“Together”: il Papa con giovani in silenzio per “purificare la Chiesa da chiacchiere e ideologie”

Città del Vaticano – Silenzio. Per “purificare la Chiesa dalle chiacchiere, dalle ideologie e dalle polarizzazioni”. Silenzio. Per ascoltarsi e “accoglierci gli uni gli altri così”. Silenzio. “Perché solo nel nostro silenzio risuona” la Parola di Dio. In una piazza San Pietro, che stamattina ha visto colorarsi il sagrato di rosso porpora per il Concistoro (leggi qui), gremita da 18mila tra giovani e accompagnatori (secondo le stime ufficiali) cala un surreale silenzio durante la veglia ecumenica “Together”, organizzata da Taizé.

La Chiesa di Papa Francesco si ferma per pregare e invocare lo Spirito Santo in vista del Sinodo dei Vescovi, che si celebrerà in Vaticano il mese prossimo. L’inizio dell’Assemblea è fissato al  ottobre, giorno in cui il Pontefice pubblicherà l’esortazione apostolica “Laudate Deum”, un aggiornamento della Laudato si’. A tre giorni da quella data, la basilica vaticana accoglie nel suo abbraccio i giovani che, dopo Lisbona, si sono ridati appuntamento a Roma, su invito di Papa Francesco, per pregare, con lui, per il Sinodo.

Ai canti tradizionali in latino si alternano le testimonianze di giovani da tutti il mondo e brani più moderni, come l’Hallelujah di Cohen, magistralmente interpretato da un coro di bimbi ucraini. Si prega per la pace, per il creato, per il prossimo e per l’unità dei cristiani. Del resto è una veglia ecumenica e, attorno al Pontefice, ci sono i leader di diverse tradizioni cristiani: delle Chiese ortodosse il Patriarca ecumenico Bartolomeo I di Costantinopoli), il Patriarca Teofilo III di Gerusalemme), e un rappresentante del Patriarca Teodoro II di Alessandria); delle chiese ortodosse orientali, il Patriarca siro-ortodosso di Antiochia Ignatius Aphrem II, Mar Paulus Benjamin rappresentante del Catholicos-Patriarca della Chiesa assira dell’Oriente, e l’Arcivescovo Abune Ermias, rappresentante del Patriarca della Chiesa ortodossa Tewahedo etiopica; delle comunioni protestanti storiche: l’Arcivescovo di Canterbury Justin Welby, la Rev.da Anne Burghardt, Segretario Generale della Federazione Luterana Mondiale, l’Arcivescovo vetero-cattolico Bernd Wallet; delle comunioni evangeliche-pentecostali: il Rev.do Thomas Schirrmacher, Segretario generale dell’Alleanza Evangelica Mondial), il Rev.do William Wilson, Presidente della Fraternità Pentecostale mondiale, la Rev.da Kuzipa Nalwamba, rappresentando il Consiglio Ecumenico delle Chiese).

Si prega in silenzio, e, nella sua breve omelia, il Pontefice lancia un appello a tutti i credenti: “Mentre ci dirigiamo verso l’importante anniversario del grande Concilio di Nicea, chiediamo di saper adorare uniti e in silenzio, come i Magi, il mistero del Dio fatto uomo, certi che più saremo vicini a Cristo, più saremo uniti tra noi. E come i saggi dall’Oriente furono condotti a Betlemme da una stella, così la luce celeste ci guidi al nostro univo Signore e all’unità per la quale Egli ha pregato. Mettiamoci in cammino insieme, desiderosi di incontrarlo, adorarlo e annunciarlo
«perché il mondo creda»”.

Terminata la veglia, per i 464 partecipanti al Sinodo, presenti in piazza, è tempo di chiudere le valigie: dopo una cena nell’Aula Paolo VI, infatti, è tempo di lasciare Roma per raggiungere Sacrofano: qui, per tre giorni, si rifletterà e si pregherà ancora perché mercoledì, con la grande celebrazione eucaristica in piazza San Pietro, avrà inizio la XVI Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi.

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