Palmisano e il bronzo della Rinascita: “Un valore immenso. Ho imparato a rialzarmi”
Ai Mondiali di Atletica, l’atleta delle Fiamme Gialle ha vinto una delle quattro medaglie conquistate dalla Nazionale Italiana
Ostia – In una medaglia tanta voglia di rinascere. Ed è rinata. La campionessa olimpica di marcia Antonella Palmisano ha marciato con il cuore e con la consapevolezza di un talento che l’ha portata lontano, fino in cima ai Giochi di Tokyo. Lo ha fatto, con un bottino di sacrifici, sofferenza, speranza e resilienza, ai Mondiali di Atletica, tagliando il traguardo e conquistando un bronzo che vale tantissimo (leggi qui), oltre il colore, oltre la conquista sportiva, oltre l’ennesimo alloro ottenuto in bacheca, evidentemente. Dietro, due anni difficili, in cui ha dovuto rinunciare alla marcia. Costretta a stare a bordo gara, per capire, per attendere risposte e per curare un problema all’anca che ora è alle sue spalle. (leggi qui)
Il buio lo ha lasciato là dietro Antonella. Adesso si gode la luce di una Rinascita che lei ha costruito in quei giorni di dolore e di sofferenza, lontano dalle gare. Poi nel 2023 il ritorno alle gare con la conquista dell’oro a squadre agli Europei di maggio (leggi qui). E la visione di potercela fare ancora, verso un affascinante appuntamento con la storia che lei non poteva mancare. E’ la marcia perfetta di una Campionessa che è sempre lì pronta a dare del suo, puntuale a salire sul podio, ad esserci, ad essere presente e a dare l’impegno, tutto. Lo scrive sui social la Palmisano a due giorni dal ritorno dai Mondiali di Atletica, dove l’Italia ha conquistato 4 splendide medaglie (l’argento di Fabbri nel peso, l’oro Tamberi nell’alto e l’argento della 4×100 velocissima dietro gli Usa) e anche lei lo ha fatto. Nel cuore di Budapest. Nel centro della città e nel centro del suo sogno di tornare e di marciare. Nel centro del suo cuore, dove ora brilla il bronzo della Rinascita: “Un terzo posto che ha per me un valore immenso”. Lo confessa l’atleta delle Fiamme Gialle, accolta all’Aeroporto di Fiumicino, non solo dai dirigenti del I Nucleo Atleti del Centro Sportivo di Castelporziano, ma anche dai giovani atleti delle Sezioni Giovanili delle Fiamme Gialle Simoni, che vedono in Antonella l’esempio da seguire (leggi qui).
In alcune righe scritte sulla pagina personale Instagram, la Palmisano svela poi alcuni di quei momenti difficili che lei stessa ha vissuto: “Subito dopo Tokyo ho pensato di smettere più volte, a volte mi sono sentita smarrita, impaurita ed anche infelice perché ogni giorno ero alla disperata ricerca di una risposta, di trovare a tutti i costi una spiegazione. Ma poi, andando avanti, ho solo imparato a vivermi ciò che accadeva, a vivermi il momento, senza più addossarmi delle colpe, senza più pretendere qualcosa che in quel momento non era possibile. Solo così ho imparato a rialzarmi per davvero”.
L’esperienza di un cammino in salita (e poi in discesa con il ritorno nello sport agonistico) che l’ha portata a comprendere se stessa e a trasmettere gli insegnamenti avuti, come lei racconta: “Da capitana, a Budapest, ho detto ai miei compagni di squadra, di imparare a perdonarsi qualsiasi sia il risultato finale, consapevoli del fatto che, quando si è dato il massimo, possiamo solo che essere fieri di noi stessi. Ho detto loro ciò che ripeto a me stessa negli ultimi 2 anni ed è una citazione “I campioni non si fanno nelle palestre. I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione” Muhammad Ali”. E prosegue: “E questa visione, desiderio o sogno è quello che ha spinto tutti noi a dare il nostro meglio e a goderci il nostro mondiale”.
E il pensiero va a chi non l’ha mai lasciata sola. A chi l’ha aiutata a risalire la cima della montagna. A chi ha creduto e tifato sempre per lei e lei lo scrive: “Grazie a chiunque c’è stato, a chi ha vissuto con me ogni istante , a voi che ci seguite”.
E’ ancora un grande successo per Antonella. Per l’atletica italiana e le Fiamme Gialle. Insieme al suo staff e all’allenatore Patrick Parcesepe, abbracciato con gioia sul traguardo di Budapest.
… una visione che trascina oltre il buio, con la forza dei sogni.
(foto@Grana/Fidal)
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