Non solo diossina su Roma: il rogo di Malagrotta può fare molto male…
La Sima avverte sui pericoli legati alla possibile diffusione di diossina, ma anche di altri agenti tossici e cancerogeni, come metalli pesanti e furani
Roma, 26 dicembre 2023 – Il rogo di Malagrotta che ha devastato la discarica (leggi qui) ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla salute pubblica, con particolare attenzione alla possibile diffusione di diossina nell’aria (leggi qui). La Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) ha messo in luce i rischi associati a questa sostanza tossica, noti per i loro effetti cancerogeni e neurotossici.
Effetti nocivi della diossina
La diossina, un inquinante organico persistente, è classificata come cancerogeno certo per l’uomo. “Le sue proprietà neurotossiche e la sua capacità di agire come distruttore endocrino sono ben documentate – ha dichiarato Alessandro Miani, presidente della Sima -. L’esposizione umana alla diossina avviene principalmente attraverso il ciclo alimentare, con l’accumulo nei tessuti grassi e un’emivita che varia a seconda del metabolismo individuale”. La Sima ha rilevato la presenza di diossina nel latte materno nelle zone più esposte, come la terra dei fuochi, dove le donne hanno assorbito l’inquinante per anni.
Rogo di Malagrotta, rischio e diffusione aerea
Miani ha evidenziato che il rischio di esposizione aerea alla diossina è generalmente limitato alla zona dell’incendio, data la natura chimicamente pesante della sostanza che tende a precipitare a breve distanza dal punto di emissione. Tuttavia, l’incendio di Malagrotta potrebbe aver rilasciato anche altri agenti tossici e cancerogeni, come metalli pesanti e furani. È essenziale un monitoraggio attento da parte delle autorità per valutare l’entità dell’inquinamento atmosferico, terrestre e idrico causato dall’incendio.
Cosa è il furano?
Il furano, altresì conosciuto come furfurano o ossido di divinilene, o anche ossolo. Il furano è un composto organico eterociclico aromatico. Tra le sue caratteristiche c’è il fatto di essere altamente volatile; il rischio, quindi, era quello di respirarlo, e in passato veniva tenuto sotto controllo proprio dal punto di vista di sicurezza sul lavoro, perché poteva essere aspirato.
Più in generale, l’esposizione dei consumatori a furano e metilfurani nei prodotti alimentari potrebbe causare possibili danni di lungo termine al fegato. Il gruppo di persone più esposte è quello dei bambini piccoli, principalmente tramite il consumo di alimenti pronti al consumo in scatola o in vasetto. L’esposizione di altre fasce della popolazione è connessa principalmente al consumo di caffè e alimenti a base di cereali, e varia a seconda dell’età e delle abitudini di consumo.
Consigli per la popolazione
La Sima raccomanda di evitare il consumo di prodotti agricoli e carne provenienti dalle zone vicine alla discarica di Malagrotta e di limitare l’esposizione ai fumi tossici. Il contatto diretto con questi fumi può avere effetti irritanti sulle vie respiratorie e sulle mucose. Queste misure preventive sono cruciali per ridurre l’esposizione alle sostanze nocive rilasciate nell’ambiente dall’incendio della discarica. (fonte: Dire)
Son comunque evidenti due cose: la prima è che non è più possibile tollerare “bombe ecologiche” pronte a scoppiare a ridosso della capitale, la seconda è che per il trattamento dei rifiuti – al di là delle prese di posizioni ideologiche – vada trovata una soluzione moderna, efficace e sicura. Altrimenti rischiamo di veder morire i nostri figli intossicati attorno all’ennesimo tavolo tecnico di discussione…
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