini della via Appia (Torre Gregoriana- loc. Acquasanta— Km 105-Km 106 in loc. Barchi— Km 108 cava Picozzi-Km 109 torre Epitaffio)
4. all’inizio di ogni strada, provinciale-comunale che costituisca accesso alle aree boschive (salita per contrada la Ciana, Via di Piazza Palatina, Contrada Casaletti, strada x Contrada I Colli- S. Stefano, strada per Largo Montagna-Campo dei Monaci – Francolane).
5. Coinvolgimento nella prevenzione delle categorie di allevatori e cacciatori che potrebbero beneficiare degli incendi
6. Uso della chat tra istituzioni, volontari e operatori per le segnalazioni da utilizzare anche per incendi o fuochi in aree a rischio o in periodo di divieto (serre, depositi di materiale vario, giardini)
7. Dialogo con i coltivatori per lo smaltimento delle ramaglie
8. Sollecitare la Regione per approvazione del PGAF (piano di gestione e assestamento forestale).
A questo punto non possiamo far altro che sollecitare la nostra amministrazione a provvedere da subito ad affrontare il problema, anche in collaborazione con altri comuni. Non siamo all’inizio dell’inverno e ci aspettiamo ancora altri roghi fino all’autunno inoltrato.
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