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Blitz antidroga a Fondi: sequestrate società e conti correnti

16 maggio 2024 | 17:36
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Blitz antidroga a Fondi: sequestrate società e conti correnti

Le indagini hanno dimostrato come un 47enne sia stato il capo di un’associazione dedita al traffico di droga

Fondi, 16 maggio 2024 – Nella mattinata odierna, su disposizione della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, nelle province di Latina e Sassari, il Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri di Latina, coadiuvato nella fase esecutiva dai carabinieri competenti per territorio, ha dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma.

Il provvedimento scaturisce dalla richiesta avanzata dalla Procura della Repubblica di Roma-Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di un 47 enne pontino, già imputato in un procedimento penale per traffico di stupefacenti dalla DDA di Roma, il cui patrimonio è risultato sproporzionato rispetto al suo reddito dichiarato.

Gli accertamenti dei Carabinieri del Nucleo Investigativo sotto la direzione della Procura distrettuale, sono stati sviluppati a seguito della esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa, lo scorso aprile 2024, dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma nei confronti di 14 persone gravemente indiziate, a vario titolo, di appartenere ad un’associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravata dall’uso delle armi, di estorsione, autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di beni.

Le indagini hanno consentito di dimostrare che il predetto, titolare di varie società operanti nel settore automobilistico nonchè fortemente indiziato di aver rivestito il ruolo di capo nell’ambito di un’associazione dedita al traffico di droga, sia proprietario di beni mobili ed immobili in assenza di un reddito lecito dichiarato. Da qui la conclusione della derivazione del patrimonio accumulato da condotte illecite.

L’odierno provvedimento ha consentito di eseguire un sequestro preventivo di 3 società, 8 autovetture e due conti correnti riconducibili al 47 enne pontino.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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