Karate, Valdesi: “Costruiamo un’Italia di campioni per continuare la tradizione vincente”
Il Direttore Tecnico della Nazionale Italiana: “Porto la mia esperienza per aiutare la crescita dei ragazzi”
Roma – Una lunga e luminosa carriera nel karate professionistico da atleta e pluricampione mondiale di kata, sia individuale che a squadre. E adesso una nuova avventura. Dall’ottobre del 2021 Luca Valdesi è il Direttore Tecnico della Nazionale Italiana di Karate (aprendo un nuovo ciclo) e, con entusiasmo, segue oggi gli atleti e si mette a disposizione sia della Fijlkam, che del gruppo tricolore per conquistare altre importanti medaglie. In questi due anni e mezzo, l’Italia del Karate ha proseguito a vincere, a seguito di una lunga e importante tradizione pluriennale. E Valdesi è fiero dei suoi ragazzi e del gruppo di lavoro.
Per l’Italia l’obiettivo faro del 2024 saranno gli Europei di maggio. E non solo intesi come competizione continentale a cui l’Italia ha sempre puntato per fare medaglia e crescere, ma anche perché, nei nuovi regolamenti WKF, la tappa di questo evento è importante per qualifica al Mondiali a Squadre di Pamplona di fine anno. Una novità che darà tanti bellissimi stimoli.
Lui stesso è anche il Direttore Tecnico del Gruppo Karate Fiamme Gialle, la sua squadra agonistica e oggi tecnica. E’ impegnato anche alla World Karate Federation, come membro della Commissione Regolamenti del Kata Mondiale.
Ai recenti Assoluti di Karate, svolti al PalaPellicone dal 2 al 4 febbraio (leggi qui), il Direttore Tecnico della Nazionale ha parlato della sua nuova vita azzurra e degli obiettivi che desidera conquistare, in concertazione al Team Italia. Lo ha detto a Il Faro online.
Di seguito la sua intervista.
Dopo tanti anni di medaglie e di Nazionale come atleta, oggi sei alla guida della Nazionale come Direttore Tecnico. Come stai vivendo questa nuova avventura?
“Raccolgo una pesante eredità. Il prof. Aschieri è stato per tanti anni alla guida della Nazionale. Ha portato un karate innovativo e tanti nuovi spunti su cui si può ancora lavorare. Ringrazio innanzitutto la Fijlkam, nella persona del Presidente Falcone e il Settore Karate che hanno riposto in me la fiducia, per questo ruolo che è veramente molto delicato, oltre a essere importante. Il Presidente Benetello e i Consiglieri hanno visto in me una figura che potesse continuare una tradizione così forte. Ricordiamo che l’Italia è fra le prime Nazioni al mondo nel Medagliere in tutte le competizioni. E’ una grande responsabilità. Cerco di affrontare questo mio incarico con la massima serietà, dedizione e trasparenza. Quello che sto cercando di fare e sin dall’inizio, è di rendere una base della Nazionale un po’ più ampia. Aprire le porte di un ambiente, che per tanti anni è stato un po’ chiuso per esigenza, ovviamente, di gara. Adesso stiamo cercando di ricreare un ambiente nuovo, mantenendo tutti i grandi campioni che abbiamo all’interno e che sono ancora molto competitivi, hanno stimoli importanti e lo dimostrano a tutte le gare. E intanto stiamo cercando di affiancare loro tutta una nuova leva di atleti che possono continuare la tradizione. Cerchiamo spesso di portarli in Nazionale maggiore, in quanto l’intensità e le metodiche di allenamento danno degli stimoli maggiori e forti a questi giovani atleti, che possono crescere più velocemente”.
Saranno tantissime le gare nel 2024. Quale sarà quella di punta per l’Italia?
“La gara obiettivo sarà l’Europeo di maggio, in Croazia. Veramente una gara importante per un duplice motivo. Il primo è che è ovviamente il Campionato d’Europa e per noi è sempre stata una tappa fondamentale per partecipazione e per fare medaglie, il secondo è che quest’anno lo stesso Europeo è importante per qualificare le squadre al Campionato Mondiale (a Squadre) che ci sarà a fine anno. E’ una bella cosa, si da importanza secondo me, sia alla disciplina individuale che quella a squadre. Ci sarà un interesse nel tempo, focalizzato, alla specialità. Noi abbiamo qualificato tre squadre su quattro attraverso le medaglie prese al Mondiale precedente e abbiamo necessità e volontà di qualificare la squadra femminile di kumite e lo potremo fare mediante questo Europeo”.
E’ entusiasmante evidentemente per le ragazze del kumite avere un obiettivo del genere, tramite qualifica..
“Molto entusiasmante. Immagino che sentiranno una pressione maggiore rispetto al solito perché sanno che questa gara sarà importante anche per il Mondiale futuro. Le squadre prima partivano a prescindere, in qualificazione. Adesso ci sarà la porta della qualifica. Sono sicuro che le nostre atlete hanno tutte le carte in regola per fare bene al Mondiale. Siamo tutti fiduciosi”.
Quali sono, nel tuo bagaglio di conoscenze e competenze, da leggenda della Nazionale, i consigli che dai ai ragazzi?
“Non posso dimenticare la mia esperienza personale. Il consiglio è relativo alle metodiche di lavoro e all’aspetto mentale che bisogna avere in certe competizioni. Sono sempre stato un fautore del lavoro e del sacrificio per arrivare all’obiettivo. Cerco di portare tutto questo all’interno del gruppo. La maggior parte degli atleti fanno parte dei Gruppi Sportivi Militari e sono ottimamente seguiti dai loro tecnici, sono abituati a mole di lavoro importanti, a sacrifici ad intensità elevate. Uno stimolo in più che viene dato personalmente da me, li aiuta a dare quel ‘quid’ in più”.
Del tuo kata cosa ritrovi nella vita di tutti i giorni? E cosa porti di esso?
“Il controllo, inteso come non soltanto emozionale e fisico, ma anche della situazione. Quando fai un lavoro propriocettivo dove devi essere concentrato su te stesso, hai delle percezioni aumentate, anche quello è un allenamento. Quando tu alleni tanto il fisico, quest’ultimo si perfeziona, mentre quando tu alleni l’introspezione e la propriocezione, per forza di cose aumenti la capacità critica e di controllo sull’ambiente che ti circonda. Me lo riporto nella vita di tutti i giorni, cerco sempre di avere analisi critica e ho dei feedback immediati”.
Foto Fijlkam