Le Europee ed il confronto televisivo tra i leader
Naufragato il confronto Meloni-Schlein, che sarebbe dovuto andare in onda su Rai1, a Porta a Porta. Il motivo? Mancano i numeri. Allora La7 prova il colpaccio: un maxi-dibattito con tutti i leader, diviso in 2 giorni
Roma, 16 maggio 2024 – Naufragato il confronto televisivo tra Giorgia Meloni ed Elly Schlein. Il dibattito, che sarebbe dovuto andare in scena il 23 maggio a Porta a Porta (leggi qui), non si farà. E’ saltato il banco. Il motivo? Mancano i numeri: “Soltanto quattro delle otto liste rappresentate in Parlamento hanno accettato l’invito di Rai a un confronto a due tra leader sulla base della forza rappresentativa. Per questo motivo, in assenza della maggioranza richiesta dall’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni, Rai ritiene di non poter programmare alcun confronto nei termini precedentemente proposti” si legge in una nota Rai. In soldoni, i partiti non hanno accettato che Meloni e Schlein avessero così tanto spazio, a discapito di tutti gli altri. Bruno Vespa, che già pregustava di fare da moderatore nel primo confronto tra 2 leader donne della storia italiana, dovrà dunque farsene una ragione. Ma la cancellazione del dibattito apre un altro tema, molto più ampio: il confronto televisivo tra i leader.
E’ una prassi in voga negli Stati Uniti d’America, con i candidati alla presidenza che devono fare i conti con la tribuna politica in diretta nazionale. E’ lì che si spostano i voti, si convincono gli indecisi. Perchè la democrazia impone che gli elettori, prima di scrivere il nome sulla scheda, sappiano non solo per chi stanno votando, ma soprattutto per cosa. Quali sono i programmi economici, sociali, di politica estera o sulla sanità? Spesso, in Italia, è tutto relegato su qualche documento pdf sui propri siti ufficiali. O, nella migliore dele ipotesi, i leader parlano agli elettori su qualche video o post social. Insomma, niente contraddittorio, nessun confronto, con i giornalisti impossibilitati a fare domande.
Confronto tra i leader, La7 prova il colpaccio
Per queste Europee, qualcosa però si sta smuovendo. E’ un voto troppo importante, anzi cruciale. I dossier sono tanti. La guerra in Ucraina, la crisi in Medio Oriente, le politiche economiche e fiscali, tanto per citare quelle più importanti. Chi uscirà vincitore dalle urne, avrà l’arduo compito di gestire tutto questo. E sarà obbligato a farlo bene perchè, mai come ora, l’Unione Europea vive in pieno la sua crisi. A tratti, è sembrata impotente in Ucraina. Non ha quasi mai toccato palla. In Medio Oriente, ancor meno. Mentre dilagano la povertà ed il senso di paura legato ad una potenziale guerra. Il voto è importante, sentito. Motivo per cui le più grandi emittenti stanno cercando di assicurarsi il dibattito televisivo. E se la Rai non dovesse riuscirci, La7 sta sondando il terreno per fare il colpaccio. Parola di Enrico Mentana.
Il direttore del Tg La7, infatti, lo ha reso pubblico sui propri canali social: “D’intesa con i vertici di La7 ufficializzo la proposta di due confronti televisivi tra i leader delle liste in lizza per le elezioni europee dell’8 e 9 giugno. I confronti avranno luogo mercoledì 5 e giovedì 6 giugno alle 21.20: prendendo l’ultimo sondaggio Swg divulgabile, quello del 23 maggio, riserveremo la serata del 6 giugno ai rappresentanti delle liste maggiori. Questa la proposta, attendiamo le risposte”. Il guanto di sfida, dunque, è stato lanciato. Ma chi lo raccoglierà? Conte e Salvini hanno già accettato l’invito. Renzi ha detto di essere pronto a qualsiasi forma di dibattito. Ma gli altri? Per ora, tutto tace. Che farà la premier Meloni? E Schlein? E Tajani? E Calenda? Per ora, tutto tace. Intanto, le Europee sono alle porte. Il tempo stringe. Il confronto si farà? Non ci resta che attendere.
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