L’Associazione Esodati del Superbonus protesta ad oltranza davanti al MEF



Il referente Paolo Pagnotta: “Il Governo risolva la situazione di emergenza economico-sociale generata dal blocco della cessione del credito”
Roma – “L‘Associazione Esodati del Superbonus è determinata a far udire la voce dei cittadini colpiti dal grave problema del blocco dei crediti incagliati. Con profonda preoccupazione e delusione, annunciamo il lancio di una manifestazione di protesta che è iniziato lunedì 18 settembre e proseguirà ad oltranza nei giorni successivi, con l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni e l’opinione pubblica riguardo a questa grave e drammatica situazione”. E’ quanto afferma Paolo Pagnotta, referente dell’Associazione Esodati del Superbonus per le Marche.
“Dopo un incontro con il Ministro Giorgetti a luglio scorso, durante il quale ci è stato chiesto di formulare un articolato dettagliato di soluzioni normative per affrontare il problema dei crediti incagliati, – sottolinea il referente – siamo stati colpiti dal fatto che, dopo aver presentato un minuzioso documento come richiesto, non si è avuto più riscontro, nessun decreto urgente è stato ancora messo all’ordine del giorno del CdM e non abbiamo più ricevuto risposte alle nostre richieste di chiarimenti in merito riteniamo questa situazione inaccettabile, e non possiamo permettere che i problemi dei nostri associati siano ignorati.”
I cittadini colpiti da questa ingiustizia meritano giustizia e risposte concrete. La manifestazione di protesta davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) a Roma è il nostro modo di ribadire il nostro impegno nella lotta per i loro diritti. Invitiamo tutti i nostri sostenitori e i cittadini interessati a unirsi a noi in questa battaglia. La nostra determinazione è ferma e non cederemo finché non otterremo le risposte e le soluzioni che meritiamo”.
Pagnotta viene poi al punto, esplicitando le richieste dell’associazione: “Chiediamo fermamente che il Governo risolva la situazione di emergenza economico-socialegenerata dal blocco della cessione del credito intervenendo con l’apertura immediata delle partecipate Statali (Poste, CDP) per permettere la chiusura di tutti i cantieri avviati con il legittimo affidamento.
Chiediamo che il Governo posticipi con un decreto d’urgenza le scadenze per i cantieri avviati per consentire l’espletamento dei lavori in sicurezza e senza perdite economiche per imprese e famiglie. Chiediamo inoltre che i crediti generati nel 2022 di imminente scadenza ed a elevato rischio di perdita vengano salvaguardati – conclude -. Questa volta le promesse non ci bastano più. Vogliamo i fatti”.
(Il Faro online)
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