Coppa Davis, una fantastica Italia batte la Serbia: è finale mondiale dopo 25 anni
L’ultimo match in doppio, Sinner-Sonego, porta gli Azzurri a giocarsi la storia. Domani alle 16 con l’Australia
Malaga – E’ una bellissima favola Italia alla Coppa Davis. Dopo 25 anni gli Azzurri tornano in finale di competizione e lo fanno anche dopo 47 anni dalla vittoria tricolore, di cui uno dei protagonisti in campo fu Adriano Panatta. L’Italia vince il doppio con Lorenzo Sonego e Jannik Sinner, uniti e concentrati in campo, contro la Serbia di Djokovic/Kecmanovic.
Splendido il risultato in tabellone: 6-3, 6-4. E’ stata una partita perfetta della coppia tricolore, che in campo ha saputo giocare in modo unito con alta concentrazione e freddezza. Un grande Sonego ha affiancato Sinner, che ha vinto su Djokovic, due volte in un giorno.
Due partite singole (Musetti, sconfitta e Jannik vittoria) e questo doppio vinto. L’Italia ha battuto dunque la Serbia per 2-1.
Domani alle 16 l’Italia sfiderà l’Australia per un posto nella storia nella Coppa del Mondo di Tennis. E sarà la prima volta per tutti gli Azzurri a Malaga.
Il racconto della partita (fitp.it)
Sonego trascina la coppia, Sinner ci mette del suo a rete. Matura così un primo decisivo break (4-2). Si alza tutta la panchina azzurra, Volandri li incita ma non ne hanno effettivamente granché bisogno.
Si vede che Lorenzo e Jannik si divertono. Sorridono ad ogni punto, l’intesa funziona come già si era visto contro l’Olanda. E poi avere un compagno fresco come Sonego, che può spezzare il ritmo e comunque ha un servizio affidabile, contro la Serbia che schiera i due singolaristi impiegati nei primi due match fa la differenza.
Da fondo, Sonego impegna Kecmanovic con traiettorie più alte e lavorate, Sinner pur con qualche incertezza migliora il gioco di volo. Fino a qualche tempo fa non avrebbe giocato uno smash al salto come quello che porta gli azzurri avanti 5-2 nel primo set. E’ lui a mettere il punto esclamativo alla fine del primo set con il secondo ace della coppia italiana, a uscire.
Il secondo si mantiene in equilibrio. Break italia (servizio Kecmanovic), contro-break Serbia (servizio Sonego). E’ un match d’emozioni e passione, il tempo scorre veloce poi d’improvviso rallenta. Al sesto game un brivido: tre palle consecutive per i serbi sul servizio Sinner, che oggi sembra voler vincere ma non facile. Le salva, ne cancella anche una quarta, Djokovic se la prende col pubblico ed è corrida. Un rischio, come i tifosi che non lo amano a tutte le latitudini troppo frequentemente dimenticano.
Il clima è trascinante, caldo, sonoramente pro-Italia. Il clima in cui Sinner e Sonego possono esaltarsi a vicenda. Perché in queste situazioni emergono cuore, carattere, quel gusto di stare nella lotta e tirar fuori il meglio da se stessi, per la gioia propria e di chi guarda.
Gioia che diventa qualcos’altro, il preludio di un trionfo da pregustare, quando l’Italia firma il break del sorpasso e sale 4-3 dopo un game durato oltre dieci minuti.
Urla Sonego che ha fatto la differenza a rete. Gioisce tutta la panchina azzurra che s’alza in piedi che lancia il gioioso grido d’orgoglio in vista del traguardo. Poi il cielo, come canta Rino Gaetano nella canzone ormai manifesto delle vittorie azzurre scelta dal dj dello stadio, diventa sempre più blu.
Le interviste dei protagonisti (Raisport)
Lorenzo Sonego: “E’ bello. E’ un’ emozione affrontare il numero uno al mondo. Ero esausto dopo il tifo fatto a Jannik, sono contento di essere stato lucido. Dobbiamo subito pensare a domani”.
Jannik Sinner: “Ci abbiamo creduto, abbiamo fatto un ottimo doppio. Abbiamo fatto la differenza. Sono contento, la squadra è viva. Sarà la prima finale per tutti noi. Abbiamo tanta voglia di giocare. Vediamo come andrà”.
Capitan Filippo Volandri: “Qualcosa di straordinario, una finale che mancava da una vita”.
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