Secondo fonti israeliane, la Corte Penale Internazionale ha messo nel mirino il premier israeliano. I dettagli
Tel Aviv, 28 aprile 2024 – Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu rischia che la Corte penale internazionale (Cpi) emetta un mandato di arresto nei suoi confronti, ma gli Stati Uniti sono impegnati in un intenso sforzo diplomatico per impedirlo. Lo scrive il sito israeliano di notizie Walla affermando che Netanyahu è impegnato in un ”pressing telefonico senza sosta” per evitare l’intervento della Corte dell’Aja.
Non solo Netanyahu: a rischio altri ministri
Anche l’analista di Haaretz Amos Harel ha scritto che il governo israeliano sta lavorando partendo dal presupposto che il procuratore della Corte penale internazionale, Karim Khan, possa emettere questa settimana mandati di arresto per Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (Idf) Herzi Halevi.
Gli Stati Uniti, che come Israele non sono tra i 124 paesi che hanno firmato lo Statuto di Roma della Corte penale internazionale, sono impegnati nello sforzo di bloccare i mandati di arresto nei confronti, secondo Harel.
Israele in piazza: “Netanyahu si dimetta”
Migliaia di manifestanti sono scesi in piazza a Tel Aviv per chiedere il rilascio degli ostaggi ancora trattenuti nella Striscia di Gaza ed elezioni anticipate che portino a un governo diverso da quello guidato dal premier Benjamin Netanyahu. Come riporta il Times of Israel, i manifestanti hanno bloccato l’autostrada Ayalon in direzione nord fino all’intervento della polizia. Sono anche scoppiati scontri tra gli agenti e i manifestanti con il fermo di Ayala Metzger, la nuora dell’ostaggio Yoram Metzger, poi rilasciata.
Meirav Svirsky, sorella dell’ostaggio Itay Svirsky ucciso mentre era rapito, ha chiesto al governo israeliano di non inviare forze a Rafah per evitare la morte di altri ostaggi. Einav Zangauker, madre dell’ostaggio Matan Zangauker, ha affermato che il primo ministro Netanyahu sta ”sacrificando” suo figlio e il resto degli ostaggi. (fonte: Adnkronos)
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