Parlamento europeo: cos’è, cosa fa e perchè è importante
Il Parlamento europeo è l’unico organo dell’Ue eletto direttamente dal popolo. Tutto quello che bisogna conoscere per arrivare preparati al voto del 2024
Bruxelles – “Tutti voi capirete la mia emozione in questo momento nell’assumere la Presidenza del Parlamento europeo, e di essere stato scelto da voi per rappresentare l’Istituzione che più di ogni altra ha un legame diretto con i cittadini, che ha il dovere di rappresentarli e difenderli“. Così l’ex presidente David Sassoli, scomparso l’11 settembre 2022, si rivolse al Parlamento europeo. Ovvero quell’Istituzione che, tra il 6 ed il 9 giugno 2024, i cittadini europei saranno chiamati a rinnovare.
Il Faro online, ogni settimana, vi propone un articolo di approfondimento sull’Unione europea. La sua storia, i suoi meccanismi, ma le sue curiosità e pecualiarità. Ed oggi il viaggio continua con un focus proprio sulParlamento. Cos’è? Da chi è composto? Quali sono i suoi compiti? A questo, e a molto altro, verranno date tutte le dovute risposte nell’articolo, in modo da arrivare alle urne preparati.
Cos’è il Parlamento europeo
Il Parlamento europeo – al pari di qualsiasi altro – è l’organo rappresentante della volontà popolare: è composto da rappresentanti dei cittadini dell’Unione eletti a suffragio universale diretto, e rimane in carica 5 anni. Si tratta dell’unica Istituzione europea che prevede un voto popolare.
L’Europarlamento è composto da 705 deputati: prima che si verificasse la Brexit – con conseguente uscita del Regno Unito dall’Ue, il numero dei seggi assegnati era pari a 766. Il numero di seggi assegnati a ciascuno Stato è stabilito in base alla sua popolazione, secondo un criterio di “proporzionalità degressiva”. Ciò vale a dire che più popoloso è il Paese e maggiore è il numero di cittadini del medesimo che vengono rappresentati da un singolo eurodeputato. Ad esempio l’Italia ha 76 deputati, che rappresentano circa 60 milioni d’italiani. Malta, composta da poco più di 400mila abitanti, ne ha solo 6. Tuttavia, significa anche un’altra cosa: un elettore maltese avrà molto più peso rispetto ad un elettore italiano, in quanto basterà una “manciata” di voti per eleggere un eurodeputato di Malta.
Il Parlamento europeo gode di due sedi. La prima è Strasburgo che – teoricamente – è la sede legale dell’Istituzione. De facto, quasi tutte le attività si sono ormai spostate a Bruxelles: la curiosità è si tratta dell’unica Assemblea Legislativa al mondo con più di un luogo di incontro.
Funzioni del Parlamento europeo
Il Parlamento europeo gode di 3 funzioni specifiche. Cominciamo dalla prima: esso è titolare (con il Consiglio dell’Unione) il potere legislativo. Il lavoro si divide in 2 fasi principali:
1 – “Commissioni”: è la fase di preparazione della legislazione. Il Parlamento conta 20 commissioni e 3 sottocommissioni, ognuna delle quali si occupa di un determinato settore. Le commissioni esaminano le proposte legislative, con gli eurodeputati e i gruppi politici possono presentare emendamenti o respingerle. Le proposte sono anche discusse all’interno dei gruppi politici.
2 – “Sessioni plenarie”: la fase di adozione. In questa fase gli eurodeputati si riuniscono nell’emiciclo per esprimere un voto finale sulla proposta legislativa e gli emendamenti proposti.
Altro compito dell’Assemblea è quello di esercitare un controllo democratico su tutte le Istituzioni, gli organi e gli organismi dell’Ue, e in particolare sulla Commissione europea. Ciò avviene poiché ha il potere di approvare e respingere la nomina dei Commissari europei e di censurare collettivamente la Commissione. Un vero e proprio potere di controllo del Parlamento verso la Commissione, quindi.
Il terzo compito, ed è il più importante di tutti, è il potere di bilancio (condiviso anche qui con il Consiglio dell’Unione). L’Assemblea ha il potere di decidere sull’intero bilancio annuale dell’Unione europea, sul quale ha l’ultima parola.
Il dibattito sul “deficit democratico”
Dal focus emerge un concetto di fondo, ovvero che il Parlamento europeo non ha titolarità esclusiva su nulla (neanche sul potere di bilancio che – come scritto – è condiviso con un’altra Istituzione). Non ha nemmeno il potere d’iniziativa legislativa (non può presentare proposte di legge): la questione ha fatto storcere la bocca ai più, secondo i quali l’unico organo eletto direttamente dal popolo dovrebbe avere poteri ben più ampi, in quanto unico detentore della volontà popolare.
In sostanza, spesso si parla di “deficit democratico”, in cui tutto viene demandato al Consiglio Europeo (composto dai Governi dei singoli paesi) e alla Commissione europea.
Nel corso degli anni si è pensato più volte ad una radicale riforma Istituzionale che potesse allargare i poteri dell’Assemblea, ma fin’ora si è fatto ben poco. Non è di certo un mistero che quello appena citato sia un tema fortemente cavalcato dai cosiddetti partiti euroscettici o populisti, che o non vedono di buon occhio l’Ue o che addirittura premono per uscirne. Tuttavia anche i partiti fedelmente europeisti, e che difendono a spada tratta l’Istituzione, da tempo chiedono un ampliamento dei poteri del Parlamento.
La verità, tuttavia, sembra stare nel mezzo: il Parlamento Ue ha un ruolo fondamentale di garanzia democratica ed è quello che fine fanno le tasse dei cittadini europei. D’altro canto, fa riflettere che non abbia un potere esclusivo ed autonomo su praticamente nulla. E la maggioranza che uscirà fuori dalle urne avrà l’arduo compito di dare risposte (anche) a questo.
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