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Hamas ritarda il rilascio degli ostaggi israeliani: “stallo umanitario” a Gaza

25 novembre 2023 | 20:01
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Hamas ritarda il rilascio degli ostaggi israeliani: “stallo umanitario” a Gaza

Israele avverte: “Se non saranno liberi entro mezzanotte, sarà guerra”

Tel Aviv, 25 novembre 2023 – Un vero e proprio giallo sta tenendo con il fiato sospeso non solo il Medio Oriente, ma il mondo intero. Nell’ultimo sviluppo di una complessa situazione di ostaggi tra Hamas e Israele, infatti, il gruppo palestinese ha annunciato il ritardo nel rilascio degli ostaggi israeliani alla Croce Rossa. Questo in quanto, secondo media israeliani, Hamas sostiene che alcune condizioni non sono state rispettate da Israele, portando così alla decisione di posticipare il rilascio del secondo gruppo di rapiti.

La situazione

Andiamo per ordine. Secondo quanto stabilito dagli accordi scorsi, Hamas avrebbe dovuto liberare 24 ostaggi nella giornata di venerdì 24 novembre. Ovviamente non per spirito umanitario, bensì ad un altissimo prezzo per Tel Aviv, ovvero il rilascio di 39 detenuti palestinesi. Tutto ciò è effettivamente avvenuto, ma ciò sarebbe dovuto essere un primo passo. Prevista infatti la liberazione di altri 13 ostaggi israeliani in mano di Hamas, in data 25 novembre. Ma nel pomeriggio, forti indiscrezioni provenienti da media israeliani hanno cominciato a parlare di un “ritardo“. E a confermare queste voci è stato proprio il gruppo terroristico palestinese. L’ala militare di Hamas, come riportato dal canale ‘Channel 12’, ha dichiarato: “Abbiamo deciso di posticipare il rilascio del secondo gruppo dei rapiti fino a quando Israele non rispetterà i termini dell’accordo di rilascio del secondo gruppo di prigionieri palestinesi e di portare tutti i camion di aiuti umanitari previsti nel nord della Striscia di Gaza”. Insomma, un macabro gioco geopolitico-militare sulla pelle – come sempre accade, in circostanze di guerre – delle persone, inermi e incolpevoli, con Gaza che attualmente vive una situazione di stallo umanitario.

A cosa è dovuto lo stallo (secondo Hamas)

Secondo Barak Ravid di Axios, che cita una fonte vicina al dossier, tra i nodi da sciogliere ci sarebbe proprio quello dei prigionieri palestinesi che secondo l’accordo dovrebbero essere rilasciati da Israele in cambio degli ostaggi. “Hamas e Israele hanno concordato che il criterio per il rilascio dei prigionieri palestinesi sarà la quantità di tempo trascorso in prigione. Chi avrà scontato più tempo verrà rilasciato per primo. Venerdì non era così e Hamas sostiene che si tratta di una violazione” spiega Barak Ravid, citando la sua fonte. Hamas inoltre sostiene che Israele avrebbe violato i termini del cessate il fuoco utilizzando droni e non sarebbero arrivati tutti i camion previsti di aiuti umanitari a Gaza

“Liberateli o sarà guerra”

Il governo presieduto da Benjamin Netanhyau è corso immediatamente ai “ripari”, almeno da un punto di vista comunicativo. Tel Aviv, per bocca di un suo funzionario, ha avvertito Hamas: “Se gli ostaggi non saranno rilasciati entro mezzanotte, l’offensiva a Gaza riprenderà. Tutte le affermazioni di Hamas secondo cui Israele avrebbe violato l’accordo sono false. Questo è un tentativo di propaganda di Hamas. Israele ha rispettato tutti i suoi obblighi. Hamas mette in imbarazzo i mediatori di Egitto e Qatar”. Attualmente è in corso una tregua di 4 giorni che, a causa dello stallo legato agli ostaggi, rischia di saltare da un momento all’altro.

Nel frattempo, Netanyahu ha avuto colloqui telefonici con il ministro della Difesa Yoav Gallant, Benny Gantz e i capi del Mossad e dello Stato maggiore dell’Idf per fare il punto. Rimane invece in silenzio, per ora, il presidente degli Stati Uniti d’America Joe Biden, che da giorni si mostra fiducia su un accordo risolutivo. Che, però, per ora sembra ben lontano dall’essere raggiunto.

Secondo Barak Ravid di ‘Axios’ che cita una fonte vicina al dossier tra i nodi da sciogliere ci sarebbe quello dei prigionieri palestinesi che secondo l’accordo dovrebbero essere rilasciati da Israele in cambio degli ostaggi. “Hamas e Israele hanno concordato che il criterio per il rilascio dei prigionieri palestinesi sarà la quantità di tempo trascorso in prigione. Chi avrà scontato più tempo verrà rilasciato per primo. Venerdì non era così e Hamas sostiene che si tratta di una violazione”, spiega Barak Ravid citando la sua fonte.

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