Provincia Porta d’Italia: botta e risposta Calfano vs Prete
E’ polemica sulla realizzazione della nuova provincia: Califano accusa per la poca trasparenza, Prete ribadisce l’ampia consultazione che ha accompagnato il progetto
Fiumicino, 10 aprile 2024 – Il Consiglio comunale di Fiumicino ha approvato ieri la proposta di delibera per la nuova provincia Porta d’Italia (leggi qui), ma prosegue la polemica sulla sua possibile realizzazione: “Incontri pubblici ce ne sono stati, aperti e ampiamente pubblicizzati. La scelta di non partecipare appartiene a chi l’ha fatta. A livello istituzionale, poi, abbiamo seguito tutti i passaggi necessari, sia in Commissione che in Consiglio, oltre a promuovere incontri interistituzionali con altri comuni favorevoli all’iniziativa”. Con queste parole, il capogruppo del Pd Agostino Prete replica alle dichiarazioni della consigliera regionale del Pd Lazio e segretaria del Pd di Fiumicino, Michela Califano, che ha definito la scelta di creare una nuova provincia “un tradimento ai danni di Fiumicino, dei suoi cittadini, del futuro di un territorio che pagherà un conto salatissimo per questa scelta scellerata”.
Califano lamentava, infatti, la poca trasparenza nei confronti dei cittadini: “Chiediamoci come mai sia stato fatto tutto alla chetichella senza informare i cittadini e chiedere il loro consenso. Chiediamoci come mai non ci sia stata alcuna assemblea pubblica o non sia stato preso in considerazione quello che chiedo da mesi: un referendum. Perché su una decisione così importante, che rischia di avere risvolti drammatici, non sia stato chiesto un parere a chi queste scelte le pagherà sulla propria pelle. Parliamo di un carrozzone burocratico che costerà centinaia di milioni di euro e ha come unico obiettivo quello di creare poltrone e consulenze. Un danno per moltissimi, – ha aggiunto Michela Califano – un beneficio per pochissimi. La nuova Provincia significa un aumento spropositato dei costi che saranno suddivisi non per milioni di cittadini ma per qualche centinaia di migliaia, dunque più tasse e meno fondi per sostenere servizi essenziali come scuola e trasporti. Significa perdere milioni di euro di fondi e la possibilità di accedere a bandi legati allo status della Capitale. Perdere peso sulle future scelte legate alla sanità, uscire definitivamente dai grandi network turistici ed economici. Oggi questa destra mostra il suo vero volto: avevano promesso di cambiare Fiumicino, lo faranno facendoci imboccare una strada senza uscita.
Agostino Prete, però, ha respinto al mittente le accuse, ribadendo l’ampia consultazione che ha accompagnato il progetto di istituzione della nuova Provincia “Porta d’Italia”: “La proposta di costituire la nuova provincia nasce da un processo lungo e inclusivo, che ha visto il coinvolgimento attivo di vari comuni dell’area. Crediamo fermamente nel principio di autodeterminazione. Questa operazione è stata condotta senza ombre e non contro qualcuno, ma per valorizzare e gestire al meglio le nostre risorse”.
L’istituzione della nuova entità amministrativa “Porta d’Italia” mira a portare notevoli benefici al territorio, anche in riferimento alle grandi infrastrutture portuali ed aeroportuali che ospita, nonché all’agricoltura e alle politiche di sviluppo del mare. Con la nuova struttura amministrativa – conclude Agostino Prete -, il nostro territorio non sarà più considerato periferico, ma assumerà un ruolo centrale nello sviluppo socio-economico dell’area. Altro che scelta scellerata, come la si vorrebbe dipingere; la realtà è che dietro c’è una visione di progresso e di futuro per i nostri cittadini; un’opportunità che che sarebbe un errore non cogliere”.
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