Tenta di truffare un’anziana ma la vecchietta gli tende un agguato

19 settembre 2023 | 17:24
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Tenta di truffare un’anziana ma la vecchietta gli tende un agguato

Finto avvocato prende un treno da Napoli e poi un taxi per arrivare a Castel Gandolfo e truffare la vecchietta, ma non aveva messo in conto l’intervento delle forze dell’ordine

Castel Gandolfo – I Carabinieri della Stazione Ville Pontificie e dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Castel Gandolfo hanno arrestato in flagranza un 30enne originario di Napoli, gravemente indiziato del reato di estorsione aggravata in concorso ai danni un’anziana donna del posto.

La mattina del 15 settembre scorso, una 78enne, si è recata nella caserma Carabinieri “Ville Pontificie” spaventata per aver ricevuto una strana telefonata da un uomo che, dopo essersi qualificato quale Carabiniere in servizio a Castel Gandolfo, le aveva comunicato che il proprio figlio era stato coinvolto in un sinistro stradale, dove era stata investita una bambina e che, per evitare il suo arresto, le intimava di consegnare 3.000 euro in contantiad un avvocato che di lì a poco l’avrebbe raggiunta a casa.

Acquisita la segnalazione dell’anziana, i Carabinieri, dopo averla rassicurata di essere stata vittima potenziale di una truffa e complimentandosi per aver avuto la prontezza di rivolgersi ad una vera caserma, hanno immediatamente organizzato un dispositivo di controllo nei pressi dell’abitazione della donna dove, poco dopo è giunto, a bordo di un taxi, un giovane che, sceso dal veicolo, si presentava come Avvocato Rossi, facendosi consegnare dall’anziana la somma contante di 2.500 euro.
A consegna avvenuta i Carabinieri hanno bloccato l’uomo, restituendo i contanti all’anziana signora, accertando successivamente che, in trasferta da Napoli, aveva raggiunto la Capitale in treno, prendendo il taxi alla Stazione FS “Termini” chiedendo di essere accompagnato all’indirizzo di Castel Gandolfo e di essere riaccompagnato alla medesima stazione ferroviaria subito dopo.

L’arrestato, da ritenersi presunto innocente fino a condanna definitiva, è stato associato al carcere di Velletri, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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