Scandalo in provincia di Roma: funzionario pubblico chiede prestazioni sessuali in cambio dei contributi

16 maggio 2024 | 12:09
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Scandalo in provincia di Roma: funzionario pubblico chiede prestazioni sessuali in cambio dei contributi

Le intercettazioni si sono rivelate indispensabili per l’accertamento dei fatti: le indagini dei carabinieri

Roma, 16 maggio 2024-  I carabinieri della Compagnia di Bracciano hanno eseguito un’ordinanza di applicazione di misure cautelari nei confronti di 7 persone, gravemente indiziate: il funzionario del Comune,  per i reati di tentata concussione sessualecorruzione in concorso e falsità ideologica,gli altri per corruzione in concorso.

L’ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Tivoli, dott. Raffaele Morelli, all’esito delle indagini svolte dalla Sezione Operativa della Compagnia carabinieri di Bracciano sotto la direzione della Procura di Tivoli.

Le indagini

Le indagini, attualmente in corso, sono iniziate a seguito della segnalazione dei responsabili del Comune di Campagnano di Roma che, immediatamente e riservatamente, hanno informato la Procura di quanto segnalato da una donna (con due figli e in stato di gravidanza) che aveva subito una richiesta di relazione sessualeper il contributo economico da lei richiesto in quanto in condizione di disagio.

Tali indagini sono state svolte in poco più di cinque mesi, consentendo al GIP di ravvisare gravi indizi di colpevolezza in ordine a condotte delittuose nei confronti di: un funzionario del comune di Campagnano di Roma, 64 anni che assegnava i contributi economici richiesti da persone indigenti ai Servizi sociali e gestiva gare di appalto; di 4 responsabili di una cooperativa; di due responsabili di un’associazione culturale. Senza l’attività di intercettazione – telefonica e ambientale – svolta sulla base dell’attuale normativa che equipara i delitti contro la pubblica amministrazione (corruzione e concussione) a quelli di criminalità di tipo mafioso, non si sarebbe mai disvelato quanto emerso.

Il primo episodio

Nel dettaglio, è stato disposto dal Giudice il carcere ai danni del funzionario comunale per tentata concussione sessuale perché, nell’esercizio dei suoi poteri di spesa, a fronte di una donna con due figli e in stato di gravidanza, che si era rivolta al Comune per ricevere un contributo economico a causa della sua situazione di forte disagio, le chiedeva in cambio di intrattenere con lui una relazione sessuale ricevendone il rifiuto. L’ordinanza cautelare evidenzia l’esistenza di “un sistematico e collaudato “modus operandi”, abusando e sfruttando la qualifica rivestita all’interno del comune”(per cui il funzionario) “ha avvicinato donne in condizioni economiche disperate, prospettando la possibilità di ottenere vantaggi di natura economica in cambio di prestazioni sessuali.

La donna ha rifiutato l’imposizione e ha segnalato il fatto ad altri pubblici ufficiali, dimostrando di credere alle istituzioni che, infatti, sono intervenute tempestivamente. Sono in corso indagini per accertare ulteriori eventuali episodi analoghi con “sfruttamento” della posizione del pubblico ufficiale ai danni di donne vulnerabili perché in condizione di disagio economico, spesso con figli. Le indagini hanno consentito, inoltre, di raccogliere elementi, ritenuti dal Giudice gravi, in ordine a due distinti episodi di corruzione contestati al citato funzionario e ai rappresentanti di una società cooperativa e di un’associazione culturale.

Il primo episodio riguarda il citato funzionario (per il quale è stato applicato ancora il carcere) e i rappresentanti di una società cooperativa, di cui tre agli arresti domiciliari e una sottoposta all’obbligo di dimora nel comune di residenza, operante nel settore socio-assistenziale, con contratti di appalto in tutta la provincia di Roma, diretti a turbare il procedimento amministrativo di un bando di gara – del valore di 3.600.000 euro – concernente la gestione del servizio di asilo nido nel Comune, per il quinquennio (01.09.2024 – 31.07.2029). Risulta dall’ordinanza che il funzionario avrebbe concordato e fornito loro, in più occasioni, copia cartacea del disciplinare di gara, prima dell’ufficiale pubblicazione, e chiedendo loro di fornire un soggetto qualificato da nominare quale membro esterno della commissione esaminatrice, in cambio di periodiche somme di denaro (come avvenuto il 1° febbraio 2024 ricevendo denaro contante pari a 2.000 euro).

Parola al Giudice

Sul punto il Giudice così si esprime “la numerosità delle condotte del pubblico ufficiale volte a favorire la cooperativa (mediante redazione concertata delle date di pubblicazione, redazione e analisi del progetto prima della pubblicazione del bando), sono il chiaro sintomo di un accordo illecito, definitivamente cristallizzato dalla raggiunta prova della consegna di una somma di denaro in suo favore, quale prezzo del mercimonio della funzione pubblica”.

Risultano dall’ordinanza cautelare numerose intercettazioni ambientali e audio-video dalle quali emergono le condotte. Ad esempio “ma quello già l’ha preparato, già fatto tutto, noi stiamo solo preparando il progetto in base al capitolato, quello che c’ha dato lui… lui ce l’ha dato a noi”, “ti ricordi la gara praticamente che ci aveva dato a te dentro quella busta?” o anche “dice [omissis] dobbiamo andare con i piedi di piombo, dobbiamo fare gli indifferenti, tutti quanti” – “no dico è un accordo, dico era un accordo.. comunque ci stava sta cosa periodica”. Ed ancora sulla consegna del denaro “Ho chiamato già [omissis] e gli ho detto ti aspetto al bar, andiamo in banca, ti do una busta e la porti su, basta, finito” o ancora “però non ti far vedere.. non ti far vedere che gli dai questa roba…perché non lo so… però ufficialmente diventa sempre antipatico vedere che metti in mano una busta eh!”.

L’evidenza e l’importanza della documentazione videofotografica che riprende le fasi di compilazione dello schema del disciplinare di gara tra il funzionario e i privati ha fatto ritenere di pubblico interesse la diffusione delle immagini oscurando i volti.

Il secondo episodio

Il secondo episodio di contestata corruzione tra il funzionario e due rappresentanti di una associazione culturale locale, entrambi agli arresti domiciliari, per la gestione di alcuni spazi comunali in occasione della manifestazione mensile denominata “XXX”.

Il Giudice così si esprime“le risultanze delle indagini attestano l’esistenza di un vero accordo corruttivo, frutto di incontri e conversazioni quotidiane con S.G. […] e M.C. […], volte a favorire la predetta associazione al fine di consentirle una proroga di ulteriori due anni del contratto, in deroga della previsione negoziale suindicata, falsamente giustificata sulla base della sospensione per l’emergenza epidemiologica”.

In una conversazione tra i due rappresentanti che commentano tra di loro l’avvenuta consegna del denaro al pubblico ufficiale “quando l’ho salutato…l’ho salutato e…è rimasto quello che è rimasto in mezzo alla mano.. non è che, s’è attaccata subito non è che s’è stato..”.Sul punto inoltre “e ho detto: che famo i soldi li dai solo a chi c…o te pare a te? Allora quello mi ha fatto allungà due anni il bando, due anni, fino al 2026, non mi fa pagare il suolo pubblico l’otto, non mi fa pagare il suolo pubblico il diciassette”.

Il Gip si esprime sulle esigenze cautelari e sui criteri di scelta della misura 

È evidente il rischio di reiterazione di condotte della stessa specie per tutti gli imputati, che rende necessaria l’imposizione di una misura cautelare perché, anche prescindendo da quanto già in tal senso desumibile dalla gravità dei reati per cui si procede, i vari indagati hanno posto in essere con modalità collaudate, le plurime ed articolate condotte […] per un periodo di tempo apprezzabile, se rapportato alla durata delle captazioni:

  • sul funzionario del comune di Campagnano di Roma, ristretto in carcere, egli ha tenuto diverse e numerose condotte di corruzione e concussione, stabilmente mettendo a disposizione dei privati la sua qualifica di p.u., ricevendo in cambio denaro o richiedendo prestazioni sessuali.
  • sul Vice Presidente della società cooperativa, 50 anni, agli arresti domiciliari, egli nel periodo monitorato, ha dimostrato di essere soggetto particolarmente avveduto – anche in relazione alle modalità di consegna del denaro – e particolarmente inserito nel settore degli appalti pubblici, che ha tentato di condizionare con modalità illecite intrattenendo rapporti di vario genere con soggetti (rimasti al momento non identificati) della OMISSIS, del comune di OMISSIS, del comune di OMISSIS e del comune di OMISSIS.
  • sul Presidente della Società Cooperativa, 78 anni e sul responsabile della qualità e della produzione, 44 anni, entrambi ai domiciliari, scrive il Gip hanno fatto parte dell’accordo illecito; le due donne hanno intrattenuto costanti rapporti con il M. nella gestione delle fasi prodromiche alla procedura ad evidenza pubblica avente ad oggetto la concessione della gestione dell’asilo del Comune di Campagnano di Roma, cooperando anche nella fase della consegna del denaro.
  • sul responsabile amministrativa della citata società, 53 anni, sottoposto all’obbligo di dimora, questi ha dimostrato di essere a conoscenza dell’accordo illecito, fornendo un contributo rilevante soprattutto per la dazione illecita del denaro.
  • sui due rappresentanti dell’associazione culturale di 69 e 74 anni, entrambi agli arresti domiciliari,hanno mostrato una particolare propensione a realizzare delitti contro la pubblica amministrazione al fine di realizzare gli interessi economici dell’associazione […] cui, a diverso titolo, fanno parte”.

Sono tuttora in essere ulteriori indagini, anche attraverso delle perquisizioni in alcuni uffici pubblici, al fine di accertare la regolarità delle procedure amministrative delle gare.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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