Roma, bibite e snack “stupefacenti”: così nascondevano la cocaina

18 maggio 2024 | 11:59
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Roma, bibite e snack “stupefacenti”: così nascondevano la cocaina
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Roma, bibite e snack “stupefacenti”: così nascondevano la cocaina

Due le persone arrestate dai carabinieri: un uomo e una donna entrambi pregiudicati

Roma, 18 maggio 2024 – Non si fermano i controlli antidroga dei Carabinieri del Comando Provinciale di Roma. Nell’ambito dei quotidiani servizi, in poche, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, due persone sono finite in manette perché gravemente indiziate del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.

Il primo arresto

Si tratta di una 52enne romana, già nota alle forze dell’ordine, arrestata dai Carabinieri della Stazione Roma Talenti, notata in piena notte a bordo di un’autovettura nel quartiere Talenti e fermata per un controllo. A seguito delle verifiche, i Carabinieri l’hanno trovata in possesso di un contenitore cilindrico di patatine e di una bibita in lattina, opportunatamente modificate, che all’interno custodivano 11 involucri di cocaina e 1.485 euro in contanti, somma ritenuta provento di attività illecita.

Il secondo arresto

In via Otello Stefanini, zona Anagnina, invece, i Carabinieri della Stazione Roma Appia hanno arrestato un 23enne egiziano, senza fissa dimora e con precedenti, fermato mentre si trovava a piedi, in atteggiamento sospetto, nei pressi del Terminal Anagnina. La successiva perquisizione personale ha permesso ai Carabinieri di rinvenire il giovane in possesso di una busta dove all’interno vi erano, oltre ad alcuni indumenti, anche 4 panetti di hashish, per un peso complessivo di 206 g, abilmente occultati in confezioni di barrette di cioccolato con relative etichette. Tutta la droga e il denaro sono stati sequestrati ed entrambi gli arresti sono stati convalidati.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio.

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