30 anni dalla nascita dei Giochi Mondiali Militari a Ostia, Gola: “Una straordinaria rivoluzione di Pace”
Ricorre l’Anniversario dalla fondazione dell’evento al Centro Olimpico della Fijlkam. Cambiò la storia e unì i popoli. Ancora si svolge ogni 4 anni
Ostia – L’essenza della nascita dei Giochi Mondiali Militari, di cui oggi 29 settembre 2023 ricorre il Trentennale dalla fondazione (29 settembre 1993), risiede nelle parole di Giovanni Paolo II: “Voi che siete stati nemici sui campi di battaglia, siete qui in pace e dovete gridare con me ‘guerra alle guerre’.” Quel giorno, del settembre del 1995, nella Sala Nervi della Città del Vaticano vi erano migliaia di militari, che si stavano sfidando sui campi gara a Roma. Insieme. In Pace. Era la prima volta dopo la fine della Guerra Fredda e dopo il termine della Seconda Guerra Mondiale. Un evento epocale quel giorno, come gli stessi Giochi che nacquero ad Ostia Lido, al Centro Olimpico della Fijlkam. Il Santo Padre accolse tutti i protagonisti della manifestazione, insieme alle loro delegazioni, tra cui anche quella italiana che giocava in casa e per la prima volta, come prima edizione dell’evento, e insieme ai dirigenti sportivi e militari.
A raccontarlo a Il Faro online è il Generale Gianni Gola. Cittadino storico lidense e personaggio sportivo e militare di livello prestigioso. Lunghissima la sua esperienza nel mondo dello sport. Comandante del Centro Sportivo della Guardia di Finanza, Presidente della Federazione Italiana Atletica Leggera e Presidente del CISM, il Consiglio Internazionale degli Sport Militari (dal 1998 e fino al congedo dalla Guardia di Finanza). Da cui gli stessi Giochi Mondiali Militari nacquero come ‘figlio’ della stessa organizzazione, come ‘rappresentante’ della sua attività sportiva e militare mondiale. Come ‘risultato’ dei suoi obiettivi di Pace. E la Pace era l’obiettivo principale della creazione dei Giochi. Un Anniversario estremamente importante per tutta l’umanità allora, di spessore universale e di livello da Nobel, evidentemente. Ad avere l’intuizione e l’entusiasmo della sua creazione fu proprio il Generale Gola, che trovò collaborazione e lo stesso entusiasmo nei personaggi sportivi e militari che incontrò e a cui parlò del suo progetto. La caduta del Muro di Berlino fu una specie di miccia nella sua mente e da lì l’idea: unire tutti i Paesi del Mondo in un’unica competizione. Quasi al livello delle Olimpiadi. Un livello diverso però, andando dritto al cuore di ogni organizzazione militare. Coinvolgendo atleti e persone degli eserciti del mondo. Insieme sui campi gara e uniti, in amicizia e rispetto. Con i valori dello sport, che migliorano il mondo.
Il Faro online lascia parlare il Generale Gola, che racconta la sua idea e questa scintilla a 30 anni dalla nascita dei Giochi Mondiali Militari. Come racconta con particolare emozione quel giorno in Sala Nervi, talmente strapiena di atleti, che il Comitato Organizzatore all’ultimo momento dovette ricorrere a un numero maggiore di pullman per trasportare sin lì, anche atleti di altre religioni. E’ la forza probabilmente delle idee e di quei progetti umani di uomini che hanno il potere di cambiare la storia e la rotta dell’umanità, verso lidi di Pace. Lo fece il Generale Gola, oggi ancora attivo nello sport, da innamorato del mondo sportivo e da appassionato. Oggi è presidente dell’Anfi Atleti Fiamme Gialle di Castelporziano e cura con entusiasmo progetti e idee di un gruppo di militari e di ex atleti delle Fiamme Gialle che creano iniziative e rivivono emozioni. Dalle gare, alla vita oggi di tutti i giorni.
La prima edizione dei Giochi Mondiali Militari si svolse dal 4 al 16 settembre del 1995 a Roma e anche ad Ostia Lido. Parteciparono 93 Paesi e oltre 4000 atleti. L’Italia vinse 51 medaglie di cui 22 ori, 16 argenti e 13 bronzi. Fu una delle edizioni più belle e forse fu la più sentita e commovente, come prima competizione in assoluto della storia (la prima delle sette estive che seguirono, insieme a quelle dedicate agli sport invernali). L’immagine degli atleti militari, mischiati insieme, provenienti da tutto il mondo, schierati sul campo dello Stadio Olimpico per la cerimonia d’apertura è rimasta impressa nel cuore di chi c’era quel giorno a Roma, come è rimasta fissa nella mente del Generale Gola. Ha cambiato la vita a molti atleti quella partecipazione, come le successive per gli altri che vennero dopo. Lo racconta lo stesso Gola a Il Faro online. Esperienze in giro per il mondo e crescita sul lato agonistico, che ha portato quest’ultima anche alla vittoria di medaglie olimpiche. Lui stesso lo ha sentito dalla voce viva delle migliaia di atleti, che come presidente poi del CISM.
Anche il Comandante Vincenzo Parrinello, per tanti anni Comandante dei Gruppi Sportivi delle Fiamme Gialle oggi rinomato dirigente sportivo e vicepresidente dell’Anfi Atleti Fiamme Gialle di Castelporziano, ci tiene a sottolineare la grande portata storica di questa competizione. Lo fa attraverso le pagine della rivista interna delle Fiamme Gialle ‘Traguardo’ del Settembre 2023. Parrinello dichiara: “I Mondiali Militari rappresentano un evento importante e di grande spessore tecnico, e l’Italia ha fatto sempre bene con atleti ed atlete appartenenti alle quattro Forze Armate ed alla Guardia di Finanza. Tutti atleti di livello internazionale”.
Oggi il CISM è sotto la guida del Colonnello brasiliano Nilton Gomes Rolim Filho, attuale presidente, insieme al Segretario Generale il Capitano Roberto Recchia (Italia) e prosegue la sua strada di pace in tutto il mondo. Insieme all’attività di Margherita Magnani che è Presidente del Comitato Tecnico dell’Atletica (insieme ad altri 22 membri rappresentanti di altri sport).
Caro Generale Gola, si celebra un anniversario importante. Sono 30 anni quest’anno, dalla nascita dei Giochi Mondiali Militari. Come e dove nacque questo progetto? E perché?
“Il Consiglio Internazionale dello Sport Militare (CISM) fondato nel 1948, fino alle fine degli anni ’80, aveva avuto un blocco avversario composto dai Paesi del blocco sovietico, denominato SKDA, con cui non aveva avuto contatti, mai. Soprattutto perché questo blocco non accettava alcuna interferenza. Il 9 novembre del 1989 avvenne il crollo del muro di Berlino e quindi il Patto di Varsavia si sciolse. Cominciai a riflettere allora. L’evento era storico, di portata epocale. Il primo passo che avvenne fu che il CIO riconobbe il CISM. Questo ebbe un significato molto profondo, fece capire che eravamo rimasti l’unica organizzazione con grandi responsabilità. Presi la parola, solo come dirigente sportivo durante una riunione al CISM. A mio avviso andava creato un gruppo di lavoro per migliorare lo standard degli eventi, perché noi potevamo interloquire con il CIO stesso. L’idea piacque. Proposi di creare un Seminario, che raggruppasse un insieme di dirigenti che fossero stati disponibili a scambiare le proprie opinioni. E venne deciso di farlo in Italia, come chiese lo Stato Maggiore della Difesa. A Ostia potevamo farlo. Parlammo allora con il presidente della Fijlkam di allora, Matteo Pellicone, per chiederle di poterci ospitare nell’Aula dell’Auditorium del Centro Olimpico, per questo incontro importante. L’obiettivo era quello di approfondire l’aspetto delle iniziative che il CISM voleva prendere per sviluppare il proprio ruolo e per accrescerlo. Avemmo l’Aula richiesta. Ero presidente anche della Fidal e andai da Pescante (allora appena eletto presidente del Coni), per chiedere di partecipare alla cerimonia di apertura del Seminario, in quanto avrebbe dato prestigio e visibilità al nostro evento. Spiegai che era opportuno che partecipasse. Dissi che stavamo pensando di organizzare le prime Olimpiadi Militari. Dissi una quasi piccola bugia tra le righe (ride). E disse che il Coni sarebbe stato contento di dare una mano. Il 29 settembre del 1993, allora, a Ostia presso la sede della Fijlkam e nella Sala dell’Auditorium, lo presentai. Se avremmo voluto sviluppare un evento del genere, il presidente Pescante ci avrebbe approvato. E lui mi confermò lì, accanto a me. C’è una bella foto che lo attesta. Ci fermammo fino a tardi per buttare già il progetto dei Giochi Mondiali Militari. E andammo a cena a casa mia per proseguire a parlare di questo. E alle 22,30 di quel giorno ufficializzammo l’evento con le nostre firme sul foglio nella mia veranda (macchiato anche di alcune gocce di caffè, del dopo cena) (ride). Dopo la caduta del muro i Paesi partecipanti del CISM erano oltre 70. Poi crebbero sempre di più e in poco tempo arrivarono ad essere fino a oltre 130. Partì tutto da lì. Fummo ascoltati da tutti. E fu importante. E quanto sarebbe stato importante far decollare una manifestazione di questo genere. Il CISM aveva il motto ‘amicizia attraverso lo sport’ e l’idea dei Giochi lo approfondì”.
Cosa ha dato questa competizione al movimento militare sportivo mondiale?
“L’aumentata importanza del movimento sportivo militare è la conseguenza di questo evento, insieme agli altri poi avvenuti successivamente. Tutto questo ha rinforzato l’immagine e l’importanza dello sport militare e ha dato ad esso la chiara idea che lo sport militare sostiene e aiuta lo sviluppo del movimento mondiale in maniera concreta. Contribuisce allo sviluppo della pace. Siamo partiti da Mantova allora, la mia città natale, e da lì, si sono organizzati incontri e seminari in tutto il mondo. Il Cio ci ha dato ogni volta una mano. Le caratteristiche dello sport militare è quello di riunire gli atleti e le forze armate, dirigenti e strutture. Ha lo scopo di indurre gli Stati Maggiori delle Forze Armate, anche di Paesi non amici (con l’esempio delle due Coree) ad incrementare l’immagine e la concretezza del ruolo. E’ uno dei lasciti della decisione di creare i Giochi Mondiali Militari. Quello che è accaduto a Ostia nel 1993, deve essere eletto come una vera rivoluzione per la pace. Rende forte la consapevolezza di cosa sia lo sport militare”.
.. e poi. Nello sport in generale, qual è quell’eredità che ha portato agli atleti?
“Per il 70% degli atleti che hanno partecipato e che partecipano è, prima di tutto, una esperienza unica. Meno del 30% della media mondiale di essi non è olimpica (per l’Italia non è così. Ha atleti olimpici in abbondanza). Questi atleti non avrebbero avuto la possibilità di partecipare ad eventi mondiali sportivi. E quindi tantissimi aspirano di essere parte delle loro Nazionali, in quanto possono girare il mondo. Lo possono fare solo nelle occasioni militari. Molti di loro hanno migliorato le prestazione, che non potrebbero acquisire in altro modo. Ho parlato con tanti atleti per questo e sono grati al CISM. Hanno vinto poi medaglie olimpiche, perché negli anni precedenti hanno partecipato ai Giochi Mondiali Militari”.
Lei fu l’ideatore. Qual è l’immagine o il ricordo che le è rimasto nel cuore?
“Ho due ricordi. Il primo riguarda la prima storica edizione a Roma. La cerimonia di apertura si svolse nel 1995, poco meno di due anni dopo dalla nascita dell’evento. E il Comitato Organizzatore, in quei giorni, fu febbrilmente impegnato a far capire la portata dell’evento a sponsor e autorità. La cerimonia avvenne allo Stadio Olimpico di Roma, il pomeriggio del 7 settembre 1995. Il primo evento emozionante, fino quasi alle lacrime: era la prima volta nella storia dell’umanità che nello stesso contesto e posto di riunivano tutti i rappresentanti delle forze armate, lo facevano in pace. C’era una distesa immensa di uniformi di Paesi diversi e divise diverse dello stesso Paese che moltiplicavano il numero delle uniformi. Tutto fece una grandissima impressione. Lo condivisi con tutte le persone accanto a me. Come accadde anche per gli spettatori. Anche lo spettacolo fu molto bello. Il Comitato organizzò qualcosa di alto livello. Ci fu Andrea Bocelli che canto ‘Con Te Partirò, che aveva vinto Sanremo quell’anno e ci fu anche Renzo Arbore. Fu una serata molto bella.
Anche il giorno successivo fu molto bello. Avevamo chiesto una udienza a Giovanni Paolo II, in Sala Nervi. Avevamo organizzato diversi trasporti per l’occasione, da diversi luoghi del Centro Italia, dove erano ospitate le delegazioni partecipanti. C’eravamo accorti che i pullman a disposizione erano diventati pochi… tutti gli atleti di tutte le religioni avevano chiesto di partecipare. Noleggiammo allora dei pullman all’ultimo momento. C’è una foto meravigliosa pubblicata dall’Osservatore Romano; l’8 settembre del 1995, la Sala Nervi era strapiena di atleti militari. Giovanni Paolo II disse: “Voi che siete stati nemici sui campi di battaglia, siete qui in pace e dovete gridare con me ‘guerra alle guerre’.” Questa frase fu poi il titolo dell’Osservatore Romano. Il CISM lo mandò a tutti i Paese e fu una specie di slogan. Il Santo Padre ci aveva chiesto di diffondere la pace attraverso la nostra attività sportiva. Questo mi accompagnerà per sempre”.
Chi è il Generale Gianni Gola (www.sportopolis.it)
Il Maggiore Generale Gola è un membro distinto della famiglia olimpica e sportiva. Presidente del Consiglio Internazionale dello Sport Militare dal 1998, è anche membro della Olympic Truce Foundation (Fondazione Tregua Olimpica) dal 2000 e membro della Commissione “Sport per tutti” del CIO dal 2003. Appassionato di sport e atleta lui stesso (detiene un record italiano juniores nel lancio del martello), il Maggiore Generale Gola è stato coinvolto nelle attività del CISM sin dall’inizio della sua carriera militare nel 1965. Ha ricoperto numerosi incarichi all’interno del CISM, in particolare Capo della Missione Italiana (1972-1995), Direttore Esecutivo dei primi Giochi Mondiali Militari (1995) e Vicepresidente per l’Europa (1996-1998), prima di diventare Presidente nel 1998. Sotto la guida del Maggiore Generale Gola, il Consiglio Internazionale dello Sport Militare è diventato un attore chiave per la promozione della pace nel mondo attraverso lo sport. L’organizzazione opera in aree di conflitto e post-conflitto utilizzando lo sport e gli eventi sportivi come veicoli di riconciliazione tra le diverse forze armate e come meccanismo per migliorare le relazioni tra le forze armate e le popolazioni civili.
Il titolo di Ambasciatore del CISM viene conferito a chiunque si sia distinto per aver promosso i valori e gli ideali del CISM. In qualità di Ambasciatore del CISM, il Maggiore Generale Gianni Gola si è impegnato a contribuire alla promozione e allo sviluppo del CISM. I compiti e le responsabilità di un Ambasciatore del CISM consistono principalmente nell’assistere e rafforzare le attività di pubbliche relazioni del CISM. Agli ambasciatori del CISM possono anche essere assegnati compiti specifici e hanno il diritto di offrire dei consigli al Consiglio d’Amministrazione. Gli ambasciatori CISM sono nominati a vita.
(foto@archivioquirinale.it)
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