Giornata della Memoria: dal 4 al 6 febbraio, gli atleti della Fijlkam ad Auschwitz
Una delegazione dello sport italiano ai campi dove morirono milioni di ebrei
Roma – In occasione della Giornata della Memoria, ricorrenza del 27 gennaio, lo sport italiano ha intrapreso un viaggio nei luoghi dell’olocausto, ribadendo ancora una volta il proprio impegno nella responsabilità sociale e nella volontà di essere un veicolo di valori unificanti.
Organizzato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, rappresentata dal Ministro per lo Sport e per i Giovani Andrea Abodi, nei giorni dal 4 al 6 febbraio, una folta delegazione dello sport italiano è partita per visitare il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Erano presenti, oltre al ministro, la vicepresidente del CONI Claudia Giordani, il presidente di Sport e Salute Marco Mezzaroma, il vicepresidente del CIP RobertoValori, oltre a rappresentanti della comunità ebraica nazionale e di Roma, delle federazioni sportive, ed atleti olimpici e paralimpici, per un totale di circa 80 persone.
In rappresentanza della FIJLKAM sono partiti gli atleti Luigi Busà, Daniele Alfonsi, Federica Yakymashko e il coach Luca Nicosanti.
La delegazione, durante la prima giornata, è andata a visitare la Fabbrica di Oskar Schindler, il famoso imprenditore tedesco che salvò circa mille ebrei dall’orrore della shoah, proprio impiegandoli come operai nello sforzo bellico della sua industria. Nella seconda giornata, invece, ci sono state le visite guidate al campo di concentramento di Auschwitz e, al suo interno, al campo di sterminio di Birkenau.
“Non ero mai stato nei campi di concentramento e sterminio di Auschwitz e Birkenau – ha detto il campione olimpico Luigi Busà – Ne avevo studiato la storia ma andare lì, toccare la storia con mano, ti permette di sentire il dolore e le terribili situazioni che hanno dovuto vivere queste persone. Permette di toccare con mano anche quanto inumano ha potuto essere l’uomo. Con la guida che spiegava tutto, abbiamo visto i capelli delle vittime, le scarpe, siamo entrati nelle camere a gas e nei forni crematori. È stato molto triste, toccante, ma anche molto formativo. Consiglio a tutti di fare questa esperienza nella vita, noi dobbiamo essere testimoni e raccontarlo ai nostri fratellini più piccoli, ai nostri figli e nipoti. Tutto ciò non va dimenticato. L’uomo deve sapere che è capace anche di questo, proprio per non farlo più.
Per quanto riguarda il gruppo della spedizione, è stato molto bello condividere l’esperienza con gli altri. C’erano i ragazzi in carrozzina, atleti paralimpici, e abbiamo fatto una bella squadra. Abbiamo vissuto emozioni forti insieme e la sera ne parlavamo. Anche con il ministro Abodi abbiamo creato un gruppo dove ci scambiamo idee ed anche per portare avanti questo percorso, andare a visitare altri luoghi insieme.
Sono contento e onorato che la Federazione mi abbia scelto per rappresentarla, ho risposto subito presente.”
A far parte della delegazione, oltre a dirigenti, rappresentanti istituzionali, atleti olimpici di primo piano, c’erano anche diversi atleti paralimpici. Per la FIJLKAM, ad esempio, Daniele Alfonsi e Federica Yakymashko, due campioni azzurri del parakarate, e il loro coach Luca Nicosanti. Questo è un dettaglio molto importante, che racconta a pieno i valori e la forza dello sport!
“Lo sport, con i suoi valori di fratellanza, inclusione e rispetto dell’altro – ha detto Nicosanti – può aiutarci nel promuovere una società più giusta e tollerante. Visitare luoghi come Auschwitz tocca profondamente e fa comprendere quanto sia preziosa la libertà e quanto sia facile, se non si è vigili, calpestare la dignità umana.
La presenza del ministro e delle delegazioni sportive in questa giornata così significativa vuole sottolineare proprio il ruolo educativo dello sport, nel trasmettere ai giovani il ricordo di ciò che è accaduto per evitare il ripetersi di tragedie simili. Solo astenendosi da qualsiasi forma di odio, discriminazione e violenza possiamo onorare davvero la memoria delle vittime della Shoah.”
(Fonte e foto Fijlkam)