Gioca con la pistola per fare un video su Instagram: parte un colpo e muore

Suffolk, 21 maggio 2024 – Stava girando un video da pubblicare su Instagram, in cui ballava e contava. Ma quella che sarebbe dovuta essere una banale “storia”, si è trasformata in una tragedia quando il rapper 17enne, Rylo Huncho, si è puntato una pistola alla testa, per poi togliere la sicura e spararsi. Il fatto è avvenuto in Virginia (Stati Uniti d’America).

Secondo quanto riportato dal Daily Mail, la notizia della sua morte sarebbe giunta alla polizia di Suffolk (Virginia), che avrebbe confermato che un diciassettenne è morto per “una ferita accidentale da arma da fuoco autoinflitta” alla testa. La dinamica è ancora al vaglio degli inquirenti: non è chiaro se sia trattato di un gesto volontario o di un incidente. 

Senza addentrarci troppo all’interno della tragica vicenda (saranno appunto gli inquirenti a fare luce sulla vicenda), una riflessione (anzi, più riflessioni) sorgono spontanee. La presenza delle armi nei video pubblicati sui social media è sempre più frequenti, spesso da gente che ha un seguito importante e, dunque, potrebbe essere potenzialmente emulato. Specie tra i bambini e giovanissimi, con un effetto potenzialmente devastante. E, oltre a tutto ciò, fa riflettere che questa tragedia si sia consumata nel Nord-America, dove si può comprare una pistola anche andando al supermercato, essendo giudicato (il possesso d’armi) un diritto inviolabile. “Essendo necessaria alla sicurezza di uno Stato libero, una ben organizzata Milizia, il diritto dei cittadini di detenere e portare Armi, non potrà essere violato” recita il II emendamento della Costituzione degli Stati Uniti d’America”. Da anni si parla di cambiarlo, o addirittura abolirlo. Ma la realtà dei fatti è che non se n’è fatto mai nulla, nonostante decenni di svariate promesse. 

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