IL FATTO

Furto in negozio a Latina, ladro colto sul fatto

11 giugno 2024 | 16:46
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Furto in negozio a Latina, ladro colto sul fatto

Il malfattore ha tentato la fuga, ma i poliziotti lo hanno bloccato

Latina, 11 giugno 2024 – I poliziotti della squadra volante hanno tratto in arresto in flagranza di reato uno straniero, senza fissa dimora, che questa notte si è reso responsabile di furto presso un esercizio commerciale del centro cittadino e danneggiamento aggravato.

Gli agenti, ricevuta la segnalazione della sala operativa, sono immediatamente giunti sul posto, lì trovandovi l’uomo, che aveva infranto la vetrina e stava tentando di scappare attraverso i vetri infranti.
Senza esitazione i poliziotti lo hanno bloccato e nonostante il tentativo di divincolarsi dalla presa, lo hanno tratto in arresto.

L’uomo, già conosciuto agli operanti in quanto già presunto responsabile di altri episodi di furto, non ha tenuto un atteggiamento collaborativo ma anzi, appena condotto vicino all’auto di servizio, ha iniziato a colpire la portiera, danneggiando la parte del finestrino.

La particolare celerità dell’intervento dei poliziotti ha consentito che si evitasse la fuga del responsabile, poi condotto presso gli Uffici di polizia dove, in considerazione della mancanza di documenti, è stato sottoposto a fotosegnalamento per le procedure di identificazione.

Dagli accertamenti identificativi è emersa la irregolarità della sua presenza sul territorio nazionale, in quanto privo di permesso di soggiorno e di richieste di protezione internazionale; a suo carico inoltre, sono risultati due provvedimenti di espulsione uno del 2022 e uno del 2023.

L’uomo, terminate le formalità di rito, è stato associato alle camere di sicurezza della Questura a disposizione dell’A.G. ed in attesa della celebrazione del rito per direttissima previsto per giornata di domani, quando il giudice valuterà anche in riferimento all’avanzata richiesta di nulla osta per l’attivazione delle procedure volte al rimpatrio dell’irregolare.

Per dovere di cronaca, e a tutela di chi è indagato, ricordiamo che un’accusa non equivale a una condanna, che le prove si formano in Tribunale e che l’ordinamento giudiziario italiano prevede comunque tre gradi di giudizio

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