Alitalia licenzia quasi 3mila lavoratori: sindacati sul piede di guerra
Scattano le procedure di licenziamento collettivo per 2668 lavoratori della vecchia Alitalia. Uil e Cgil: “Il Governo non li abbandoni”
Roma, 2 dicembre 2023 – Scattano le procedure di licenziamento collettivo per 2668 lavoratori della vecchia Alitalia. La compagnia in amministrazione straordinaria hai inviato ieri alle organizzazioni sindacali di categoria e ai ministeri competenti una lettera nella quale comunica avvia, secondo quanto previsto dalla legge 223 del 1991, “l’avvio di una procedura che determina suo malgrado, licenziamenti per riduzione di personale”. La misura riguarda 2668 dipendenti in cassa integrazione straordinaria a zero ore fino al 31 ottobre 2024, scadenza non ulteriormente prorogabile.
Ora partirà ora il confronto con le organizzazioni sindacali di categoria in sede aziendale e ministeriale. Il 7 dicembre prossimo, secondo quanto riferiscono fonti sindacali, è in agenda un incontro tra i commissari e i sindacati.
“All’esito della cessione del perimetro Aviation e delle conseguenti dimissioni del personale precedentemente impiegato nell’attività di volo”, rimangono attualmente alle dipendenze dell’amministrazione straordinaria, riferisce la lettera, 2840 lavoratori, 2668 dei quali sospesi in cigs a zero e 172 impiegati allo stato, dall’amministrazione straordinaria per le esigenze connesse al completamento del programma, la cui data di ultimazione, allo stato, è fissata al 15 gennaio 2024″, si legge nella lettera. E “alla luce di tale quadro normativo, e fatta eccezione per le sole necessità operative dell’amministrazione straordinaria connesse al completamento dell’attività liquidatoria”, Alitalia in ad “è impossibilitata al reimpiego dei lavoratori attualmente sospesi in cassa integrazione”.
Nella lettera, i commissari ricordano anche tutti i provvedimenti di cigs assunti a partire dal 2017, anno in cui la vecchia Alitalia è stata posta in amministrazione straordinaria (2 maggio) fino all’ultimo decreto, il dl Asset che ha previsto, “al precipuo fine di accompagnare i processi di ricollocazione dei lavoratori dipendenti di Alitalia” l’ulteriore estensione, non ulteriormente prorogabile, del trattamento di integrazione salariale per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 ottobre 2024, non ulteriormente prorogabile.
Uiltrasporti: “Il Governo non abbandoni i lavoratori”
“Il Governo intervenga subito affinchè i circa 3000 lavoratori di Alitalia non vengano abbandonati al loro destino”. Lo dichiarano il segretario generale Claudio Tarlazzi e il segretario nazionale Ivan Viglietti della Uiltrasporti commentano la notizia delle lettere di licenziamento ricevute dalle lavoratrici e dai lavoratori di Alitalia e Cityliner nell’ambito della procedura di liquidazione dell’azienda. “Il Decreto Asset – dichiarano i due segretari – ha fissato per questi lavoratori il termine per fruire della cassa integrazione al 30 ottobre 2024, quindi dal giorno successivo si pone il problema della ricollocazione di questi lavoratori che rappresentano un patrimonio importante per il settore del trasporto aereo del nostro Paese, un settore che sta vivendo uno sviluppo importante avendo raggiunto i livello pre-Covid”.
“Chiediamo che i 3000 lavoratori vengano ricollocati nelle tre aziende nate dallo spacchettamento di Alitalia o in altre aziende del settore, a seguito di una adeguata formazione che consenta anche il mantenimento delle certificazioni, una misura questa che era già stata prevista e che non ha invece avuto mai applicazione. In alternativa – concludono Tarlazzi e Viglietti – riteniamo necessario che venga allungato il periodo di cassa integrazione per tutto il 2025, come avevamo già richiesto”.
Filt-Cgil: “Prorogare la Cigs fino al 2025”
“Per quanto ci riguarda è necessario che il Governo fermi immediatamente i licenziamenti e proroghi la cassa integrazione per tutto il 2024 e anche per il 2025, fino a quando non verranno ricollocati in servizio tutti i lavoratori e le lavoratrici di Alitalia in amministrazione straordinaria”. A chiederlo il coordinatore nazionale del trasporto aereo della Filt Cgil Fabrizio Cuscito a seguito della comunicazione da parte di Alitalia in amministrazione straordinaria di avvio della procedura di licenziamento per riduzione di personale, spiegando che “sono richieste che abbiamo già fatto al Governo Meloni ed anche al precedente Governo”.
Secondo il dirigente nazionale della Filt Cgil: “una proroga, considerando la crescita del settore che si è registrata nell’ultimo anno, è essenziale per consentire alle società (Ita, Swissport, Atitech) che hanno ereditato gli asset di Alitalia di riassorbire tutti i lavoratori e le lavoratrici attualmente in cigs che non dovessero maturare i requisiti pensionistici”. (fonte: Adnkronos)
ilfaroonline.it è su GOOGLE NEWS. Per essere sempre aggiornato sulle nostre notizie, clicca su questo link e seleziona la stellina in alto a destra per seguire la fonte.