“Un viaggio che può diventare un grande progetto”: Giuseppe Miccoli di Yogarmonia racconta l’esperienza nel villaggio di Tafza
“Abbiamo conosciuto persone straordinarie, abbiamo vissuto il loro quotidiano e abbiamo visto come stanno cercando di ripartire dopo il disastroso terremoto”
Fiumicino, 20 maggio 2024 – “Un’esperienza toccante che ci ha permesso di immergerci completamente in un’altra cultura, lontana dalla nostra, ma fatta di semplicità, comunità e spirito di sacrificio”: con queste parole Giuseppe Miccoli dell’Associazione Yogarmonia, racconta del viaggio in Marocco nella comunità berbera di Tafza, organizzato insieme alla Farmacia sociale Salvo D’Acquisto.
“Dopo il report (leggi qui) dettagliato fatto da Manila Colasanti – spiega il dott. Tortorici -. Ascoltiamo il racconto da un altro punto di vista, che è stato un viaggio speciale sotto tutti gli aspetti”.
“Il viaggio è andato benissimo – racconta Giuseppe Miccoli -. Eravamo un gruppo eterogeneo e abbiamo fatto tutto quello che ci eravamo prefissati. La cosa che ha avuto su di noi più impatto è stato il soggiorno presso il villaggio: un’esperienza unica grazie all’eccezionale guida del musicista Nour. Lì abbiamo conosciuto persone straordinarie, abbiamo vissuto il loro quotidiano, abbiamo visto come si svolge il loro lavoro. Ma, soprattutto, abbiamo visto come stanno cercando di ripartire dopo il terribile terremoto che ha devastato il loro villaggio nel settembre 2023, grazie alle nostre donazioni. Abbiamo poi visitato l’asilo, con un bellissimo incontro con i bambini. Bimbi che insieme a noi hanno ripulito il villaggio raccogliendo le cartacce in giro, per sensibilizzarli sull’importanza del non abbandonare i rifiuti in strada.
Importante è stata anche la visita alla nascente cooperativa di donne che hanno iniziato a fare tappeti: una novità per loro, perché il villaggio è fatto di artigiani che lavorano la ceramica. Ma si tratta di un’ulteriore volontà di ricominciare a mettere in moto la microenomia. Il nostro obiettivo è quello di fare pubblicità al lavoro di queste donne, per fare in modo che venga conosciuta la cooperativa e che possano portare avanti un’indipendenza economica”.
“Questo viaggio è stata l’occasione di vivere una realtà poco conosciuta – prosegue Miccoli -. Vivere insieme alle famiglie aiutarli anche con piccoli acquisti. Non per fare carità, ma per portare avanti un progetto continuativo nel tempo. A Tafza, ad esempio, non esiste un punto di pronto soccorso: prima del nostro arrivo una bambina si era fatta molto male e non c’erano ambulanze che potessero portarla al primo ospedale più vicino, ma a 40 km di distanza.
Ecco questo mi ha fatto venire un’idea: ho proposto al dott. Tortorici di creare un dispensario farmaceutico al quale mandare medicinali per il villaggio. Certo, hanno bisogno molto di più di questo, ma si tratterebbe di un modo per cominciare a migliorare l’assistenza sanitaria. Si potrebbe poi cercare di allestire un punto di pronto soccorso con dei nostri medici inviati lì. Il tutto è ancora solo un’idea, ma sono convinto che con sinergia e generosità si possa fare tanto”.
“Non potevo chiedere di meglio da questo viaggio – conclude Miccoli – e mi sono prefissato, almeno due volte l’anno, di portare delle persone a Tafza per fargli conoscere questa splendida realtà”.
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