Ardea, colonia estiva delle Figlie di Santa Maria della Provvidenza: la crisi degli sfrattati si aggrava tra tensioni e indifferenza
Le suore della colonia sperano che il Comune possa finalmente intervenire, anche se finora non è stata presentata alcuna denuncia ufficiale di occupazione abusiva.
Ardea, 30 ottobre 2023 – Una colonia estiva gestita dalle Figlie di Santa Maria della Provvidenza è divenuta un rifugio per un gruppo di persone sfrattate dagli appartamenti demoliti nel complesso immobiliare delle “Salzare“. Il gruppo, composto da sette famiglie, tra cui una donna ucraina con un figlio con disabilità gravi, ha occupato l’edificio dal mese di luglio (leggi qui), subito dopo la demolizione dei loro alloggi.
La responsabile dell’Ordine religioso ha più volte chiesto al Sindaco e all’Assessore ai servizi sociali di intervenire, ma dalle istituzioni la risposta è chiara: essendo una questione privata, spetta alle suore procedere allo sgombero. Le suore, per ragioni etiche e di immagine, sono riluttanti a compiere questo passo, soprattutto considerando che tra gli occupanti ci sono anche bambini e persone con disabilità.
Ma la situazione all’interno della struttura è tesa. La donna ucraina, che si è unita alle sette famiglie originarie, denuncia atti di bullismo e prepotenze da parte degli altri occupanti. Stando alle sue parole, le altre famiglie avrebbero più volte staccato la corrente elettrica, causando disagi particolarmente gravi al figlio disabile, che ha necessità di un’alimentazione controllata.
Le frequenti denunce presentate dalla donna hanno reso necessario un costante intervento dei carabinieri per mantenere la calma e dirimere le dispute. “Sono scappata dalla guerra con mio figlio disabile, lasciando altri figli in Ucraina, ed ora mi trovo peggio di prima”, dichiara la donna, sottolineando la gravità della situazione in cui si trova.
Le suore sperano che il Comune possa finalmente intervenire, anche se finora non è stata presentata alcuna denuncia ufficiale di occupazione abusiva. In passato, le suore avevano presentato una denuncia contro alcune delle famiglie che attualmente occupano la struttura, ma poi l’avevano ritirata.