Ardea, la casa degli orrori va a giudizio: inizio processo il 3 maggio per Maricetta Tirrito e soci
Si aprirà il 3 maggio il processo legato alla cosiddetta “casa degli orrori” di Ardea, con Maricetta Tirrito e altri tre imputati accusati di gravi reati. L’inchiesta solleva ombre su una Rsa abusiva camuffata da cohousing.
Ardea, 16 febbraio 2024 – Maricetta Tirrito, arrestata il 12 dicembre scorso, e tre complici, sono stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Frosinone per le loro presunte attività illecite nella “casa degli orrori” di Ardea. Questa struttura, secondo le accuse una Rsa mascherata da cohousing in via Isernia, è ora al centro di un’inchiesta passata per competenza dalla Procura di Velletri a Frosinone.
I capi di imputazione: un elenco da brividi
I reati contestati sono da film dell’orrore: abbandono di persone incapaci, esercizio abusivo della professione medica, falso ideologico e materiale aggravati. Al cuore dello scandalo, la morte sospetta di Luigi Bonomo, 72 anni, un anziano che ha trovato la morte in circostanze misteriose all’interno della villa.
Oltre il crimine, una storia di soldi
Ma c’è di più. La vicenda si complica con il presunto lascito di una casa da parte di Bonomo a Fabio Corbo, compagno di Tirrito, in una trama che sa di manipolazione. Quest’ultimo, insieme a Tirrito, avrebbe esercitato un controllo non solo sulla proprietà immobiliare dell’anziano, ma anche sul suo conto corrente, estendendo poi il modus operandi a un altro ospite della villetta.
Una prima udienza che promette risvolti
Il 3 maggio, quando si apriranno le porte dell’aula di tribunale, non sarà solo l’inizio di un processo giudiziario. Sarà il momento in cui la comunità di Ardea, e non solo, cercherà risposte a domande inquietanti, sperando che la giustizia faccia luce su una delle pagine più buie della sua storia recente.
Il processo vedrà sul banco degli imputati figure chiave di questa vicenda: da Maricetta Tirrito, paladina antimafia trasformata in imputata, a Silvana Loconte, sua stretta collaboratrice, fino al medico e a Fabio Corbo, tessendo insieme le fila di una storia che ha scioccato una comunità intera.
La parola alla giustizia
Mentre Ardea attende, la giustizia si prepara a scrivere il prossimo capitolo di questa storia torbida. Ogni sviluppo del processo sarà seguito con attenzione, nella speranza che oltre al buio emerga anche la verità.
Come prevede la Legge Cartabia (decreto legislativo 188 del 2021), per dovere di cronaca e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.
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