Stop a gas, acqua e carburante a Gaza, Netanyahu ha informato Biden su operazione di terra. Morti 560 palestinesi nei raid aerei di Israele condotti sulla Striscia e in Cisgiordania in rappresaglia. Stasera vertice Biden, Meloni, Macron, Scholz e Sunak sulla crisi in Medio Oriente
Tel Aviv – Dopo gli 800 morti nell’attacco di sabato lanciato da Hamas contro Israele (leggi qui), è “assedio totale” oggi 9 ottobre 2023 a Gaza con l’interruzione da parte di Tel Aviv delle forniture di gas, acqua e carburante nella Striscia.
Mentre continuano i raid dello Stato ebraico nell’enclave palestinese e si hanno notizie di bombardamenti israeliani nel sud del Libano, sirene d’allarme hanno nuovamente suonato a Gerusalemme e nelle aree circostanti mentre alcuni residenti hanno dichiarato di aver sentito delle esplosioni, riporta il Times of Israel. L’esercito israeliano ha intanto confermato di aver bombardato “130 siti” di Hamas a Gaza.
A quanto si apprende, si terrà intanto questa sera un vertice a cinque, in videocall, tra il presidente statunitense Joe Biden, la premier Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il primo ministro inglese Rishi Sunak. Il vertice si è reso necessario per fare il punto sulla crisi in Medio Oriente.
Il bilancio delle vittime
Continua a salire il bilancio delle vittime dell’attacco di Hamas in Israele. Secondo quanto riferisce l’ufficio stampa del governo israeliano 800 persone sono rimaste uccise e 2.600 sono state ferite. Solo al rave attaccato da Hamas in Israele, vicino al confine con la Striscia di Gaza, si contano 260 morti. Sale anche il bilancio delle vittime tra i palestinesi dopo la risposta di Israele con i raid aerei condotti dalle forze armate sulla Striscia di Gaza e in Cisgiordania in rappresaglia: 560 morti e 2.900 feriti. Lo riferisce l’agenzia palestinese Wafa, citando dati diffusi dagli ospedali della Striscia, territorio sotto il controllo di Hamas.
Dialogo Israele-Usa
La risposta di Israele all’attacco di Hamas “cambierà il Medio Oriente”, ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. “Hamas vivrà momenti difficili e terribili”, ha aggiunto, precisando che la risposta è “appena iniziata”. Netanyahu ha informato il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che Israele non ha altra scelta se non quella di lanciare un’operazione di terra a Gaza. Lo riporta il portale di notizie israeliano Walla, citando tre fonti israeliane e americane a conoscenza del contenuto della conversazione tra Netanyahu e Biden avvenuta ieri.
Bombe sul Libano
Bombardamenti israeliani sono in corso nelle vicinanze delle città di Yarine, Marwahin, Aita al-Shaab e Dhahira, nel sud del Libano. Lo ha riferito Al Jazeera, mentre l’esercito israeliano ha confermato che i suoi elicotteri stanno conducendo raid su diversi siti in territorio libanese d opo il tentativo di infiltrazione di un gruppo di sospetti “terroristi”, alcuni dei quali sono stati “neutralizzati”. L’esercito israeliano precisa che sono stati colpiti diversi obiettivi armati che si erano infiltrati attraverso il confine settentrionale. Secondo l’emittente Canale 12, tre soldati israeliani sono rimasti feriti negli scontri.
Intanto la forza di interposizione delle Nazioni Unite nel sud del Libano (Unifil) chiede alle parti “di esercitare il massimo della moderazione per evitare un’ulteriore escalation e perdita di vite umane”. In un comunicato, l’Unifil rende noto che “peacekeeper hanno registrato esplosioni nei pressi di Al-Boustan nel sud ovest del Libano”, precisando che i comandanti sono in contatto con le parti coinvolte per scongiurare un’escalation.
L’esercito israeliano ha confermato di aver condotto raid nel sud del Libano per colpire armati che si erano infiltrati oltre confine nel nord di Israele. Hezbollha ha negato ogni coinvolgimento: “non siamo coinvolti in questo scontro”.
Raid sul campo profughi di Jabalya
Raid aerei israeliani oggi hanno colpito il campo profughi di Jabalya nella Striscia di Gaza, con un bilancio di almeno 50 morti. Lo ha riferito la tv satellitare Al Jazeera.
Stop a gas, acqua e carburante a Gaza
Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha ordinato ”un assedio totale” alla Striscia di Gaza, interrompendo la fornitura di gas, acqua e carburante, in risposta all’attacco. “Stiamo combattendo contro animali e agiamo di conseguenza”, ha dichiarato Gallant.
Le forniture di acqua da Israele alla Striscia di Gaza sono state interrotte, ha quindi comunicato il ministro israeliano dell’Energia e delle Infrastrutture Israel Katz aggiungendo che il flusso di energia elettrica e carburante è stato interrotto due giorni fa.
Israele richiama 300mila riservisti
I bombardamenti sono ancora in corso nella Striscia di Gaza. A renderlo noto sono le Forze della difesa israeliana che questa mattina hanno fatto sapere di aver colpito 800 obiettivi nelle ultime 20 ore: “L’obiettivo è quello di distruggere le capacità del gruppo terroristico di Hamas”. Nel frattempo sono stati mobilitati circa 300mila riservisti in risposta all’attacco di Hamas, ha confermato un portavoce militare.
Nel nord di Israele intorno alle 13 hanno suonato le sirene di allarme mentre si teme un allargamento del conflitto sul fronte nord, al confine con il Libano, riferisce il sito di notizie israeliano Ynet. Combattimenti sono in corso a Be’eri, Kfar Aza, Nirim e Alumim.
Razzo da Gaza cade vicino l’aeroporto Tel Aviv
Un razzo lanciato dalla Striscia di Gaza è caduto vicino all’aeroporto internazionale Ben Gurion a Tel Aviv senza provocare feriti o danni, ha riferito il Times of Israel, secondo cui sul web circolano filmati che mostrano colonne di fumo alzarsi da un campo nei pressi dell’aeroporto. Un portavoce dell’Autorità aeroportuale di Israele ha spiegato che il razzo è stato intercetto dai sistema di difesa aerea, aggiungendo che quanto accaduto non ha avuto ripercussioni sull’operatività dello scalo.
Le Forze della difesa israeliana (Idf) hanno respinto le accuse di carenza di persone e di equipaggiamenti tra le cause che hanno permesso a Hamas di sferrare il terribile attacco a Israele. ”Non c’è carenza di equipaggiamento nell’Idf. Ci vuole tempo per spostare alcune attrezzature, ma non mancano”, ha detto nel corso di un briefing il contrammiraglio Daniel Hagari, portavoce dell’Idf.
”Negli ultimi giorni l’Idf ha reclutato centinaia di migliaia di soldati riservisti per varie posizioni sul campo e nei quartieri generali. Contrariamente ai rumors, non c’è carenza di equipaggiamento nell’esercito”, ha dichiarato Hagari. ”L’Idf fornisce a soldati tutto l’euipaggiamento necessario per affrontare i vari compiti al fronte”, ma ”considerato il gran numero di reclutati, in alcuni casi ci vuole un po’ di tempo per consegnare gli equipaggiamenti”.
Israele: allarme terrorismo
Sono tra gli 800 e i mille i terroristi entrati sabato nel sud di Israele attraverso 80 varchi nella barriera di confine con la Striscia di Gaza. Sono stime dell’Idf, le forze della sicurezza israeliana, rilanciate dall’emittente Kan. L’operazione contro Hamas ”richiede più tempo del previsto”, ha dichiarato il contrammiraglio Hagari, in una conferenza stampa. “Ci vuole più tempo di quanto ci aspettassimo per riportare le cose in una posizione difensiva e di sicurezza”, ha affermato.
Durante la notte circa 70 terroristi di Hamas hanno varcato il confine tra Israele e la Striscia di Gaza e si sono infiltrati a Be’eri, ha dichiarato inoltre Hagari aggiungendo che la maggior parte di questi miliziani sono stati uccisi in battaglia con le truppe dell’Idf, ma altri sono ancora nascosti nelle case del kibbutz, ha precisato.
Il movimento islamico palestinese di Hamas ha rivendicato di avere preso in ostaggio oltre 100 israeliani durante la sua incursione di sabato, mentre la Jihad islamica ha detto di averne rapiti una trentina. L’alto esponente di Hamas Musa Abu Marzouk ha aggiunto che tra gli ostaggi ci sono anche alti funzionari israeliani.
Hamas ha inoltre annunciato che quattro ostaggi israeliani e i loro rapitori appartenenti alle Brigate Ezzedin Al Qassam sono stati uccisi nei raid condotti la scorsa notte dallo Stato ebraico sulla Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media arabi.
Hamas afferma di essere “impegnato e obbligato a trattare i nostri ostaggi in modo umano e dignitoso”. Sono queste le parole che un esponente di Hamas, Basem Naim, ha usato con Bbc Radio 4. Naim, presentato come il responsabile delle relazioni internazionali del movimento, durante il programma ‘The World at One earlier’ si è rifiutato di confermare il numero degli ostaggi in mano ai miliziani palestinesi dopo l’attacco di sabato di Hamas a Israele. Secondo Naim, il comandante militare di Hamas Mohammad Deif ha dato istruzioni di “rispettare gli anziani, i civili, i bambini” e “non uccidere nessuno che non sia direttamente coinvolto nella battaglia”.
Cittadini di altre nazionalità morti o dispersi
Nove americani sono rimasti uccisi nel conflitto tra Israele e Hamas e altri potrebbero essere dispersi. Lo ha confermato il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller, alla Nbc. “Ci sono segnalazioni di americani dispersi – ha detto al programma ‘Morning Joe’ – Continuiamo a lavorare per confermarne il numero e cercare di rintracciare coloro che risultano dispersi”. Il portavoce ha precisato che gli Stati Uniti non hanno “informazioni solide” sul numero di queste persone né su dove potrebbero trovarsi. Gli Usa continuano “a lavorare su questo con il governo di Israele”.
Mentre sono oltre 10 i cittadini britannici che si teme siano morti o che risultano dispersi in Israele a seguito dell’attacco di Hamas, secondo quanto ha appreso Sky News, e salgono a due i cittadini francesi rimasti uccisi negli attacchi condotti da Hamas in Israele, ha confermato il ministero degli Esteri di Parigi, secondo quanto riporta l’emittente Bfmtv.
È impossibile inoltre stabilire un contatto con nove cittadini russi che si trovano in Israele, e quattro di loro risultano dispersi. Lo ha riferito alla Ria Novosti il servizio stampa dell’ambasciata russa a Tel Aviv. “Stiamo ricevendo appelli da parenti di cittadini russi con i quali non è possibile stabilire un contatto – si legge nel messaggio dell’ambasciata – Si tratta di nove persone, sia residenti in Israele stabilmente che temporaneamente. Di questi, quattro risultano dispersi”.
Il Qatar media con Hamas sul rilascio di donne e bambini in ostaggio
Il Qatar è impegnato nella mediazione con Hamas per cercare di ottenere il rilascio di donne e bambini presi in ostaggio durante l’attacco a Israele sabato. In cambio, Hamas otterrebbe la scarcerazione di 36 donne e minori che sono detenuti nelle carceri di Israele. Gli sforzi di mediazione del Qatar vengono condotti in coordinamento con gli Stati Uniti.
Un funzionario dell’intelligence egiziana ha intanto riferito che l’Egitto aveva parlato ripetutamente con gli israeliani di “qualcosa di grosso”, senza fornire ulteriori dettagli. Lo scrive Haaretz, aggiungendo che i funzionari israeliani si sarebbero concentrati sulla Cisgiordania, minimizzando la minaccia proveniente da Gaza: “Li abbiamo avvertiti la situazione stava per esplodere, e molto presto, e sarebbe stata grande. Ma hanno sottovalutato questi avvertimenti”.
L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha tuttavia risposto alla dichiarazione sulle segnalazioni su un’imminente offensiva affermando che le notizie sono “errate e false”. (fonte Adnkronos)