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Decreto salva casa, via libera del Quirinale: ecco quello che si potrà sanare

30 maggio 2024 | 15:17
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Decreto salva casa, via libera del Quirinale: ecco quello che si potrà sanare

Mattarella ha emanato il dl contenente le “misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica”: cosa prevede

Roma, 30 maggio 2o24 – Il Quirinale ha dato il via libera al decreto salva casa: il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha emanato il dl contenente “misure urgenti in materia di semplificazione edilizia e urbanistica” e autorizzato la presentazione alle Camere del disegno di legge di conversione. Nel decreto legge voluto da Matteo Salvini “ci sono interventi su piccole irregolarità che riguardano la vita di tutti giorni: verande, tende, soppalchi, gradini, grondaie, finestre, pareti e porte interne. Tutto quello che c’è all’interno delle abitazioni”, ha spiegato il Ministro.

Cosa prevede il piano

Il piano prevede “l’inserimento nel criterio di edilizia libera per vetrate panoramiche amovibili, tende e altre opere di protezione dal sole e dagli agenti atmosferici”, spiega quindi il Ministro. Il decreto prevede inoltre “l’ampliamento delle tolleranze costruttive ed esecutive, la semplificazione dell’accertamento di conformità eliminando la doppia conformità” (che d’ora in poi verrà richiesta solo nei casi più gravi), afferma il ministro. Con il decreto legge vengono quindi introdotte ”tolleranze costruttive tra il 2% e 5% in base alla superficie”. La misura, dice, “è una grande opera di semplificazione, sburocratizzazione e liberazione di denari, immobili e energie. Conto che, con questa quantità di immobili regolarizzati che possono tornare sul mercato, possano anche avere un riscontro positivo in termini di diminuzione del costo del mattone”.

E ancora: semplificazione del cambio di destinazione d’uso di singole unità immobiliari, “nel rispetto delle normative di settore e di eventuali specifiche condizioni comunali”, continua il ministro. Il provvedimento prevede, inoltre, “la fine del paradosso del silenzio rigetto, con l’introduzione del silenzio assenso: vale a dire che se l’amministrazione non risponde, entro i termini prestabiliti, l’istanza si considera accettata”. (Fonte: Adnkronos)

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