La dichiarazione

Fotovoltaico, Antonelli e Bonanni: “Il Decreto rinnovabili dà ragione alla nostra impostazione”

11 giugno 2024 | 12:29
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Fotovoltaico, Antonelli e Bonanni: “Il Decreto rinnovabili dà ragione alla nostra impostazione”

“La spinta alle energie rinnovabili è una linea di sviluppo e di contenimento delle emissioni in atmosfera imprescindibile per perseguire la sostenibilità ambientale”

Fiumicino, 11 giugno 2024 – “Quanto definito dalla Conferenza unificata Stato-Regioni sul tema delle rinnovabili dà ragione alla nostra impostazione”. È il commento delle consigliere Erica Antonelli e Barbara Bonanni, rispettivamente vice presidenti delle Commissioni comunali Ambiente e Urbanistica di Fiumicino.

“La spinta alle energie rinnovabili è una linea di sviluppo e di contenimento delle emissioni in atmosfera imprescindibile per perseguire la sostenibilità ambientale e per consentire la graduale emancipazione dalle fonti fossili. Quanto stabilito dal decreto emanato dalla Conferenza Stato-Regioni – sottolineano le due consigliere comunali – dà ragione alla nostra impostazione che in passato ci ha visto, insieme a Comitati cittadini, fare appello all’art. 136 del Codice dei Beni culturali e del Paesaggio con l’obiettivo di tutelare il paesaggio ed evitare l’effetto sostituzione tra produzione energetica e produzione agricola. Infatti – spiegano – le linee guida emanate considerano non idonee “le superfici e le aree che sono ricomprese nel perimetro dei beni sottoposti a tutela”.

La norma recepisce, inoltre, il divieto di installare pannelli solari a terra sui terreni agricoli, invitando quindi a privilegiare “l’utilizzo di superfici di strutture edificate, quali capannoni industriali e parcheggi, nonché aree a destinazione industriale, artigianale, per servizi e logistica, e verificando l’idoneità di aree non utilizzabili per altri scopi, ivi incluse le superfici agricole non utilizzabili”. Ora il decreto dovrà essere emanato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica. Dopodiché, Regioni e Province autonome avranno 180 giorni di tempo per definire la mappa delle aree idonee e di quelle non idonee, con l’auspicio che tutti vogliano tenere in considerazione le vocazioni dei territori e che, con riferimento alle aziende agricole, sia permessa la produzione energetica oltre il mero fabbisogno aziendale al fine di sostenerne il reddito e di promuovere investimenti green nel settore”, concludono.

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