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Cop28, accordo storico: “Stop ai fossili entro il 2050”

13 dicembre 2023 | 13:46
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Cop28, accordo storico: “Stop ai fossili entro il 2050”

Il testo, presentato dagli Emirati Arabi Uniti, è stato votato all’unanimità

Dubai, 13 dicembre 2023 – La Cop28 ha approvato all’unanimità a Dubai il testo che chiede una “transizione” dai combustibili fossili entro il 2050. La bozza preparata dagli Emirati Arabi Uniti è stato adottata senza obiezioni. “Dal profondo del mio cuore, grazie – ha detto il presidente di Cop28 Sultan al-Jaber -Abbiamo percorso insieme una lunga strada in un breve lasso di tempo. Abbiamo lavorato molto duramente per garantire un futuro migliore alla nostra gente e al pianeta. Dovremmo essere orgogliosi dei nostri risultati storici. Il mio paese, gli Emirati Arabi Uniti, è orgoglioso del suo ruolo nell’aiutarvi ad andare avanti”.

Abbiamo presentato un solido piano d’azione per mantenere l’1,5°C a portata di mano – ha aggiunto Sultan al-Jaber – È un piano equilibrato che affronta le emissioni ed è costruito su un terreno comune. Si tratta di un pacchetto storico per accelerare l’azione sul clima. Molti dicevano che ciò non poteva essere fatto. Per la prima volta, per ridurre il metano e le emissioni, nel nostro accordo finale è presente un testo sui combustibili fossili”.

“Siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo. Dobbiamo trasformare questo accordo in un’azione tangibile. Se ci uniamo, possiamo avere un profondo effetto su tutto il nostro futuro. L’inclusione ci ha fatto andare avanti nei giorni difficili. Tutti sono stati ascoltati, dai popoli indigeni ai giovani fino al Sud del mondo. Abbiamo riformulato il dibattito sui finanziamenti per il clima. Abbiamo integrato l’economia reale nella sfida climatica”.

Pichetto Fratin: “Dall’Italia il maggior impegno possibile”

“L’intesa raggiunta a Dubai tiene conto di tutti gli aspetti più rilevanti dell’accordo di Parigi e delle istanze, profondamente diverse tra loro, dei vari Stati, che tuttavia riconoscono un terreno e un obiettivo comune, con la guida della scienza. Per questo, riteniamo il compromesso raggiunto come bilanciato e accettabile per questa fase storica, caratterizzata da forti tensioni internazionali che pesano sul processo di transizione. L’Italia, nella cornice dell’impegno europeo, è stata impegnata e determinata fino all’ultimo per il miglior risultato possibile”. Così il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, commenta l’accordo sul Global Stocktake alla Cop28.

“Sulle fonti fossili – spiega Pichetto – abbiamo cercato un punto di caduta più ambizioso, ma nell’intesa c’è un chiaro messaggio di accelerazione verso il loro progressivo abbandono, riconoscendone il ruolo transitorio: abbiamo per la prima volta un linguaggio comune sulla fuoruscita dai combustibili fossili, per le emissioni zero nette al 2050. L’accordo sancisce la necessità di profonde e rapide riduzioni delle emissioni di gas serra, in un quadro di contestuale forte affermazione delle rinnovabili”.

“Tra i tanti risultati apprezzabili – spiega – vi è il riconoscimento di un ruolo chiave per il nucleare e l’idrogeno. Di particolare importanza anche l’evidenza che si è data alla necessità di ridurre le emissioni nei trasporti, con veicoli a zero e basse emissioni, nei quali rientrano anche i biocarburanti, grazie alla riconosciuta mediazione italiana nel coordinamento europeo“.

“Voglio anche ricordare – aggiunge Pichetto – la preziosa eredità di questa Cop nell’aiuto ai Paesi in via di sviluppo e a quelli colpiti da catastrofi climatiche: l’Italia in Europa è stata tra i maggiori contributori del fondo ‘Loss&Damage’ con cento milioni, mentre con una serie di intese bilaterali ha voluto rinsaldare lo sviluppo di progetti rivolti all’adattamento e all’efficienza energetica in aree come il Medio Oriente, l’Africa, l’America, oltre all’Ucraina”.

“Voglio ringraziare quanti hanno lavorato in queste ore senza sosta per raggiungere l’accordo, contribuendo in maniera decisiva alla sua definizione: partendo dal viceministro Vannia Gava, dal capo negoziatore Federica Fricano e il team di altissimo livello giunto dal ministero a Dubai, dall’inviato per il Clima Francesco Corvaro. Un particolare ringraziamento all’importante lavoro di mediazione della presidenza emiratina. Nel Padiglione italiano, con oltre cento eventi – conclude Pichetto – l’Italia ha saputo dare voce in questa Cop ai giovani, alle imprese, alle istituzioni, alle tante energie di questo Paese “.

Il commento di Legambiente

“L’accordo della Cop28 sancisce per la prima volta l’uscita dalle fonti fossili in modo da raggiungere le emissioni nette zero entro il 2050, con un’accelerazione dagli anni di qui al 2030, triplicando le rinnovabili e raddoppiando l’efficienza energetica. La scelta di prevedere una ‘transition away’ graduale per la fuoriuscita da gas, petrolio e carbone rappresenta un timido passo avanti su cui, però, ora i Paesi devono dimostrare azioni decise, senza più tentennamenti o inspiegabili rinvii, perché il tempo incalza e la crisi climatica avanza ad un ritmo sempre più veloce”. Così Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente, commenta l’esito della Cop28.

“Ben venga l’impegno a triplicare le rinnovabili e a raddoppiare l’efficienza energetica. Ora l’Italia deve fare la sua parte in linea con l’accelerazione che dovrà esserci a livello europeo e ascoltare la scienza. Dal Governo Meloni – continua Ciafani – ci aspettiamo un deciso cambio di passo con la definizione di una road map nazionale per la decarbonizzazione che preveda in primis una revisione ambiziosa del Pniec per ridurre almeno del 65% le emissioni entro il 2030, mentre la versione attuale ci consente solo il 40%. Altro passo importante per l’Italia dovrà essere la rimodulazione e la cancellazione dei sussidi ambientalmente dannosi entro il 2030. Il nostro Paese, sino ad oggi, si è dimostrato pro-fossile e poco rinnovabile”.

Per Legambiente l’Accordo siglato dalla Cop28 presenta però “tre talloni d’Achille legati al ricorso alle tecnologie d’abbattimento di emissioni di anidride carbonica e all’utilizzo di fonti fossili come combustibili di transizione per garantire la sicurezza energetica. È inoltre mancato un serio impegno per la finanza climatica indispensabile per aiutare i paesi più poveri e vulnerabili ad accelerare la fuoriuscita dalle fossili”.

“Ora l’Europa e l’Italia – aggiunge Mauro Albrizio, responsabile ufficio europeo di Legambiente – dovranno impegnarsi affinché si acceleri questa uscita dai combustibili fossili raggiungendo almeno il 50% di rinnovabili e almeno il 20% di efficienza energetica per ridurre le emissioni del 65% entro il 2030, e così facendo arrivare alla fuoriuscita del gas fossile entro il 2035 (per raggiungere il 100% da rinnovabili nel settore elettrico) e dal petrolio nel 2040, e quindi raggiungere la neutralità climatica prima del 2050. Solo in questo modo a livello globale potremmo mantenere vivo l’obiettivo del grado e mezzo”.

L’Ue: “Testo in linea col nostro mandato”

Nel testo finale concordato dalla Cop28 a Dubai “si usano parole diverse per dire la stessa cosa”. Lo dice il portavoce della Commissione Europea per l’Energia e il Clima Tim McPhie, in collegamento dagli Emirati Arabi Uniti con il briefing giornaliero a Bruxelles. “Il mandato negoziale che abbiamo è controllato ogni giorno con i 27 Stati membri – aggiunge – che, anche due o tre volte al giorno alla Cop28, danno mandato al commissario e alla presidenza del Consiglio Ue di negoziare. Il testo che è stato concordato, sulla transizione fuori dai combustibili fossili, è in linea con il mandato negoziale”, che prevedeva una “uscita graduale” dai fossili. (Foto: X @COP28_UAE, fonte: Adnkronos)