La protesta

Acilia, cantiere ponteggi… dentro casa: l’allarmante situazione degli inquilini di via Galli 20

16 maggio 2024 | 11:40
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Acilia, cantiere ponteggi… dentro casa: l’allarmante situazione degli inquilini di via Galli 20

Palazzina pericolante, appartamenti puntellati da oltre 10 anni e messa in sicurezza mai iniziata: il grido di protesta dei residenti

Ostia, 16 maggio 2024 – Ponteggi e impalcature a sostegno dei soffitti (a rischio crollo) sono i classici strumenti usati per aprire un cantiere. Fino a qui, tutto normale? Certo, ma non se il cantiere è dentro la propria casa: questo è quanto stanno vivendo gli inquilini del Comune nella palazzina 8 di via Alberto Galli 20, ad Acilia. Una situazione che va avanti da oltre 10 anni e che, ancora oggi, non vede risoluzione: gli inquilini si ritrovano a vivere in appartamenti puntellati, con la costante paura che qualcosa possa crollare e che da un momento all’altro gli venga chiesto di sgomberare casa: “Andiamo a dormire con le valige pronte – spiega una residente – perché non sappiamo quando dobbiamo lasciare lo stabile“.

Questo disagio è vissuto da 7 nuclei familiari e tre proprietari (ex assegnatari che hanno aderito al piano di dismissioni del patrimonio Erp, ai quali hanno chiesto di contribuire alle spese dei lavori). La cosa da non dimenticare è che gli inquilini vogliono la ristrutturazione e la messa in sicurezza dello stabile, ma questo comporta un altro problema: dove andranno a vivere nelle corso dei lavori? La risposta sta nel trasferimento in un residence a La Storta, a 40 km di distanza dallo loro abitazione, con tutti i disagi che comporta, come “l’interruzione dei percorsi scolastici, – spiega il sindacato Unione Inquilini – rescissione dei legami comunitari e senza garanzia di ritorno”. Ma non solo, i costi del trasferimento sarebbero “a carico di tali nuclei familiari”.

Sono questi i motivi per il quale, nella giornata di ieri, Unione Inquilini ha convocato un’assemblea pubblica per chiedere chiarezza (leggi qui) sullo stato delle cose: “Un’assemblea – spiega Emanuela Isopo – in cui abbiamo invitato le istituzioni a partecipare, ma non si sono fatte vedere. Abbiamo chiamato il  presidente della Commissione casa per il Comune di Roma, invitato la presidente della Commissione sociale, perché questo è un problema sociale, benché qualcuno lo voglia lasciare alle politiche abitative, invitato anche la parte politica di maggioranza del X Municipio, e il presidente della Commissione sociale del X Municipio Mirella e l’assessore ai Lavori Pubblici e Patrimonio.

“Nessuno ha partecipato  – prosegue Isopo – e siamo ancora in attesa della convocazione della Commissione casa. Questo significa che se la politica smette di confrontarsi con quella che è la propria gente, perde un po’ di rappresentanza. Quindi, chi ci rappresenta nelle sedi istituzionali? Quello che noi oggi gli abbiamo, però, fatto capire è che non è il singolo inquilino che sta portando avanti questa battaglia, ma una palazzina intera e compatta, che con il sindacato e gli strumenti legali tramite un avvocato, chiede un accesso agli atti per fare chiarezza su questa situazione”.

La storia della palazzina 8

La palazzina di via Galli 20 è pericolante da oltre 10 anni, ma la storia inizia nel 2012 quando è stato annunciata la necessità dei lavori, nel 2014 hanno aperto il cantiere, transennando l’area, e sono stati messi i ponteggi. Ma quelli che dovrebbero essere esterni sono all’interno dello stabile e all’interno degli stessi appartamenti: ogni stanza è puntellata, quindi i puntelli si “mescolano” all’arredamento e gli inquilini, alla meglio, cercano di “abbellire” la situazione per cercare di restituire il decoro che merita il luogo in cui vivono.

Il cantiere, quindi, è stato aperto ma non è mai iniziato. I lavori, quando partiranno, dovrebbero durare da uno a due anni. Nel mentre le crepe mettono in allarme i residenti che nel 2024 si sono ritrovati con una data entro il quale sgomberare l’appartamento per trasferirsi dall’altra parte della città, con a proprio carico “sia le spese del trasloco – spiega l’Unione Inquilini – sia il deposito per il mobilio, che non saprebbero dove mettere”.

“Situazione disperata, siamo esasperati”

“Siamo arrivati a un punto di esasperazione, – spiega Cristina, un’inquilina della palazzina a ilfaroonline.it – siamo arrabbiatissimi e non possiamo tollerare questa vicenda del trasferimento 40 km di distanza per poter fare i lavori. Abbiamo chiesto un incontro per poter discutere della situazione, siamo ovviamente favorevoli che la messa in sicurezza si faccia, ma non possiamo trasferirci a spese nostre. Dato che il Comune e il dipartimento delle Politiche Abitative è sparito, non risponde e non ascolta le nostre richieste, noi non ci fermeremo qui: ci armeremo in modo tale da poter parlare con i vertici del dipartimento di Roma. Viviamo una situazione assurda e disperata: con un preavviso di pochi giorni per lasciare casa, dopo 10 anni con i puntelli nell’appartamento, ci ritroviamo così, nell’incertezza. Siamo costretti a dormire con la valigia pronta, perché aspettiamo che da un momento all’altro dobbiamo andare via”.

Di Pillo: “La politica deve stare vicino ai cittadini”

“La politica deve stare vicino ai cittadini – dichiara la consigliera del X Municipio Giuliana Di Pillo -. mi dispiace che io sia l’unica presente, perché parliamo di un grande problema. E’ stata fatta un’interrogazione in cui si chiede: perché le persone da ricollocare e i proprietari che si trovano con una richiesta di cifre pazzesche, chiesto al Comune se si possa trovare una soluzione accettabile, se sono stati fatti tutti i passi per una forma di tutela dei proprietari. Per quanto riguarda la convocazione di Commissione possiamo fare pressione raccogliendo firme dei consiglieri per poterla convocare entro un periodo di tempo breve. Qualsiasi soluzione anche la più difficile. va costruita con un percorso, dialogo insieme ai cittadini interessati, non in questo modo”.

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