Cinema Italiano

Massimo Troisi, 30 anni dall’ultimo ciak: oggi ci lasciava “Il comico dei sentimenti”

4 giugno 2024 | 10:32
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Massimo Troisi, 30 anni dall’ultimo ciak: oggi ci lasciava “Il comico dei sentimenti”

Stroncato da un infarto a soli 41 dopo la fine delle riprese de “Il Postino”, ricordiamo uno dei più grandi comici del cinema italiano

Un segno indelebile nella storia del cinema italiano, fatto di una comicità unica e profonda: sono passati 30 anni dalla morte di Massimo Troisi il “comico dei sentimenti” conosciuto anche come il “Pulcinella senza maschera”. Sì perché con le sue interpretazioni riusciva non solo a farci ridere, ma anche emozionare con personaggi intensi che sono riusciti ad arrivare dritti al cuore.

Era il 4 giugno 1994 quando Troisi si spense stroncato da un infarto a casa della sorella ad Ostia: aveva 41 anni, e morì dopo l’ultimo film. Era già malato, infatti, quando iniziò a girare “Il Postino”, ma volle comunque affrontare la sfida. Durante le riprese del film le sue condizioni peggiorarono di giorno in giorno. Ciò nonostante riuscì a terminare le riprese: morì poche ore dopo l’ultimo ciak. L’amore per la recitazione lo portarono a compiere la sua ultima grande impresa, che lo incoronò uno dei più grandi comici italiani.

Attore, registra e sceneggiatore: Troisi e l’arte del cinema

Massimo Troisi è nato nel 1953 nella città di San Giorgio a Cremano, vicino a Napoli. Era noto per il suo stile comico unico e per la sua capacità di interpretare personaggi comuni con empatia e sensibilità. Il suo ruolo di svolta è arrivato nel 1982 con il film “Ricomincio da tre” (1981), che ha scritto, diretto e interpretato. Questo lo ha stabilito come un grande talento del cinema italiano.

Ha continuato a recitare in diverse altre acclamate pellicole negli anni ’80 e ’90, di cui fu anche scrittore, direttore e regista: da “Scusate il ritardo'” (1983) a “Non ci resta che piangere” (1984) con Roberto Benigni. Nel 1987 interpretò e girò “Le vie del Signore sono finite” (1987), ambientato durante il periodo fascista, fino a “Pensavo fosse amore…invece era un calesse” (1991) e l’ultima opera “Il Postino” (1994).

Troisi era noto per la sua presenza delicata e malinconica sullo schermo e per la sua capacità di trovare l’umorismo e la commozione nella vita quotidiana. Era molto ammirato sia dalla critica che dal pubblico italiano per la sua visione artistica unica. Nonostante la sua carriera relativamente breve, durata solo circa 15 anni, Troisi ha lasciato un segno indelebile nel cinema italiano ed è considerato uno degli attori e registi italiani più importanti della sua generazione. Per questo il suo lascito continua ad essere celebrato ancora oggi con il riconoscimento che merita.

(Foto – fotogramma film “Ricomincio da tre”)

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