“Porta d’Italia”‘: verso una nuova provincia fra mare e cultura



Fiumicino è stata teatro di un importante convegno dedicato alla proposta di creazione della nuova provincia “Porta d’Italia”, un’idea che mira a unire 12 comuni del litorale e dell’entroterra, da Civitavecchia a Fiumicino, passando per Ladispoli e Tarquinia.
Il professor Enrico Michetti sulla nuova provincia “Porta d’Italia”
Enrico Michetti, Presidente della Gazzetta Amministrativa della Repubblica Italiana, ha evidenziato come il concetto di omogeneità sia fondamentale per il progetto della nuova provincia “Porta d’Italia”. Parlando di una “morfologia armonica”, Michetti sottolinea l’importanza di un territorio coeso, dove non esiste una disparità marcata tra il comune principale e le periferie, ma piuttosto una logica di “protagonismo diffuso”. Questa visione si contrappone al modello tradizionale di provincia, caratterizzato da un centro dominante a discapito delle aree limitrofe.
Un modello unico nel panorama italiano
L’unicità della provincia “Porta d’Italia” viene ulteriormente sottolineata dalla sua capacità di rappresentare l’Italia, essendo la destinazione principale per un elevato numero di passeggeri ogni anno. Michetti propone che questa nuova entità territoriale porti il nome della nazione, simboleggiando così il suo ruolo centrale e la sua importanza strategica.
Decentralizzazione e servizi
La proposta di Michetti prevede una decentralizzazione degli uffici e dei servizi, seguendo il baricentro abitativo del territorio. Questo approccio garantirebbe che strutture importanti come la Prefettura, l’Asl, un Ateneo, e altri organismi siano dislocati in maniera equa, rispecchiando le esigenze e la distribuzione della popolazione, e promuovendo una maggiore accessibilità ai servizi per tutti i cittadini.
Principi fondamentali per il progetto
Michetti identifica tre requisiti essenziali per il successo del progetto: armonia, logica, e proporzionalità. Questi principi dovrebbero guidare ogni provvedimento relativo alla nuova provincia, assicurando che la struttura e le politiche adottate siano in linea con le esigenze del territorio e dei suoi abitanti, contrapponendosi all’eterogeneità dell’attuale assetto metropolitano.
Impatti sulla qualità della vita e sull’ambiente
L’istituzione della nuova provincia “Porta d’Italia” non solo promette un miglioramento della qualità della vita attraverso la creazione di nuovi posti di lavoro e l’adozione di una politica univoca in ambiti cruciali come la gestione delle acque, ma prevede anche la realizzazione di un piano provinciale ambientale. Questo piano avrà il compito di definire le linee guida per la tutela e la valorizzazione del territorio, garantendo uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente.